domenica 23 dicembre 2012


Monti Vattene!

Finalmente la bestia si è dimessa.
Una Bottiglia è pronta in cantina, spero di stapparla presto!
Due sono già state stappate, una per Agnelli e una per Craxi.
Caro Monti ti auguro un mucchio di sciagure per te e la tua famiglia!

martedì 18 dicembre 2012

Le Buffonarie ( blog M5S)



buffonarie.jpg

Il pdmenoelle ha deciso di dare voce ai cittadini per le liste elettorali. Un'idea originale (chissà da chi ha copiato...) che Bersani ha spiegato "Il pdmenoelle ha dato vita a una procedura che non ha precedenti in Italia e in Europa (e neppure su Saturno, ndr). Abbiamo messo un meccanismo (!?) che renderà fortissima la presenza delle donne a un livello sconosciuto in Italia e forse anche in Europa". Belin, questo passa il tempo a seguire cosa fa il M5S dove le donne votate per le politiche on line sono state maggioranza assoluta. Bersani è un succhiaruote della democrazia. Vengono così inaugurate, dopo le Parlamentarie del M5S, le Buffonarie del pdmenoelle. Le Buffonarie avranno una "modica quantità" di aspiranti parlamentari, un 10%, scelti da lui,medesimo: Gargamella Bersani. Nomi indimenticabili ci accompagneranno anche nella prossima legislatura, mai più senza Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Franco Marini, Giorgio Merlo, Maria Pia Garavaglia, Beppe Fioroni. L'ideatore di "procedure" e di "meccanismi" al costo di due euro che tutta l'Europa ci invidia disporrà anche del diritto di nomina dei capilista (pari a 54 parlamentari certi). Oltre agli eletti per grazia di partito, potranno partecipare i parlamentari uscenti (quindi i "nominati" a suo tempo dal partito, ndr), chi raccoglierà firme pari al 5% degli iscritti su base provinciale e chi verrà scelto dalle direzioni provinciali. Il trionfo della democrazia diretta made in Bettola.
I dati finali delle Parlamentarie del M5S. I capolista donne sono stati pari al 55%. Hanno votato per le liste 20.252 persone su 31.612 aventi diritto iscritti al M5S entro il 30/9/2012 con i documenti di identità digitalizzati. I voti potenziali, tre preferenze per votante, erano 94.836 e i voti espressi per le liste 57.272. Il numero degli iscritti complessivi al M5S è ad oggi di 255.339. E' la prima volta nel mondo che dei cittadini sono stati eletti on line e senza alcuna indicazione da parte del partito o movimento, in modo assolutamente libero. Per votare non è stato chiesto un solo euro ai partecipanti e il M5S non prenderà i contributi per le elezioni politiche oggi stimabili in 100 MILIONI DI EURO. In futuro la votazione on line dei candidati sarà estesa alle elezioni regionali, come è già avvenuto per la Lombardia dove il dato dei capolista donne è stato confermato con il 66%. Il M5S ha aperto una nuova via nella partecipazione democratica. In futuro, con l'aumento progressivo delle identità digitalizzate dei votanti, non potrà che crescere ed affermarsi.

martedì 11 dicembre 2012

2013 La Svolta!


                         USA                  ITALIA
Abitanti            308 ml              60 ml
Senatori          100                    315
Deputati          440                    630
Ministeri          17                      23
Auto blu          90 mila             650 mila
Volete continuare a votare questa casta?
Fate pure, io voterò Grillo, almeno proverò a cambiare qualcosa

giovedì 6 dicembre 2012

föra da i ball? Forse è la volta buona

Siamo ad un passo dalla cacciata del governo dei "Tecnici"
Dopo 13 mesi di sofferenza forse è la volta buona!
Finalmente il governo dei finanzieri e dei bancarottieri si leva dalle palle!
Peccato che anche questa volta il partito che dovrebbe fare gli interessi dei poveri cristi non si schiera in prima linea per toglierceli di torno.
Comunque l'importante è che la compagine di farabutti, il peggior governo che gli italiani abbiano mai avuto, si levi di torno!
Ora una sola parola "ELEZIONI"
E come direbbe Beppe Grillo, ci si vede in parlamento!

giovedì 29 novembre 2012

Primarie DC (Terza parte)


Devo ancora capire cosa ci trovate di tanto desiderabile in un arrivista cinico e ambizioso come Renzi?
Se ne frega della democrazia come della sinistra
Intende solo frantumare il Pd e ci riuscirà
Usa il Pd come scaletta per mire superiori e personali, pronto a lasciarlo quando gli aggraderà
Vuole cementificare Firenze
Gli piacciono gli incineritori
Se ne sbatte altamente se la maggioranza dei votanti al referendum ha dichiarato che non li vuole
Se ne frega altamente della salute della gente e della tutela del territorio
Vuole la privatizzazione dell'acqua
Se ne sbatte altamente se gli Italiani con un referendum hanno detto di non volerla al 97%
Sostiene il metodo Marchionne
Se ne frega altamente dei diritti dei lavoratori
Vuole l'abolizione dello stato sociale come Monti e la mercatizzazione di tutto l'esistente
Si fa sovvenzionare dall'alta finanza
Si è fatto fare un programma da quello stesso Gori che lo ha fatto per Berlusconi
E si fa finanziare da Gori
E' il perfetto uomo di destra, ipnotico televisivo, che Berlusconi vorrebbe tanto avere nel suo partito e lo imita pure in meglio
Ma cosa vi piace, allora?
Vi piace perché ha una parlantina sciolta e agile? Perché è un logorroico che prende al volo i suggerimenti che gli arrivano dall'auricolare e li ripete con perfetto stile da attore?
Vi piace per questo??????
Ma allora tanto valeva votare per la Vanna Marchi!!

sabato 24 novembre 2012

Primarie DC (PD) parte 2

Poveri renziani,fare la fila con due euro in mano per dare la preferenza ad uno che se ne frega di voi,della città che lo ha eletto sindaco,siete pecorelle smarrite in un centrosinistra sempre più di destra,persi tra il marasma creato ad arte per sfilarvi contributi tramite un dm(direct marketing)in cui si implorano donazioni,come non bastassero i soldi indebitamente percepiti,siete solamente piccoli inconsapevoli senza cervello usati per dare al potere il potere di continuare, a prescindere da chi vinca le primarie,ottusi e collusi con questa politica che mira alla salvaguardia della "sospensione della democrazia",aggravando lo stato di indigenza in cui le persone già provate dalle riforme attuali si stanno lentamente ma inesorabilmente incamminando,come deportati in un campo di concentramento, lasciando tutti gli averi in nome di un rigore imposto senza avere modo di chiederne i motivi.Il vostro voto equivale a una coltellata alla democrazia e a chi non ce l'ha fatta,strozzato da questo sistema immobile e sordo davanti alle urla di dolore delle famiglie,siete complici di questi omicidi di stato,ma di certo non perderete il sonno,non è un problema vostro,quello che conta è puntare sul cavallo vincente,senza rendervi conto che non ci saranno vincitori,se non la casta.E ora andate,andate a votare,lobotomizzati convinti,il pd cerca un leader.

venerdì 23 novembre 2012

Primarie PD (DC)


Se non vincerò le elezioni, porterò un po’ di amici miei in Parlamento e cercherò di avere un po’ di spazio, ma non mi faccio comprare“. Sono le parole pronunciate da Matteo Renzi durante un fuorionda nel programma radiofonico “105 friends”, su Radio 105. Il candidato alle primarie del centrosinistra, ospite della trasmissione, ironizza anche sul suo avversario, Pierluigi Bersani, e sui suoi “tre vitalizi”. E spiega che il nuovo regolamento imposto dal Pd lo penalizza fortemente. In caso di vittoria, invece, i suoi candidati devono firmare “col sangue un foglio” in cui dichiarano di voler abolire il finanziamento pubblico dei partiti, dimezzare il numero di senatori e deputati, ridurre le indennità del parlamentare. Il sindaco di Firenze ammette inoltre che il famoso pranzo con Berlusconi gli costerà forse il 2% dei voti alle prossime primarie. “Ma lo rifarei anche domani mattina”, puntualizza. Ed infine Renzi si esprime su Grillo: “Lui prima spaccava i computer e ora dice tutt’altro. Grillo è uno che cambia idea su tutto. Io no” – conclude, facendo riferimento al suo passato entusiasmo per Marchionne – “sul manager della Fiat non è che ho cambiato idea. Sono stato fregato”
Ma se perdeva non doveva togliersi dai coglioni?
Fallito lui e chi lo vota!

giovedì 22 novembre 2012

NOT IN MY NAME


Not in my name sarà ceduta la più piccola goccia di sovranità nazionale
Not in my name verrà smantellato lo Stato Sociale
Not in my name i partiti che hanno distrutto l'Italia si ricicleranno come salvatori della Patria
Not in my name i giornali che hanno fatto della menzogna un'arte riceveranno un solo euro di finanziamento pubblico
Not in my name ci saranno ancora le pensioni d'oro
Not in my name ci saranno i finanziamenti pubblici ai partiti
Not in my name rimarremo nell'euro senza una consultazione popolare
Not in my name saranno distrutte le piccole e medie imprese
Not in my name i concessionari di Stato continueranno a lucrare su beni pubblici
Not in my name si faranno Grandi Opere inutili indebitando i cittadini
Not in my name chi ha fatto della politica un mestiere rimarrà al suo posto dopo aver rovinato l'economia italiana
Not in my name la grande distribuzione ucciderà il commercio locale
Not in my name si costruirà un solo inceneritore
Not in my name i rifugiati politici saranno più trattati come bestie
Not in my name l'Italia parteciperà alle guerre altrui come in Afghanistan o in Libia
Not in my name gli alti funzionari pubblici percepiranno stipendi da nababbi
Not in my name sarà ancora permesso il falso in bilancio
Not in my name l'Italia non avrà una legge anticorruzione
Not in my name l'Italia non avrà una legge contro i conflitto di interessi
Not in my name sarà più eletto alla presidenza del Consiglio chi non ha avuto una legittimità popolare
Not in my name la legge elettorale potrà essere cambiata dai partiti che ne sono i beneficiari, ma solo attraverso un referendum
Not in my name esisterà ancora Equitalia
Not in my name la RAI sarà più gestita dai partiti
Not in my name l'Italia sarà spolpata per comprare il nostro debito pubblico dalle banche francesi e tedesche
Not in my name la finanza sostituirà la politica
Not in my name la prima casa potrà essere ipotecata per tasse non pagate o soggetta all'IMU
Not in my name continuerà la cementificazione dell'Italia
Not in my name qualcuno potrà essere lasciato indietro

mercoledì 21 novembre 2012

Manifestazione ANCI a Milano, che pagliacciata!


Oggi a milano i Sindaci sono scesi in piazza per protestare contro i tagli emanati dal Governo Monti.
Peccato che i nostri primi cittadini siano “TUTTI” una massa di invertebrati!
Per protestare contro il Monti, bastava non far pagare l’IMU e quindi rifiutarsi di tartassare i cittadini.
Se tutti e dico tutti avessero adottato tale misura il caro Monti se ne sarebbe ANDATO FUORI DALLE BALLE!
Pasta fare i pagliacci, si incominci seriamente la lotta verso le sanguisughe di stato e verso chi continua a dare fiducia al capo dei clown in primis l’arteriosclerotico che sta al quirinale

lunedì 19 novembre 2012

IO NON VI VOTO!!! (dal sito Greenpeace)

Parte la sfida alla politica fossile


Cari leader politici, siete amici del carbone e del petrolio? Io non vi voto! Attraverso l'affissione di manifesti con il volto di alcuni leader politici del Paese e il lancio di una nuova piattaforma web parte la nostra sfida alla politica fossile.

I manifesti, che i nostri attivisti hanno affisso questa notte, ritraggono Bersani, Alfano, Renzi, Casini e Fini e rimandano al sito www.IoNonViVoto.org attraverso cui tutti i cittadini che credono in un futuro di energia pulita, lontano dall'inquinamento e dai disastri di carbone e petrolio, possono mandare un messaggio chiaro a chi si candida a governare il Paese.

Non è un messaggio astensionista ma l'occasione giusta e imperdibile per porre delle condizioni chiare e inequivocabili ai candidati alle prossime elezioni. Se decidi di firmare la petizione manderai a tutti i leader politici questo messaggio forte e chiaro: il mio voto non è disponibile a chi vuole fare dell'Italia un nuovo Texas petrolifero, a chi consente la costruzione di nuove centrali a carbone, a chi frena la crescita delle energie rinnovabili e con essa l'occupazione e l'economia.

L'Italia vive da sempre una condizione di forte dipendenza, in campo energetico, dalle importazioni. La bolletta nazionale è di oltre 60 miliardi di euro l'anno. Continuare a investire nello sviluppo delle fonti fossili equivale a condannare il Paese, a cronicizzare questa dipendenza. Carbone e petrolio distruggono il clima, inquinano, generano pochissima occupazione e causano molti danni che le aziende energetiche non compensano mai.

A riguardo Greenpeace ha inviato un questionario molto preciso a tutti i leader politici nazionali. Al momento hanno risposto in pochi. Noi continueremo fino all'ultimo la nostra campagna per ottenere risposte e impegni su temi decisivi come l'energia, la salute e il clima. Informeremo attraverso tutti nostri canali di comunicazione chi sono, tra i leader nazionali, i veri alleati delle lobby fossili. Quelli che non voteremo mai più. Se parteciperai con noi, firmando la petizione, se saremo in tanti, diventeremo più forti, efficaci e convincenti.

martedì 30 ottobre 2012

Lettera al Prefetto


Alla cortese attenzione del Dottor Giorgio Franco Zanzi
Prefetto di Varese

Oggetto: Richiesta verifica compatibilità carica istituzionale con ruolo di tecnico
Con la presente il Gruppo politico lista civica “Per il Granducato” del Comune di GERENZANO
chiede la verifica della compatibilità di ruolo di Vicesindaco nonché Assessore ai Lavori Pubblici,
Patrimonio, Igiene Ambientale, Personale, del signor Borghi Pierangelo del Comune di Gerenzano
con lo svolgimento contemporaneo dell’attività professionale di  geometra nello stesso Comune.
Avendo accesso a tutti gli atti amministrativi e tecnici del Comune nonché essendo parte attiva
nelle scelte, anche autorizzative, dell’Amministrazione, ci si chiede se il ruolo istituzionale
ricoperto dal tecnico possa in qualche misura ed in qualche modo influenzare e/o inibire la
libera scelta del cittadino rispetto all’affidamento di incarichi tecnici di varia natura e
configurare, rispetto agli altri liberi professionisti, un indebito vantaggio.
Da una ricerca effettuata sul tema sono emerse le seguenti argomentazioni che fanno
propendere per la sussistenza di una fondata incompatibilità:
“La legge 3/8/1999 n. 265, all'art. 19 - attuale co. 3 dell'art.78 del testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali approvato con D.Lgs. 267/2000 - relativamente alle
condizioni giuridiche degli amministratori locali, stabilisce che "I componenti la giunta
comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi
dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da
essi amministrato."
Dal tenore letterale della norma si evince che chiunque, Ingegnere, Architetto, Geometra, o
comunque libero professionista, competente in materia di edilizia e urbanistica, eserciti la
libera professione non può essere, contemporaneamente, nello stesso territorio amministrato,
componente della Giunta Comunale.
La presenza in Giunta del  libero  professionista - e quindi quale componente della Giunta
Comunale che ha competenza sullo stesso territorio nel quale esercita la libera attività
professionale - è censurata dalla norma come conflitto d'interesse tra attività pubblica e
privata che sostanzia grave violazione di legge in quanto compromette la fede pubblica poiché
il comportamento degli amministratori non solo deve essere ma anche apparire improntato ai
criteri dell'imparzialità e buon andamento amministrativo con esclusione di ogni possibile
fraintendimento d'indebita commistione tra l'esercizio della pubblica funzione e l'interesse
professionale e quindi personale.
Chiediamo altresì che se dovesse essere confermata la non compatibilità tutte le delibere prodotte
dalla giunta vengano giudicate nulle.

SERVI DI ROMA E DEL GOVERNO DEI BANCHIERI

LA GIUNTA COMUNALE DELIBERA QUANTO SEGUE IN MATERIA DI IMU
IMU ABITAZIONE PRINCIPALE 0,4%
IMU SECONDA CASA 0,79%

QUESTO QUANTO DICHIARATO IN CAMPAGNA ELETTORALE DAL SINDACO OPS SCUSATE, VICESINDACO BORGHI
L'addizionale IRPEF non è stata mai applicata a Gerenzano, e se leggi il nostro programma, non ne trovi traccia. Sull'IMU è solo propaganda la non applicazione perchè sulla prima casa l'IMU è fissata al 0.4% con la possibilità per i comuni solamente di ridurre o aumentare l'aliquota nella misura massima del 0.2%. Questo significa, e la matematica non ha "colore politico" che l'IMU non potrà essere disapplicata. Diverso è stabilire se è possibile la diminuzione dell'imposta nella misura massima del 0.2% e contemporaneamente garantire almeno lo stato dei servizi. E' una valutazione complessa che solo in sede di predisposizione del bilancio di previsione (che dovrà essere approvato entro il 30 Giugno) potrà essere seriamente valutata. Abbiamo chiesto agll'ufficio di ragioneria del comune di conoscere i dati certi sugli introiti ICI di 3 anni fà per poter simulare l'applicazione dell'aliquota minima e, proprio perchè non scriviamo libri dei sogni, attendiamo questi dati per poterci assumere un impegno serio nei confronti dei cittadini. La scelta dell'aliquota IMU dovrà poi tener conto di quanto effettivamente ammonterà il trasferimento dello stato ai comuni: dato alla data odierna non ancora comunicato dal competente ministero. Tuttavia possiamo garantire che la riduzione dell'aliquota IMU (ripeto riduzione perchè lo 0,2% è inderogabile) è un impegno della nostra lista che si impegnerà, come già detto molte altre volte, al recupero dello spreco leghista di questi anni (es. oltre € 50.000 euro all'anno spesi per il mantenimento degli animali al parcho degli aironi che, moltiplicato per gli di presenza degli stessi, assomma ad una cifra quasi pari all'introito ICI sulla prima casa di 3 anni or sono). Queste sono proposte concrete e promesse sostenibili, non sicuramente ,le promesse elettorali che non vengono mantenute, a meno di non chiedere ai cittadini di rinunciare ad una parte dei già pochi servizi che l'Amministrazione comunale uscente è risuscita ad offrire ai cittadini. Sei hai tempo e soldi da investire in manifesti scrivi la verità, e per questo puoi copiare quello che ho appena scritto.”

NON ABBIAMO RISCONTRATO ALCUN IMPEGNO DA PARTE DELLA GIUNTA PER RIDURRE LA RAPINA AI DANNI DEI CITTADINI.
RISULTATO QUESTA E' LA PEGGIOR GIUNTA DOPO QUELLA DEI CIELLINI, DI CUI ALCUNI COMPONENTI SONO PARENTI STRETTI,DEGLI ULTIMI 40 ANNI DI STORIA GERENZANESE.
OGGI SCRIVEREMO AL PREFETTO PER CHIEDERE VERIFICHE DI INCOMPATIBILITA' SULLE CARICA RICOPERTA DAL VICESINDACO E CHIEDEREMO SE VERRANNO RISCONTRATE TALI INCOMPATIBILITA' IL COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE

mercoledì 24 ottobre 2012

LUNEDI 29 OTTOBRE CONSIGLIO COMUNALE

Lunedì 29 ottobre, alle ore 21, presso l'Auditorium G: Verdi in via Manzoni, si terrà la seduta straordinaria del Consiglio Comunale sul seguente ordine del giorno:


  1. Lettura ed approvazione verbali delle sedute precedenti.
  2. Istituzione del notiziario comunale “Il Nostro Comune”. Approvazione del regolamento.
  3. Istituzione Commissione Consiliare per la redazione del Regolamento per l’assegnazione di spazi ai partiti politici.
  4. Nomina Commissione Consiliare per lo studio del progetto della nuova viabilità.
  5. Imposta Municipale Propria (IMU). Approvazione Regolamento.
  6. Imposta Municipale Propria (IMU). Determinazione delle aliquote e detrazioni d’imposta per l’anno 2012.
  7. Affidamento del servizio di tesoreria. Approvazione di schema di convenzione.
  8. Mozione per l’adesione all’appello “Mai più complici”.
  9. Interrogazione del gruppo consiliare “Insieme e Libertà per Gerenzano” inerente lo stato dei lavori relativi al Palazzo Municipale.

lunedì 22 ottobre 2012

In primo piano

http://www.articolo21.org/2012/10/firma-lappello-nessuno-tocchi-la-gabanelli-e-larticolo21-della-costituzione/comment-page-52/#comment-37399
Firma e fai firmare
Grazie ancora una volta per la segnalazione dell'assessore Dario Borghi.

venerdì 19 ottobre 2012

Riflessioni.....SENZA RISPOSTE


Ma fatemi capire, che differenza può esserci se alle primarie vince Bersani oppure Renzi?
Il problema è che avete perso credibilità nelle aziende, ossia lasciate che mi spieghi meglio, avete abbandonato i lavoratori.
Posso dirlo visto che purtroppo o per fortuna ( io ritengo meglio la seconda ipotesi) lavoro in azienda da 30 anni e ho visto i lavoratori (operai ed impiegati) perdere fiducia verso l'unico partito che avrebbe dovuto salvaguardare i diritti dei più deboli.
Gli avete abbandonati, e troppo spesso avete preso le parti di chi tira i fili.
Ora a mio modo di vedere, dovete abbandonare per un momento i "salotti bene" e riprendere a dialogare con la classe lavoratrice.
Sono anni per non dire decenni che fuori dalle fabbriche non si vede nessun politico di "SINISTRA".
Sopratutto in questo momento particolarmente difficile la vostra assenza viene interpretata come un totale menefreghismo nei nostri confronti e pervade sempre più spesso l'idologia che la sinistra italiana non abbia più rappresentanti nel panorama politico italiano.
Ora se non volete che dopo il "tradimento" dei lavoratori che si sono tuffati a votare "Lega" segua un ennesimo tradimento nei vostri confronti, che li indirizzi verso altri lidi (vedi M5S) penso sia giunto il momento di tralasciare chi candidare ma dedicarsi maggiormente al dialogo con i lavoratori.

Anche gli imbecilli a volte rinunciano.....

Anche gli "imbecilli" a volte si rendono conto delle castronerie partorite.
Questa volta si sono resi conto che non si può infierire su persone e familiari già duramente colpiti.
Purtroppo però troppi tagli sono rimasti.
Tagli che colpiscono come sempre i settori più utili , sanità ,istruzione e sociale.
Che dire!
L'unica speranza è che tutti i mali che stanno producendo al popolo possano un giorno (speriamo non troppo lontano) riversarsi contro di loro.

lunedì 15 ottobre 2012

In primo piano

Riceviamo e portiamo in evidenza (Commento inviato dal sig. Dario Borghi, assessore servizi sociali del comune di Gerenzano)
Lo ringraziamo pubblicamente, ed invitiamo i nostri lettori a firmare la petizione.

Legge 104: no al taglio 50% dei permessi retribuiti- Per chi volesse firmare a fine articolo l'indirizzo mail. Grazie.
In quella che viene definita "Legge di stabilità" appena approvata, c'è - oltre ad ulteriori odiosi tagli come nel caso del comparto Sanità pubblica ormai ridotto alla fame - un elemento che deve farci immediatamente reagire.
I portatori di handicap - coloro cioè che a causa delle patologie di cui soffrono ne hanno poi un impatto negativo nell'espletamento delle normali azioni quotidiane e necessitano dell'assistenza continuativa - possono usufruire dei "benefici" della Legge 104, richiedendo anche la gravità, tramite l'art. 3 comma 3.
L'assegnazione di questo "beneficio", dà fra le poche altre cose (ad esempio possibilità di alcuni sgravi fiscali per il portatore di handicap) l'opportunità d poter usufruire di tre giorni al mese retribuiti per poter essere sostenuto nelle difficoltà che incontra a causa delle patologie di cui soffre.

Se il portatore di handicap non lavora, questi tre giorni retribuiti possono essere utilizzati da un parente entro il 3° grado.

In pratica: una persona è portatrice di handica, grave. Non lavora. Ha un parente entro il terzo grado che lavora e può così usufruire di tre giorni al mese (che spesso sono pochissimi in ogni caso) interamente retribuiti, per prendersi cura del parente in questione (accompagnarlo a visite o altro)

Ebbene: con la "Legge di stabilità" appena approvata, si può sempre usufruire dei tre giorni di permesso, se ciò viene accordato dall'INPS, ma se non sei il portatore di handicap, oppure il figlio o il coniuge di esso, le tre giornate al mese ti verranno retribuite ora solo al 50% ,

UNO SCANDALO

La cosidetta "Legge di stabilità" toglie in pratica ancor più la "stabilità" di coloro che non ne hanno a causa di gravi patologie e dei disagi che esse provocano, condizionando ancor più la possibilità di avere un seppur piccolo sostegno ed aiuto da parte dei parenti.

E' COSì CHE CI STANNO DIMOSTRANDO DI VOLER AIUTARE LA CITTADINANZA ITALIANA IN QUESTO LUNGO PERCORSO DI CRISI?

Se vuoi dire NO anche tu, firma e fai firmare questa mia petizione.

Emilia Urso Anfuso
Giornalista
Direttore della testata www.gliscomunicati.it
Autrice di molte campagne di sensibilizzazione e petizioni


emilia.ursoanfuso@gliscomunicati.com

mercoledì 10 ottobre 2012

SONO SENZA VERGOGNA........MALEDETTI BAST....!

STRETTA SULL'ASSISTENZA AI DISABILI - Stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l'assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.
Ma chi cazzo vi ha votati?
Siete vergognosi sopratutto il gran can MONTI, fatto senatore a VITA.
Spero solo che tutti i soldi che il governo dei "TECNICI" si sta beatamente fottendo li spendano in medicine.
SUBITO FUORI DALLE BALLE, 
TUTTI SE NE DEVONO ANDARE A CASA!

martedì 9 ottobre 2012

9 ottobre 1967 in ricordo.......

E' di uomini come Lui che la sinistra ha bisogno.....
altro che Renzi o Bersani!!!!

SEMPRE LORO, QUEI PORCI DI C.L.

Esposto/denuncia con il quale si invita la Procura presso la Corte dei Conti di Milano a valutare la sussistenza di un danno erariale quantificabile in quasi 14 milioni di euro

"In Regione Lombardia sono stati assunti (e ancora operano) 31 dirigenti (molti legati a Comunione e Liberazione), per un costo complessivo di quasi 3 milioni di euro l'anno, illegittimamente immessi in servizio dal Segretario Generale di Regione Lombardia, Nicolamaria Sanese, a seguito di un concorso poi annullato per omessa pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale" dal TAR della Lombardia, decisione confermata dal Consiglio di Stato e definitivamente dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione. I contratti di assunzione dei dirigenti prevedevano una clausola di licenziamento "automatico e senza preavviso" in caso di annullamento del concorso. Sanese non ha però provveduto al licenziamento e il Consiglio Regionale, dopo la notifica della decisione del Consiglio di Stato, ha adottato uno scandaloso provvedimento legislativo - "Legge Parentopoli" - che stabilisce che in Regione Lombardia i concorsi non debbano essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. La legge parentopoli, promulgata da Formigoni, fu definita dal TAR della Lombardia di "illegittimità pur palese".
Denunciamo un comportamento lesivo degli interessi della collettività: "l'assalto alla dirigenza" da parte di una casta da sempre impunita, che piazza illegittimamente i suoi uomini nei posti chiave". Enrico De Alessandri, Mattia Calise, Vito Crimi

lunedì 8 ottobre 2012

Questa è innovazione!

Menti giovani, fresche e creative. Sarà questo l’elemento rivoluzionario del progetto realizzato dalla classe 4 TIEN Tecnici dell’ISIS C. Facchinetti
Lo scorso maggio i ragazzi hanno presentato un progetto di mobilità sostenibile premiato al concorso “Imprese in azione” e che dà loro il diritto a partecipazione alla gara nazionale “Economia e scuola” in programma a ottobre a Roma.
 Il progetto ha dell’incredibile: installare su autobus ibridi un sistema di produzione di energia elettrica basata sullo sfruttamento dell'energia cinetica generata dal peso dei passeggeri che frequentano il mezzo pubblico. Il mezzo ha un’alimentazione che riguarda la mobilità ma anche l’impianto di illuminazione e di refrigerazione e riscaldamento. 
Il cuore del progetto è il dispositivo denominato Ecoload, in grado di trasformare l’energia cinetica del peso dei passeggeri che salgono e si muovono su un mezzo di trasporto pubblico, in energia pulita, che potrà provvedere al 60% del fabbisogno energetico dell’autobus, del treno o della metropolitana. Ciò è possibile tramite la compressione del doppio strato di pavimentazione presente sul veicolo. La variazione di corrente ottenuta è dovuta alla variazione del numero di passeggeri che l’autobus sta trasportando.
La corrente generata dal dispositivo progettato è tanto maggiore quanto maggiore è il numero di passeggeri trasportati dal mezzo. 
Ecoload è un attuatore e sensore piezoelettrico che offre prestazioni elevate, flessibilità e affidabilità (bastano 10 mm di compressione per produrre 6.8 W). L’energia prodotta dalla sollecitazione del peso dei passeggeri è accumulata in batterie per provvedere al fabbisogno
energetico del bus.
Il progetto, ideato partendo dal problema della mobilità sostenibile e dal costante aumento dei prezzi dei biglietti, ha indotto i ragazzi a concentrarsi sul mezzo di trasporto a loro più vicino, applicando le conoscenze acquisite sui banchi di scuola e osservando il movimento quotidiano che si registra sui pullman. 
L'idea oggi è completamente assente sul mercato e riguarda l’energia cinetica derivante dal movimento dei passeggeri sull’autobus accumulabile in batterie.  I vantaggi sono legati alla diminuzione delle dimensioni (cilindrata) del motore elettrico e del motore a combustione del 60% rispetto ai motori convenzionali (da 120KW a 44 KW), e la conmseguente riduzione
dei costi di esercizio. L’applicazione del dispositivo consentirebbe un risparmio sul consumo di carburante dell'22-24% e di conseguenza un ulteriore abbattimento di emissione di anidride carbonica e  particolato. L’installazione di Ecoload su 100 autobus consentirebbe in soli sei mesi di raggiungere un significativo dato ambientale: riduzione dell'emissione nell'ambiente di 2 tonnellate di particolato, 5,8 tonnellate di idrocarburi incombusti, 23 tonnellate di monossido di carbonio, 35 tonnellate di ossidi di azoto e 537 tonnellate di anidride carbonica.
«C’è grande attenzione - spiega la docente di elettronica Ornella Pili, tutor del progetto - C’è interesse a capire l’effettiva potenzialità nel sistema della mobilità cittadina. Al nostro fianco abbiamo due importanti realtà economiche, partner da anni: la BTSR spa che fa sviluppa sensori, e che si è detta interessata migliorare l'efficienza del sensore, e la Mercedes sul piano meccanico. Sto cercando ulteriori partner interessati mentre ad ottobre siamo stati invitati a parlare a un convegno molto importante sulla mobilità sostenibile organizzato da Assolombarda. È chiaro che si attendono ulteriori conferme sui dati di emissione e sul conto economico ma se le sperimentazioni su modelli più grandi migliorassero ulteriormente i nostri calcoli ci sarebbe veramente grande entusiasmo».
Intanto la professoressa Pili e i suoi baby ingegneri aspetrtano fiduciosi che la loro “creatura” decolli: scontano un po’ il fatto di essere studenti anche se hanno al loro importanti partner: « La competizione di Roma è il nostro prossimo obiettivo. Certo, se una luce verde arrivasse da parte dei “guru della mobilità” sarebbe davvero il nostro trionfo».
Un pullman a energia cinetica: i conti economici delle aziende di trasporto ritornerebbero in pareggio, non per i soldi spesi dai passeggeri ma per il loro "peso".

lunedì 1 ottobre 2012

A proposito di informazione......


INFORMAZIONE: realizzazione di un nuovo sito web che possa essere gestito in modo tempestivo per tutte le comunicazioni (newsletter) e consenta l’accesso registrato e protetto di ogni singolo cittadino per la formulazione di istanze e/o richieste di informazioni con risposta tempestiva. Nuova edizione del giornale comunale  “il Nostro Comune” aperto alle opposizioni, associazioni e singoli cittadini. Ripresa con telecamera dei consigli comunali e loro messa in onda sul sito comunale. Organizzazione di  incontri periodici con la cittadinanza per agevolare i momenti di confronto.
Quello riportato sopra è un pezzo tratto dalle promesse elettorali della nuova giunta.
Ora a distanza di cinque mesi dall’insediamento non ci sembra che siano stati fatti passi in avanti per rispettare le promesse fatte.
Anzi, mentre la vecchia giunta informava, anche se a senso unico, la cittadinanza delle delibere e del lavoro fatto e non dalla giunta, attraverso il giornale “ Il Filo diretto”, la nuova giunta non si adopera minimamente per informare la cittadinanza del lavoro fatto e non.
Ai cittadini non rimane quindi che l’informazione riportata dai vari blog o siti.
Per dovere di informazione ci sembra corretto riportare di seguito i vari indirizzi con relativi indicatori di appartenenza politica dei blog.

http://perilgranducato.blogspot.it/ (Lista civica , Apartitica)
http://politicaagerenzano.blogspot.it/ (indipendente, centro SX )
http://pdgerenzano.blogspot.it/ (ufficiale Partito Democratico, centro SX)
http://www.gerenzanodemocratica.it ( Lista civica, centro SX)
http://www.gerenzanoforum.it (Di tutto e di più su Gerenzano e limitrofi )
http://democity.blogspot.it/ (indipendente ,SX)
http://gerenzanoleganord.blogspot.it/  (ufficiale Lega Nord , centro DX )

Se ci siamo dimenticati qualche sito vi ringraziamo se sarete cosi cortesi da segnalarcelo.

giovedì 27 settembre 2012

Interessante iniziativa ( fonte Varese News )


Nella giornata delle “Fattorie didattiche a porte aperte”, organizzata per domenica 30 settembre dalla direzione Agricoltura di Regione Lombardia, il Parco degli Aironi di Gerenzano inaugura un nuovo spazio dedicato agli animali da allevamento e alle attività agricole, con tante iniziative articolate nel percorso “Dalla terra alla tavola”.
Pur non facendo parte del circuito regionale delle fattorie didattiche, il Parco ha scelto di dare il suo contributo a questa giornata di sensibilizzazione e conoscenza della realtà rurale invitando tutti, adulti e bambini, ad approcciarsi con curiosità e rispetto alla natura, in un contesto unico nel nostro territorio.
Insieme agli esperti e ai volontari del Parco si partirà alla scoperta degli animali (alcuni appena arrivati), delle piante, dei frutti della terra… per poi approdare a tavola e consumare cibi genuini in compagnia.

Il programma della giornata prevede, a partire dalle ore 11.00, l’illustrazione del progetto “Fattoria del Parco”, la conoscenza (da vicino!) dei nuovi animali arrivati, la presentazione e la vendita dei prodotti locali, che si possono gustare anche nel ristorante del Parco.
Nel pomeriggio, dalle 15.00, protagonisti saranno i bambini, con i laboratori dedicati a loro: prova di mungitura con la “Mucca Margherita”; laboratorio “Dal latte al formaggio”; laboratori sensoriali con piante officinali.
Sarà possibile pranzare, fare merenda e cenare presso il bar-ristoro del Parco con uno speciale “Menù della terra”, pensato per convincere anche i più scettici che “sano” fa rima con “buono”.
Il costo della giornata in fattoria, con partecipazione ai laboratori e alle visite guidate è di 5 euro. La “Merenda della terra” costa 4 euro e il “Menù della terra” (pranzo o cena) 15 euro per adulti e 10 euro per i bambini.
Il Parco, in quest’ultima giornata con orario estivo, sarà aperto dalle ore 7.00 alle 22.00. Dal 1° ottobre al 19 aprile l’orario di apertura sarà dalle 7.00 alle 19.00 (lunedì chiuso).
Il Parco degli Aironi si trova a Gerenzano (Va) in via Inglesina, ed è gestito dalla cooperativa sociale Ardea onlus, il cui scopo è divulgare i valori insiti nella promozione dell’ambiente, trasmettere una profonda cultura ambientale e l’importanza del recupero delle tradizioni nonché  proporre attività per i minori, gli anziani, i disabili e le loro famiglie.

mercoledì 26 settembre 2012

Gerenzano .....non pervenuto!


Nulla di fatto: il Saronnese non si presenterà unito per chiedere l’adesione alla “Città metropolitana Milano”. Nella serata di martedì si è svolta la riunione tra tutti i comuni della zona, i cui rappresentanti hanno espresso le loro posizioni: solo Saronno e Caronno Pertusella presenteranno al Consgilio per le autonomie locali la loro preferenza per aderire alla Città metropolitana. I sindaci di Uboldo, Origgio e Cislago vogliono rimanere con Varese, mentre Gerenzano è ancora indeciso.

Resta il fatto che solo Caronno e Saronno hanno avviato un percorso partecipativo con la città. Alla serata erano stati invitati anche i comuni del Saronnese più vicini e che oggi sono in provincia di Como, Monza e Brianza, e Milano. Di questi ha partecipato solo il comune di Solaro, già in provincia di Milano.

«Si è persa un’occasione perché il Saronnese facesse sentire unito la propria voce – commenta con amarezza il sindaco di Saronno, Luciano Porro -. Sono soddisfatto che ci sia stato un confronto sereno e soddisfacente. Forse, come ha sottolineato qualcuno, ci sarebbe voluto più tempo per decidere. Però, di fronte a un’occasione come questa, il territorio del Saronnese rimarrà per l’ennesima volta smembrato. Se saranno confermate le linee di cui si parla in questi giorni il resto di Varese andrà con Como e Lecco, Monza e Brianza non si sa, il rischio è che il nostro territorio sarà ancora di difficile gestione per i troppi confini».
«Mi auguro – conclude il primo cittadino saronnese – che si possa tornare a trovarci come ieri sera per parlare dei problemi locali come trasporti, inquinamento, tribunale, ciclo delle acque, e molto altro. Non possiamo permetterci di non essere uniti». Dopo questo tentativo fallito di unificazione della zona, Saronno conferma di voler proseguire sulla propria linea, tanto che mercoledì sera il consiglio comunale dovrebbe approvare l’indirizzo da dare al Consiglio delle autonomie locali.
Valutare con attenzione ogni decisione.
Evitare decisioni azzardate che potrebbero in termini di tasse , assicurazioni ecc. gravare sulle tasche dei cittadini.

venerdì 21 settembre 2012

Dal blog M5S

Intervento di Paolo Becchi, Professore ordinario di Filosofia del Diritto presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova: "Il 18 Brumaio di Napolitano I e il M5S"

"Ci avviciniamo al termine: scadenza del mandato presidenziale di Napolitano, e fine della sedicesima legislatura dell’Italia repubblicana, spezzata dal passaggio da Berlusconi a Monti. Eppure si lavora per continuare a “bloccare” il sistema, nonostante – e forse proprio attraverso – le imminenti scadenze, le imminenti elezioni. Napolitano dichiara che continuerà a “vigilare” sul rispetto degli impegni presi nei confronti dell’UE. Re Giorgio non sarà più Presidente, ma lascia un’eredità al suo successore (e chi potrebbe essere, se non Monti? Ciampi fece un cursus honorum del genere: da Presidente del Consiglio a Capo dello Stato).
Le elezioni che si terranno – sembra dire il Presidente della Repubblica – non contano: tutti i partiti dovranno comunque accettare la continuità del programma del governo Monti. Le elezioni dovranno servire (paradossalmente) ad assicurare la continuità di un governo che continua a presentarsi come esperienza “a tempo”. Monti insiste nel dire che il “governo tecnico” è stata una “parentesi”: "L’esperienza del governo tecnico è limitata nel tempo […]. Superata l’esperienza del governo tecnico resterà l’eredità dell’importanza delle competenze nell'attività politica". Potrà anche non esserci, forse, un “Monti-bis”, ad una condizione: che ciò possa favorire il mantenimento di quel “blocco” costituzionale fondato sull’intervento diretto del Presidente della Repubblica e sull’allineamento dell’Italia all’asse europeo - a cui non possiamo che dare il nome di Terza Repubblica -.
Continuiamo pure a chiamare quello di Monti un “governo tecnico”, sapendo che si tratta di un eufemismo: non esiste, in tutta la storia repubblicana, un governo tecnico durato quasi una mezza legislatura . I governi tecnici della prima repubblica venivano chiamati “balneari” perché consentivano in breve tempo – lo spazio, appunto, di una vacanza al mare – di ricompattare la stessa maggioranza , modificando qualche equilibrio interno. Ciò che è avvenuto con Monti non ha nulla a che vedere con un “riposizionamento” della maggioranza: al contrario, esso ha spostato e rifatto una maggioranza. Il suo è il primo governo della Terza Repubblica.
Casini, di recente, ha sostenuto il “passaggio” a questa nuova forma di governo. Dopo aver infatti dichiarato: "Per noi dopo Monti c'è Monti. Il cammino non va interrotto", ha spiegato il senso della sua affermazione: "Per noi evocare Monti significa dire qualcosa che va ben oltre il nome del presidente del Consiglio". Non è un “nome” ad essere in gioco, da qui al prossimo Aprile, ma un “sistema politico” preciso, definitosi negli ultimi due anni.
Occorre dunque fare un passo indietro, alla “strana” estate del 2010. In un mese, dietro lo scontro con Fini – e lo scandalo giornalistico della “casa di Montecarlo” –, si risolse allora l’autentico e reale conflitto politico: quello tra Berlusconi ed il Presidente della Repubblica Napolitano. A fine agosto, fu Berlusconi ad uscire sconfitto, a cedere di fronte alla ferma posizione del Capo dello Stato di non sciogliere anticipatamente le Camere dopo l’estate. Il Presidente del Consiglio perdeva, così, il controllo del rapporto tra Governo e Parlamento, nonché della propria maggioranza. Si veniva ad erodere, progressivamente, il meccanismo fondamentale della forma di governo parlamentare, fondato sul rapporto fiduciario Parlamento-Governo. Nel “parlamentarismo razionalizzato” disegnato dalla nostra Costituzione e definitosi, dopo il ’93, con l’elezione sostanzialmente diretta del Capo del Governo, infatti, la fiducia significa anzitutto la necessità che il programma del Governo possa essere attuato e realizzato attraverso il Parlamento, con la conseguenza che, se tale attuazione entra “in crisi”, il Governo deve avere la possibilità di sciogliere le Camere e ricorrere nuovamente alla consultazione elettorale.
Nell’agosto 2010 questo “congegno” è stato bloccato dal Presidente della Repubblica, che è intervenuto dichiarando di voler impedire lo scioglimento del Parlamento sino alla fine della sua legislatura. Ciò non era, certo, sufficiente a provocare le dimissioni di Berlusconi, ma ne costituiva la premessa necessaria: si obbligava, infatti, il Presidente del Consiglio a governare senza poter disporre di alcuno strumento di pressione reale sulla propria maggioranza parlamentare. Soltanto questo spiega quella concitata “compravendita” di deputati (spiega, cioè, le defezioni dei “frondisti” del Pdl, la fuga degli “scajoliani”, le continue “conte” dei numeri, spiega Scilipoti e Calearo) che, tra ottobre e dicembre 2011, salvò il Governo dal voto di sfiducia ma che fu, al contempo, l’ultimo atto prima della sua fine. Occorreva, dunque, chiudere l’esperienza Berlusconi. Ed è di un anno più tardi – ancora in estate – la mossa successiva: l’improvvisa “follia controllata” dello spread, che inizia a salire nei primi giorni di luglio (244), poi ridiscende, ed a partire da agosto ricomincia ad impennarsi, senza più fermarsi, fino a raggiungere il picco nella seconda settimana del novembre 2011(quota 553).
Più degli scandali sessuali, lo spread segnava la fine di Berlusconi, in quanto minava alle fondamenta il suo potere economico ed i suoi stessi interessi aziendali. Berlusconi rassegnava così le sue dimissioni nascondendole come un atto di responsabilità nell’interesse del Paese di fronte alla crisi economica ed alla necessità di adottare soluzioni radicali e di emergenza. In realtà, la sua uscita di scena è dipesa da un rovesciamento politico dei rapporti tra Governo e Presidente della Repubblica, da un conflitto acuto – ma silenzioso – tra due poteri o, più correttamente, tra due diversi modelli costituzionali: l’evoluzione del sistema parlamentare verso il “premierato”, da una parte (Berlusconi), ed il suo rovesciamento in senso “presidenziale”, dall’altra (Napolitano). Le “consultazioni” aperte da Napolitano dopo le dimissioni di Berlusconi corrispondevano soltanto in apparenza alla “prassi costituzionale” tipica della prima Repubblica. Il sistema, infatti, era già stato “bloccato” l’anno precedente: non si sarebbe mai andati alle elezioni, e la nomina di Monti a Senatore a vita anticipava, ancora con Berlusconi Presidente del Consiglio, la formazione di un nuovo Governo.
E con la nomina di Monti, si è definitivamente compiuto il passaggio al “Governo del Presidente, una stagione politica inedita nel nostro Paese. Un Governo legittimato politicamente dal Capo dello Stato, la cui linea di azione viene dettata dall’esterno, dagli interessi economici di Bruxelles. Vengono così a coincidere, finalmente, le due forze fondamentali che in questi due anni hanno cambiato la nostra Costituzione con un atto di forza, nel rispetto formale della legalità ma senza alcuna legittimazione democratica: la forza politica del Capo dello Stato, e la forza economica di quella “dittatura europea” di banchieri e finanzieri, appartenenti ad esclusivi clubs e gruppi di decisione e pressione. Per due anni, il Governo si impone a forza di decretazioni d’urgenza e di una disciplina “bulgara” imposta al Parlamento. Sembra che il “colpo di Stato” abbia funzionato. I partiti tentano di riposizionarsi, ma continuano a perdere credibilità e consensi. Crollano il Pdl e la Lega Nord. Il Pd pensa di potersi inserire in questa “terra di nessuno”, eppure si trova in scacco: o con Monti o contro Monti, anzitutto. Non c’è altra scelta. Il congegno sembra dunque funzionare. Ma non è così.
I “tecnici” non hanno previsto quello che doveva necessariamente accadere: che il popolo italiano si ribellasse, divenisse finalmente rivoluzionario, comprendesse le umiliazioni a cui questa “Terza Repubblica” lo sottopone. Doveva accadere che un vero movimento di opposizione al potere, al sistema di Bruxelles, alla speculazione parassitaria, alla moneta unica, minacciasse la “pace” politica imposta a colpi di spread. Si lavora, dunque, per riparare a questo “errore di previsione”. Per fare in modo che le prossime elezioni assicurino la continuazione della “Terza Repubblica”. E, per farlo, è necessaria una cosa soltanto: impedire che il voto si converta in opposizione al sistema di potere; neutralizzare, cioè, il MoVimento a 5 stelle, che oggi incarna l’unica autentica protesta al potere, le uniche parole d’ordine per restituire dignità al popolo italiano: fuori dall’euro e dall’Europa, affermazione di una autentica democrazia al posto di una “casta” tecnocratica di politici e banchieri.
Come neutralizzare, dunque, il MoVimento? Le tecniche di “manipolazione” sono quelle “classiche”, dalle più elementari a quelle più complesse.
Prima di tutto, creare spaccature la suo interno: il “fuori onda” in televisione di Favia di questi ultimi giorni ne rappresenta un esempio talmente banale da non dover neppure essere commentato (e già, del resto, pare si sia scoperto che lo “scoop” sarebbe stato “concordato” da Favia). La stampa si schiera: “Repubblica”, che ha progressivamente sposato la causa della Terza Repubblica, ha iniziato a guidare la campagna di diffamazione contro il MoVimento 5 Stelle.
Seconda tecnica: definirlo, qualificarlo, ricondurlo ad una “categoria” politica già nota e dispregiativa. Si veda, ad esempio, il recente intervento di Monti: «L’Europa è minacciata dai populismi». E spiega: «c’è il rischio che all’interno dell'Unione Europea, mentre la costruzione dell'Europa si perfeziona, le difficoltà dell'Eurozona facciano emergere una grande, crescente, pericolosa sensibilità nelle opinioni pubbliche dei vari paesi con tendenze all’antagonismo». “Populismo”, “tendenza all’antagonismo”, “antipolitica”: si ricorre a definizioni del tutto vuote ma connotate emotivamente per squalificare una forza politica reale, autentica.
Terza tecnica: anticipare” i risultati del voto, pronosticarli, prevederli, in modo da influenzarli e determinarli (è la tecnica chiamata della “profezia che si autoadempie”, o che “si autoavvera”, tipica della speculazione finanziaria). Da qui i “sondaggi” – basti l’esempio di quello realizzato Mannheimer il 9 settembre –: “italiani tentati dal governo tecnico”, governo di solidarietà nazionale, “strana” maggioranza, etc.
Quarta tecnica: controllare i meccanismi “tecnici” che disciplinano il voto, ossia lavorare sulla legge elettorale e sul periodo in cui tenere le elezioni. La modifica o meno della legge elettorale si gioca tutta sulla necessità di impedire al MoVimento 5 Stelle di divenire una forza parlamentare attiva.
Queste le tecniche che vediamo oggi e continueremo a vedere all’opera nei prossimi mesi, con l’obiettivo di soffocare l’opposizione degli italiani a questa “svolta” costituzionale dettata dal Presidente della Repubblica e dall’Europa. Ed il MoVimento a 5 Stelle, come potrà reagire? Se esso è, come davvero sembra, una forza reale nel Paese, se esso davvero rappresenta ed incarna le istanze della di una fetta sempre più consistente di italiani e di giovani destinati ad un futuro di miseria, nulla potrà fermarne la forza elettorale. Il problema, se mai, è un altro.
Eleggere dei rappresentanti in Parlamento, non significa necessariamente “vincere” la propria battaglia politica. La democrazia parlamentare tende per sua natura al negoziato, al compromesso, alle “manovre”: c’è sempre il pericolo, il rischio, di restare intrappolati e neutralizzati da coalizioni di partito e maggioranze complesse, trasversali, che riescano ad assicurare la continuità del nuovo “sistema” anche contro un MoVimento ben rappresentato alle Camere. È questo che il MoVimento deve evitare: di oscillare, quale semplice forza d’opposizione, tra le correnti che sosterranno una soluzione in continuità con l’asse Napolitano-Monti.
Il MoVimento non deve, in altri termini, essere soltanto un’opposizione, una forza di protesta, un’espressione del dissenso e della “delusione” degli italiani nei confronti dei partiti. La delusione, l’astensione, il voto di protesta non impediranno, infatti, da sé soli, il consolidamento della “Terza Repubblica” (la quale, anzi, si è in larga parte legittimata, con l’intervento del “custode” della Costituzione, proprio grazie al “vuoto” dell’astensionismo e del dissenso ai partiti politici allora al governo).
È vero: in Parlamento, il MoVimento non potrà che svolgere il ruolo dell’opposizione, ma ciò non dovrà “istituzionalizzarlo”: non dovrà perdere la sua carica intransigente, anti-sistema. Dovrà essere nell’aula ma sempre fuori, al di là del Palazzo. Il MoVimento 5 Stelle ha ora bisogno di una dottrina positiva e definitiva. Non sarà un partito proprio perché non sarà destinato al compromesso. I partiti hanno ideologie astratte, che servono loro come la carta da giocare sul tavolo del negoziato politico. Le “ideologie” sono fatte per essere compromesse con altre “ideologie”. I movimenti non hanno ideologie: hanno un bersaglio, un obiettivo. Per questo il MoVimento 5 Stelle non può, per definizione, “stringere alleanze. Ed è proprio per tentare di snaturarlo che i giornali hanno cominciato ad ipotizzare tattiche elettorali – attraverso l’alleanza con l’Idv, o Sel – che il MoVimento non potrà mai far proprie. I movimenti sono a senso unico: non possono perdersi per strada, non possono scegliere di “girare” a destra o a sinistra. Per questo non si possono compromettere. Per questo il MoVimento 5 Stelle deve rimanere movimento, deve essere sempre in divenire, non deve fermarsi mai. Per questo, quale che sarà il risultato elettorale del 2013, non dovrà ripensarsi come forza di opposizione o di maggioranza.
Non è questa la sua natura, non è questo il suo bersaglio. Ciò che dovrà realizzare è portare l’Italia fuori da questa trappola per topi – da questo sistema politico ed economico dettato dall’Europa –, e restituire agli italiani la loro sovranità. " Paolo Becchi

giovedì 20 settembre 2012

Provincia o non provincia?


Saronnese nella città metropolitana di Milano? Verso Como? O rimanere a Varese? Sono molte le domande che si pongono i comuni della zona sul loro futuro amministrativo: Saronno, Caronno Pertusella, Cislago, Uboldo, Gerenzano e Origgio. Una zona che per molti comuni è oggi un “crocevia” di quattro provincie: Varese, Milano, Como e Monza Brianza.
La decisione di indirizzo da parte dei comuni deve essere presa entro il 3 ottobre e Saronno ha già in programma un consiglio comunale dedicato al tema, per mercoledì 26 settembre, durante il quale dovrà dare il proprio indirizzo. Nei giorni scorsi si è svolta anche una serata pubblica, a cui hanno partecipato un centinaio di cittadini, e dalla quale è emersa la necessità che il saronnese debba presentarsi unito in una richiesta. «Organizzeremo un altro incontro tra i sindaci della zona – ha spiegato Luciano Porro -. L’ideale sarebbe proprio quello di trovare una quadra tra tutti i comuni del Saronnese. Non per niente abbiamo avviato questo percorso di incontri pubblici, ma i tempi sono davvero molto stretti».

Vediamo la situazione e l’orientamento Comune per Comune.

Saronno
Tramite l’assessore Giuseppe Nigro e il sindaco Luciano Porro, il comune ha già apertamente dichiarato che l’ideale sarebbe aderire alla città metropolitana di Milano. «Far parte della città metropolitana di Milano è nella nostra natura - spiega l'assessore Nigro -, anche per in servizi ai cittadini. Saronno è da sempre coinvolta nelle decisioni dell'area milanese, come i recenti provvedimenti sulla mobilità o sull'inquinamento. È giusto andare in questa direzione».

Caronno Pertuslela
Della stessa opinione del comune di Saronno. È il paese più lontano della provincia di Varese, quello più “milanese” anche come crescita demografica negli ultimi anni. Ha già avviato la procedura per la richiesta di far parte della città metropolitana di Milano con diversi incontri pubblici. «Stiamo facendo un percorso anche coi cittadini – spiega il sindaco Loris Bonfanti -. La scelta è al di là delle questioni di pancia per cui Saronno e Caronno erano nate nell’area milanese. Questa legge dà per la prima volta ai comuni la possibilità di esprimere un’opinione, e noi vogliamo cogliere questa possibilità. L’orientarsi verso la città metropolitana riteniamo sia la possibilità che possa creare nuove opportunità, non è una questione di colore politico. Se trovassimo una bella sinergia nel Saronnese, con tutti i comuni uniti, potremmo essere ascoltati».

Uboldo
Voce fuori dal coro. Il sindaco Guzzetti ha già espresso la propria linea: contrario alla città metropolitana, preferirebbe rimanere a Varese, anche per una questioni di costi: «Noi siamo disponibili ad ascoltare, a dialogare, ma quello che non capiamo in questo momento è perché non unirci invece tutti insieme a cercare di salvare invece la nostra Provincia che è virtuosa, che ci conosce e che rischia di essere tagliata per il solito modo di far politica da Roma - prosegue Guzzetti -: non guardare chi fa e fa bene, ma salvare equilibri politici favorendo addirittura quelle realtà dove è provato dall’esperienza quanti soldi siano stati bruciati». 

Origgio
Il sindaco Luca Panzeri è della stessa opinione del collega di Uboldo. «Ancora non abbiamo orientamenti ufficiali. Stiamo valutando tutte le cose. Noi saremmo orientati a dare l’indicazione di rimanere a Varese, ma valuteremo con tutta l’amministrazione. Non è che c’è stata molta informativa su questo. Sulla città metropolitana non so nemmeno quanti comuni possano aderire. Valuteremo e agiremo di conseguenza nei prossimi giorni».

Cislago
Ancora nessuna decisione di indirizzo per gli amministratori del paese più vicino a Varese: «Noi stiamo ragionando – spiega il sindaco Luciano Biscella -. Il problema è abbastanza articolato e i contorni non si conoscono bene. Il mio pensiero, a prescindere da quello che sarà l’ente nel quale saremo inseriti, è che se l’ente superiore è ancora un organo eletto politicamente serve a poco. Se invece in questo “ente” fluiscono i rappresentanti dei comuni allora ha un senso. Per la nostra indicazione non lo sappiamo ancora: vorrei poter arrivare a definire insieme a tutti i consiglieri, avremo un incontro venerdì. Avrei preferito sentire tutti i cittadini con un referendum, ma i tempi sono troppo stretti».

Gerenzano
Non è ancora stata presa una posizione ufficiale. Il sindaco Ivano Campi non rilascia dichiarazioni precise: «È una cosa che dobbiamo ancora discutere bene, se città metropolitana o Varese. Per adesso non abbiamo una posizione ufficiale. Se ne sentono un po’ di tutti i colori, ed anche come posizione personale preferirei non esprimermi. Non è una persona singola che deve decidere, ma tutta l’amministrazione. Valuteremo in questi giorni». . 
Per quanto ci riguarda, non sarebbe il caso di chiedere ai cittadini, magari tramite consultazione cosa gradirebbero?
Con quale diritto un'amministrazione che rappresenta meno del 20% della popolazione può arrogarsi il diritto di decidere?

mercoledì 12 settembre 2012

Ma quando se ne vanno? (in parte dal blog di Beppe Grillo)


Befera sta preparando il nuovo redditometro per famiglia per ottobre. Spese voluttuarie come la badante, il cellulare, l'asilo, l'università dei figli, l'abbonamento in palestra, la parcella del veterinario, le donazioni alle Onlus saranno d'ora in avanti controllate dal fisco.
Vorrei dare un contributo per l'estensione dei controlli sulle famiglie italiane. Infatti, non sono ancora compresi, ma andrebbero inseriti: i maxi rotoli di carta igienica, il dopobarba, il parrucchiere, l'abbonamento per il cappuccino al bar (10 cappucci, nove euro), la tessera del tram e del treno per i pendolari, il biglietto del cinema (in particolare 3D e Imax), l'ingresso a teatro, i cotton fiocc (confezione da 100), la spesa al supermercato se superiore ai cento euro settimanali, l'abbonamento ai quotidiani, l'adsl, le scarpe (in particolare quelle da ginnastica), le aspirine in tubetti da 10, gli shampoo tranne quelli per bambini, l'utilizzo frequente dello sciaquone del water (non più di 5 volte al giorno e non per la pipì), gli scontrini dei ristoranti e delle pizzerie, le spese per il matrimonio (su questa voce ci siamo già portati avanti), funerali, battesimi, cresime e divorzi (per divorziare è necessario ormai disporre di un reddito medio alto), le donazioni domenicali durante la messa, le assicurazioni sulla casa e sulla salute, biciclette, monopattini e oggetti per la mobilità individuale, preservativi per uso superiore alle 4 volte al mese (solo di sabato...), montature di occhiali di tartaruga, consumo di energia elettrica oltre i 40 euro mensili e di spese da riscaldamento superiori agli 800 euro annuali, parenti all'estero con un reddito (per la tassazione presuntiva in caso di donazioni in nero ai disoccupati), regali natalizi, doni di compleanno (in particolare per il diciottesimo anno), cravatte, camiceria firmata con le iniziali, maglioni in cachemire, sigari, sigarette "americane", la tessera dell'abbonamento alla squadra del cuore (obbligatorio in dichiarazione se vince lo scudetto), macchine fotografiche, zainetto per la scuola, penne "Carioca" multicolore, astuccio griffato di Batman e di Ben 10, acquari e pesci rossi in boccia da sei litri, abbonamento a Sky, collezione di francobolli del periodo coloniale, cappelli Borsalino, vecchi dischi di Little Tony, calendari Pirelli, impianti di condizionamento, ficus da appartamento, terrazzi, terrazzini e balconi di almeno tre metri quadri, finestre luminose, max 80 centimetri per un metro (come nel Medioevo), annate complete di Alan Ford e di Zagor, tessera punti benzina (sovrattassa sul regalo della stazione di rifornimento), vincite al tiro a bersaglio al luna park (da sempre senza scontrino), aria ossigenata per chi vive al di fuori dei centri urbani, vicinanza della casa a prati demaniali (basta con le corse gratis sull'erba), strumenti musicali sia di proprietà che in affitto, sedie con braccioli (senza sono esentate), amache in corda, prese elettriche in casa (se superiori a cinque), doppi bagni (tripli scatta il controllo), nonni a carico (con che soldi li mantieni, eh?), profumi, pane fresco di giornata e pasticceria in genere (panettoni esclusi), pendole, scacchiere in legno e le paperette di gomma per la vasca da bagno (ormai introvabili).
Ps: a quando l'elenco dei maxi evasori totali a cui sono stati condonati 100 miliardi di euro con il solo 5% dallo Scudo Fiscale? Chissà se hanno una macchina, una badante e portano i figli a un asilo privato ... A quando l'abolizione delle centinaia di milioni di euro di finanziamento pubblico ILLEGALI (in quanto bocciati da un referendum) ai partiti, a quando l'abolizione delle Province, a quando le misure di incentivazione fiscale per le piccole e medie imprese che stanno abbandonando a migliaia l'Italia per sopravvivere. A quando l'abbassamento delle pensioni d'oro a tremila euro mensili? A quando la chiusura di Equitalia? Monti, dimmi quando, quando, quando...
Ps: Ma cosa rideva ieri la befana della Fornero in TV?
Vieni nelle aziende, che ti facciamo ridere noi!
Questi falliti del governo tecnico, che non saprebbero avvitare un bullone o cambiare una lampadina, se ne devono andare, e non solo dal governo ma andarsene dalla nazione.
Vergogna Falliti!

venerdì 31 agosto 2012

Leggere attentamente, apprendere e divulgare al maggior numero di persone possibili


"Julian Assange, il 15 giugno 2012 capisce che per lui è finita. Si trova a Londra. Gli agenti inglesi l’arresteranno la settimana dopo, lo porteranno a Stoccolma, dove all’aereoporto non verrà prelevato dalle forze di polizia di Sua Maestà la regina di Svezia, bensì da due ufficiali della Cia, e un diplomatico statunitense, i quali avvalendosi di accordi formali tra le due nazioni farà prevalere il “diritto di opzione militare in caso di conflitto bellico dichiarato” sostenendo che Assange è “intervenuto attivamente” all’interno del conflitto Nato-Iraq mentre la guerra era in corso. Lo porteranno direttamente in Usa, nel Texas, dove verrà sottoposto a processo penale per attività terroristiche, chiedendo per lui l’applicazione della pena di morte sulla base del Patriot Act Law. Si consulta con il suo gruppo, fanno la scelta giusta dopo tre giorni di vorticosi scambi di informazioni in tutto il pianeta: “Vai all’ambasciata dell’Ecuador a piedi, con la metropolitana, stai lì”. Alle 9 del mattino del 19 giugno entra nell’ambasciata dell’Ecuador. Nessuna notizia, non lo sa nessuno. Il suo gruppo apre una trattativa con gli agenti inglesi a Londra, con gli svedesi a Stoccolma e con i diplomatici americani a Rio de Janeiro. Raggiungono un accordo: “Evitiamo rischio di attentati e facciamo passare le Olimpiadi, il 13 agosto se ne può andare in Sudamerica, facciamo tutto in silenzio, basta che non se ne parli”. I suoi accettano, ma allo stesso tempo non si fidano degli anglo-americani. Si danno da fare e mettono a segno due favolosi colpi. Il primo il 3 agosto, il secondo il 4.
Il 3 agosto, con un anticipo rispetto alla scadenza di 16 mesi, la presidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner, si presenta alla sede di Manhattan del FMI con il suo ministro dell’economia e il ministro degli esteri ecuadoregno Patino, in rappresentanza di “Alba” (acronimo che sta per Alianza Laburista Bolivariana America), l’unione economica tra Ecuador, Colombia e Venezuela. La Kirchner si fa fotografare e riprendere dalle televisioni con un gigantesco cartellone che mostra un assegno di 12 miliardi di euro intestato al FMI con scadenza 31 dicembre 2013, che il governo argentino ha versato poche ore prima. “Con questa tranche, l'Argentina ha dimostrato di essere solvibile, di essere una nazione responsabile, attendibile e affidabile per chiunque voglia investire i propri soldi. Nel 2003 andammo in default per 112 miliardi di dollari, ma ci rifiutammo di chiedere la cancellazione del debito: scegliemmo la dichiarazione ufficiale di bancarotta e chiedemmo dieci anni di tempo per restituire i soldi a tutti, compresi gli interessi. Per dieci, lunghi anni, abbiamo vissuto nel limbo. Per dieci, lunghi anni, abbiamo protestato, contestato e combattuto contro le decisioni del FMI che voleva imporci misure restrittive di rigore economico sostenendo che fossero l’unica strada. Noi abbiamo seguito una strada opposta: quella del keynesismo basato sul bilancio sociale, sul benessere equo sostenibile e sugli investimenti in infrastrutture, ricerca, innovazione, investendo invece di tagliare. Abbiamo risolto i nostri problemi. Ci siamo ripresi e siamo in grado di saldare l’ultima tranche con 16 mesi di anticipo. Le idee del FMI e della Banca Mondiale sono idee errate, sbagliate. Lo erano allora, lo sono ancor di più oggi. Chi vuole operare, imprendere, creare lavoro e ricchezza, è benvenuto in Argentina: siamo una nazione che ha dimostrato di essere solvibile, quindi pretendiamo rispetto e fedeltà alle norme e alle regole, da parte di tutti, dato che abbiamo dimostrato, noi per primi, di rispettare i dispositivi del diritto internazionale.”. Subito dopo la Kirchner ha presentato una denuncia formale contro la Gran Bretagna e gli Usa al WTO, coinvolgendo il FMI grazie ai file messi a disposizione da Wikileaks, cioè Assange. L’Argentina ha saldato i debiti, ma adesso vuole i danni. Con gli interessi composti. “Volevano questo, bene, l’hanno ottenuto. Adesso che paghino”. E’ una lotta tra la Kirchner e la Lagarde. Le due Cristine duellano da un anno impietosamente. Grazie ad Assange, dato che il suo gruppo ha tutte le trascrizioni di diverse conversazioni in diverse cancellerie del globo, che coinvolgono gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, la Germania, il Vaticano, dove l’economia la fa da padrone. Osama Bin Laden è stato mandato in soffitta e sostituito da John Maynard Keynes. Lui è diventato il nemico pubblico numero uno delle grandi potenze; in queste lunghe conversazioni si parla di come mettere in ginocchio le economie sudamericane, come portar via le loro risorse energetiche, come impedir loro di riprendersi e crescere, come impedire ai governi di far passare i piani economici keynesiani applicando invece i dettami del FMI il cui unico scopo consiste nel praticare una politica neo-colonialista a vantaggio soprattutto di Spagna, Italia e Germania, con capitali inglesi. Gran parte dei file sono già resi pubblici su internet. Gran parte dei file sono offerti da Assange all’ambasciatore in Gran Bretagna dell’Ecuador, la prima nazione del continente americano, e unica nazione nel mondo occidentale dal 1948, ad aver applicato il concetto di “debito immorale” ovvero “il rifiuto politico e tecnico di saldare alla comunità internazionale i debiti consolidati dello Stato perché ottenuti dai precedenti governi attraverso la corruzione, la violazione dello Stato di Diritto, la violazione di norme costituzionali”.
Il 12 dicembre del 2008, il neo presidente del governo dell’Ecuador Rafael Correa (Pil di 50 miliardi di euro, circa 30 volte meno dell’Italia) dichiara in diretta televisiva in tutto il continente americano (l’Europa non ha mai trasmesso neppure un fotogramma e difficilmente si trova nella rete europea materiale visivo) di “aver deciso di cancellare il debito nazionale considerandolo immondo, perché immorale; hanno alterato la costituzione per opprimere il popolo raccontando il falso. Hanno fatto credere che ciò chè è Legge, cioè legittimo, è giusto. Non è così: da oggi in terra d’Ecuador vale il nuovo principio costituzionale per cui ciò che è giusto per la collettività allora diventa legittimo”. Cifra del debito: 11 miliardi di euro. Il FMI fa cancellare l’Ecuador dal nòvero delle nazioni civili: non avrà mai più aiuti di nessun genere da nessuno “Il paese va isolato” dichiara Dominique Strauss Kahn, allora segretario del FMI. Il Paese è in ginocchio. Il giorno dopo, Hugo Chavez annuncia che darà il proprio contributo con petrolio e gas gratis all’Ecuador per dieci anni. Quattro ore più tardi, il presidente Lula annuncia in televisione che darà gratis 100 tonnellate al giorno di grano, riso, soya e frutta per nutrire la popolazione, finchè la nazione non si sarà ripresa. La sera, l’Argentina annuncia che darà il 3% della propria produzione di carne bovina di prima scelta gratis all’Ecuador per garantire la quantità di proteine per la popolazione. Il mattino dopo, in Bolivia, Evo Morales annuncia di aver legalizzato la cocaina considerandola produzione nazionale e bene collettivo. Tassa i produttori di foglie di coca e offre all’Ecuador un prestito di 5 miliardi di euro a tasso zero restituibile in dieci anni in 120 rate. Due giorni dopo, l’Ecuador denuncia la United Fruit Company e la Del Monte & Associates per “schiavismo e crimini contro l’umanità”, nazionalizza l’industria agricola delle banane (l’Ecuador è il primo produttore al mondo) e lancia un piano nazionale di investimento di agricoltura biologica ecologica pura. Dieci giorni dopo, i verdi bavaresi, i verdi dello Schleswig Holstein, in Italia la Conad, e in Danimarca la Haagen Daaz, si dichiarano disponibili a firmare subito contratti decennali di acquisto della produzione di banane attraverso regolari tratte finanziarie in euro che possono essere scontate subito alla borsa delle merci di Chicago.
Il 20 dicembre del 2008, facendosi carico della protesta della United Fruit Company, il presidente George Bush dichiara “nulla e criminale la decisione dell’Ecuador” annunciando la richiesta di espulsione del paese dall’Onu: “siamo pronti anche a una opzione militare per salvaguardare gli interessi statunitensi”. Il mattino dopo, il potente studio legale di New York Goldberg & Goldberg presenta una memoria difensiva sostenendo che c’è un precedente legale. Sei ore dopo, gli Usa si arrendono e impongono alla comunità internazionale l’accettazione e la legittimità del concetto di “debito immorale”. La United Fruit company viene provata come “multinazionale che pratica sistematicamente la corruzione politica” e condannata a pagare danni per 6 miliardi di euro. Da notare che il “precedente legale” (tuttora ignoto a gran parte degli europei) è datato 4 gennaio 2003 a firma George Bush. E' accaduto in Iraq che in quel momento risultava “tecnicamente” possedimento americano in quanto occupato dai marines con governo provvisorio non ancora riconosciuto dall’Onu. Saddam Hussein aveva lasciato debiti per 250 miliardi di euro (di cui 40 miliardi di euro nei confronti dell’Italia grazie alle manovre di Taraq Aziz, vice di Hussein e uomo dell’Opus Dei fedele al Vaticano) che gli Usa cancellano applicando il concetto di “debito immorale” e aprendo la strada a un precedente storico. Gli avvocati newyorchesi dell’Ecuador offrono al governo americano una scelta: o accettano e stanno zitti oppure, se si annulla la decisione dell’Ecuador, allora si annulla anche quella dell’Iraq e il tesoro Usa deve pagare subito i 250 miliardi di euro a tutti compresi gli interessi composti per quattro anni. Obama, non ancora insediato, ma già eletto, impone a Bush di gettare la spugna. La solida parcella degli avvocati newyorchesi viene pagata dal governo brasiliano.
Nasce allora il Sudamerica moderno. E cresce e si diffonde il mito di Rafael Correa, presidente eletto dell’Ecuador. Non un contadino indio come Morales, un sindacalista come Lula, un operaio degli altiforni come Chavez. Tutt’altra pasta. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia caraibica, è un intellettuale cattolico. Laureato in economia e pianificazione economica a Harvard, cattolico credente e molto osservante, si auto-definisce “cristiano-socialista come Gesù Cristo, sempre schierato dalla parte di chi ha bisogno e soffre”. Il suo primo atto ufficiale consiste nel congelare tutti i conti correnti dello Ior nelle banche cattoliche di Quito e dirottarli in un programma di welfare sociale per i ceti più disagiati. Fa arrestare l’intera classe politica del precedente governo che viene sottoposta a regolare processo. Finiscono tutti in carcere, media di dieci anni a testa con il massimo rigore. Beni confiscati, proprietà nazionalizzate e ridistribuite in cooperative agricole ecologiche. Invia una lettera a papa Ratzinger dove si dichiara “sempre umile servo di Sua Illuminata Santità” dove chiede ufficialmente che il Vaticano invii in Ecuador soltanto “religiosi dotati di profonda spiritualità e desiderosi di confortare i bisognosi evitando gli affaristi che finirebbero sotto il rigore della Legge degli uomini”. Tutto ciò lo si può raccontare oggi, grazie alla bella pensata del Foreign Office, andato nel pallone. In tutto il pianeta si parla di Rafael Correa, dell’Ecuador, del debito immorale, del nuovo Sudamerica che ha detto no al colonialismo e alla servitù alle multinazionali europee e statunitensi. In Italia lo faccio io sperando di essere soltanto uno dei tanti. Questo, per spiegare “perché l’Ecuador”.
Per 400 anni, da quando gli europei scoprirono le banane ricche di potassio, gli ecuadoregni hanno vissuto nella povertà, nello sfruttamento, nell’indigenza, mentre per centinaia di anni un gruppo di oligarchi si arricchiva alle loro spalle. Non lo sarà mai più. A meno che non finiscano per vincere Mitt Romney, Draghi, Monti, Cameron e l’oligarchia finanziaria. L’esempio dell’Ecuador è vivo, può essere replicato in ogni nazione africana o asiatica del mondo. Anche in Europa. Per questo Jules Assange ha scelto l’Ecuador. Il colpo decisivo viene dato da una notizia esplosiva resa pubblica (non a caso) il 4 agosto del 2012. “Jules Assange ha firmato il contratto di delega con il magistrato spagnolo Garzòn che ne rappresenta i diritti legali a tutti gli effetti in ogni nazione del globo”. Chi è Garzòn? E’ il nemico pubblico numero uno della criminalità organizzata. E’ il nemico pubblico numero uno dell’Opus Dei. E’ il più feroce nemico di Silvio Berlusconi. E’ in assoluto il nemico più pericoloso per il sistema bancario mondiale. Magistrato spagnolo con 35 anni di attività ed esperienza alle spalle, responsabile della Procura reale di Madrid, ha avuto tra le mani i più importanti processi spagnoli degli ultimi 25 anni. Esperto in “media & finanza” e soprattutto grande esperto in incroci azionari e finanziari, salì alla ribalta internazionale nel 1993 perché presentò all’Interpol una denuncia contro Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri (chiedendone l’arresto) relativa a Telecinco, Pentafilm, Fininvest, Reteitalia e Le cinq da cui veniva fuori che la Pentafilm (Berlusconi e Cecchi Gori soci, cioè PD e PDL insieme) acquistava a 100$ i diritti di un film alla Columbia Pictures che rivendeva a 500$ alla Telecinco che li rivendeva a 1000$ a Rete Italia che poi in ultima istanza vendeva a 2000$ alla Rai, in ben 142 casi tre volte: li ha venduti sia a Rai1 che a Ra2 che a Rai3. Lo stesso film. Cioè la Rai ha pagato i diritti di un film 20 volte il valore di mercato e l’ha acquistato tre volte, così tutti i partiti erano presenti alla pari. Quando si arrivò al nocciolo definitivo della faccenda, Berlusconi era presidente del consiglio, quindi Garzòn venne fermato dalla UE. Ottenne una mezza vittoria. Chiuse la Telecinco e finirono in galera i manager spagnoli. Ma Berlusconi rientrò dalla finestra nel 2003 come Mediaset. Si riaprì la battaglia, Garzòn stava sempre lì. Nel 2006 pensava di avercela fatta, ma il governo italiano di allora (Prodi) aiutò Berlusconi a uscirne. Nel 2004 aprì un incartamento contro papa Woytila e contro il managament dello Ior in Spagna e in Argentina, in relazione al finanziamento e sostegno da parte del Vaticano delle giunte militari di Pinochet e Videla in Sudamerica. Nel 2010 Garzòn si dimise andando in pensione, ma aprì uno studio di diritto internazionale dedicato esclusivamente a “media & finanza” con sede all’Aja in Olanda. E’ il magistrato che è andato a mettere il naso negli affari più scottanti, in campo mediatico, dell’Europa, degli ultimi venti anni. In quanto legale ufficiale di Assange, il giudice Garzòn ha l’accesso ai 145.000 file ancora in possesso di Assange che non sono stati resi pubblici. Ha già fatto sapere che il suo studio è pronto a denunciare diversi capi di stato occidentali al tribunale dei diritti civili con sede all’Aja. L’accusa sarà “crimini contro l’umanità, crimini contro la dignità della persona”. La battaglia è dunque aperta. E sarà decisiva soprattutto per il futuro della libertà in Rete. In Usa non fanno mistero del fatto che lo vogliono morto. Anche gli inglesi. Ma hanno non pochi guai perché, nel frattempo, nonostante sia abbastanza paranoico (e ne ha ben donde) Assange ha provveduto a tirar su un gruppo planetario che si occupa di contro-informazione (vera non quella italiana). I suoi esponenti sono anonimi. Nessuno sa chi siano. Non hanno un sito identificato. Semplicemente immettono in rete dati, notizie, informazioni, eventi. Poi, chi vuole sapere sa dove cercare e chi vuole capire capisce. Quando la temperatura si alza, va da sé, il tutto viene in superficie. E allora si balla tutti. In Sudamerica, oggi, la chiamano “British dance”. Speriamo soltanto che non abbia seguiti dolorosi o sanguinosi.
Per questo Assange sta dentro l’ambasciata dell’Ecuador. Per questo Garzòn lo difende. Per questo la storia del Sudamerica, va raccontata. Per questo l’Impero Britannico ha perso la testa e lo vuole far fuori. Perché Assange ha accesso a materiale di fonte diretta. E il solo fatto di dirlo, e divulgarlo, scopre le carte a chi governa, e ricorda alla gente che siamo dentro una Guerra Invisibile Mediatica. Non sanno come fare a fermare la diffusione di informazioni su ciò che accade nel mondo. Finora gli è andata bene, rimbecillendo e addormentando l’umanità. Ma nel caso ci si risvegliasse, per il potere sarebbero dolori imbarazzanti. Wikileaks non va letto come gossip. C’è gente che per immettere una informazione da un anonimo internet point a Canberra, Bogotà o Saint Tropez rischia anche la pelle. Questi anonimi meritano il nostro rispetto. E ci ricordano anche che non potremo più dire, domani “ma noi non sapevamo”. Chi vuole sapere, oggi, è ben servito. Basta cercare. Se poi, con questo "Sapere" un internauta non ne fa nulla, è una sua scelta. Tradotto vuol dire: finchè non mandiamo a casa l’immonda classe politica che mal ci rappresenta, le chiacchiere rimarranno a zero. Perché ormai sappiamo tutti come stanno le cose. Altrimenti, non ci si può lamentare o sorprendersi che in Italia nessuno abbia mai parlato prima dell’Ecuador, di Rafael Correa, di ciò che accade in Sudamerica, dello scontro furibondo in atto tra la presidente argentina e brasiliana da una parte e Christine Lagarde e la Merkel dall’altra. Perché stupirsi, quindi, che gli inglesi vogliano invadere un’ambasciata straniera? Non era mai accaduto neppure nei momenti più bollenti della cosiddetta Guerra Fredda. Come dicono in Sudamerica quando si chiede “ma che fanno in Europa, che succede lì?” Ormai si risponde dovunque “In Europa dormono. Non sanno che la vita esiste”. " Sergio Di Cori Modigliani,