giovedì 26 aprile 2012

DIAMO I NUMERI

Qui sotto riportiamo i risultati elettorali delle due ultime tornate, riguardanti Dx, Sx e Lega:
Anno 2007
IPG (SX) 1479
LPG (DX) 1531
LEGA 2159
Anno 2002
ULIVO (SX) 1514
FOZZA ITALIA (DX) 1432
LEGA 2060
Ora una considerazione, nel 2007 la sinistra non si è presentata ufficialmente, e in effetti IPG che la sinistra doveva rappresentare ha visto diminuire il proprio consenso.
Al contrario la destra è cresciuta di circa 100 voti.
Ora non capiamo come si possa affermare che ogni voto dato alla sinistra significhi fare un favore alla Lega.
Visto e considerato che la sinistra torna a presentarsi con un proprio simbolo e sopratutto con persone professionalmente preparate e tecnicamente capaci, ci aspettiamo che se la gente di Gerenzano vuole dare un positivo futuro al paese, gioco forza vuole che concentri i voti verso Gerenzano Democratica.
Quindi onestamente, se dobbiamo tirare delle conclusioni pensiamo che al contrario di quanto alcuni personaggi affermano, se realmente vogliamo cambiare,ogni voto riservato a ILPG è un voto che ferma il vero cambiamento.
Il Direttivo del Granducato

lunedì 23 aprile 2012

COERENZA

ELEZIONI DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ANNO 2008, GUARDATE CHI APPOGGIAVA CHI.....................

Notate qualche cosa di strano?
Mentre a Gerenzano si faceva già la guerra alla Lega, al di fuori ci si alleava per il “cadreghino”
Evviva la coerenza, non c’è che dire.


sabato 21 aprile 2012

ANDATE TUTTI ALL'INFERNO (dal blog di Don De Capitani)


Da anni mi avevano appiccicato l’appellativo di prete:
antiberlusconiano - antileghista - anticiellino.
Tutto vero: perché negarlo?
Non ho fatto sconti, ho usato termini anche violenti,
ho tirato fuori tutto ciò che avevo dentro:
la posta in gioco era alta:
la Democrazia, la fede nell’Umanità!
Tuttavia, ridurre la mia lotta al mio essere solo anti
lo ritenevo e lo ritengo fortemente riduttivo:
ero anti, sì, ma perché avevo e ho una visuale ben diversa
della Società e della Chiesa.
Ed ora sono soddisfatto nel vedere
passare sul fiume davanti a me, seduto sulla riva,
i cadaveri di Berlusconi, della Lega e di Cl.
Sì, soddisfatto,
perché ho avuto ragione!
Sui tempi non l’avrei giurato!
Ma prima o poi la Storia non perdona: si vendica!
Dio ha più pazienza,
ed è per questo che talora lo si bestemmia
Il momento è arrivato: finalmente!
Perché non gioire?
Ma… c’è sempre più di uno che subito dimentica
il male del passato,
e vede solo il presente,
prendendosela con chi di quel male
ha ereditato ogni degenerazione.
Forse che prima col governo Berlusconi
tutto filava via liscio,
non c’era suicidi per disperazione?
Ah, certo, gli italiani se la godevano,
facevano debiti, comperavano beni di consumo,
vivevano momenti di euforia collettiva
- il Porco se la godeva e trasmetteva agli altri i suoi orgasmi -
ma erano ignari della realtà, perché accecati,
di quella realtà che, oggi, aperti gli occhi,
crea delusione e disperazione.
Colpa del Governo Monti?
Andate a farla bere agli allocchi!
C’è un governo che narcotizza,
e c’è un governo che toglie i paraocchi.
Ma vorrei dire di più.
Più che disperati per la precarietà della propria esistenza
che talora non garantisce più un futuro decente,
oggi si è tremendamente delusi dagli scandali di politici
che, nonostante i sacrifici imposti alla gente comune,
continuano a prendere soldi a palate,
a divertirsi con vacanze lussuose e lussuriose:
questa amarezza porta al suicidio, se non fisico,
senz’altro a quello morale.
E questo è insopportabile!
Tremendamente insopportabile!
Maledettamente insopportabile!
Se poi questa gentaglia - tipo Roberto Formigoni -
professa di essere un modello di fede,
di appartenere a qualche Movimento ecclesiale,
ostenta spudoratamente una vita casta e austera,
allora la tentazione c’è di urlare:
ma che razza di Chiesa è mai questa?
Andate tutti a vaffanc…!
Ma sarebbe troppo sbrigativo.
Non dovete passarla liscia,
o liquidati con un semplice vaffanc…
Questa gentaglia va processata,
va ridotta sul lastrico,
va messa sotto processo:
mandata all’inferno!
Comunione e liberazione va estromessa dalla Chiesa di Chiesa,
vanno tolte le aureole di santità
ai padri fondatori di mostri:
non dobbiamo più sentir parlare
cardinali o preti simpatizzanti di Cl,
portatori di una parola-zizzania,
che screditano la vera Chiesa di Cristo.
Vero, cardinal Scola?

PRECISAZIONI

Negli ultimi due giorni ho avuto modo di incontrare parecchi conoscenti che mi chiedevano il motivo per cui il gruppo del Granducato non si è presentato alle elezioni.
Ho spiegato loro i motivi che ci hanno spinti a non presentarci.
Molti hanno compreso.
Alcuni ci hanno detto che siamo dei Venduti, sostenendo che senz'altro avevamo concordato il tutto con Gerenzano Democratica.
Tengo quindi pubblicamente a specificare che la decisione di "INDICARE" ai nostri amici e sostenitori di votare per la lista il cui candidato sindaco è Pierangelo Gianni è maturata in maniera del tutto AUTONOMA.
Il gruppo di Gerenzano Democratica era completamente all'oscuro della nostra decisione.
Se non ci credete potete chiedere direttamente a loro.
Tengo anche a precisare che NULLA è stato chiesto e NULLA chiederemo loro in cambio
Riporto qui di seguito il famoso comunicato.


Il gruppo “ Per il Granducato” riunito in consiglio straordinario nella giornata di Lunedì 26 marzo ’12 ha deliberato quanto segue:

Visto e considerato che dopo anni di monopolio Leghista a Gerenzano, crediamo fermamente che sia giunta l’ora del cambiamento
Visto e considerato che riteniamo corretto non ostacolare in alcun modo la possibilità di cambiamento
Abbiamo deciso di non presentarci alle elezioni amministrative che si terranno nelle giornate del 6 e 7 maggio c.a.
Il gruppo “ Per il Granducato” non riconoscendosi in alcun partito, ritiene comunque corretto chiamare i suoi sostenitori e tutto il direttivo a svolgere le funzioni democratiche di voto.
Ritiene quindi consigliabile che il voto del 6 e 7 maggio sia indirizzato verso quella forza politica che possa garantire un cambiamento sostenibile , sia in termini di salvaguardia che in termini di integrazione, del paese.
Chiediamo quindi ai nostri sostenitori ed al direttivo di riservare il loro voto alla lista di “Gerenzano Democratica”.
Questo per evitare che dopo il monopolio leghista possa seguire un ritorno al passato.
Ci teniamo a  precisare , comunque, che il gruppo “ Per il Granducato” non muore, ma cercherà di rendersi maggiormente visibile alla popolazione in modo da poter affrontare le future tornate elettorali con maggiore tenacia.
Nella speranza che si raggiunga finalmente una giusta alternanza nella guida del paese

venerdì 20 aprile 2012

QUESTI PORCI PORCI CIELLINI (Dal Blog di Don De Capitani)


La dice così: “L’imperatore dei topi non si tiene a guardia del formaggio”. Basilio Rizzo è presidente del Consiglio comunale di Milano, nell’era di Giuliano Pisapia sindaco, ma non ha dimenticato le sue tante battaglie di quand’era all’opposizione (per decenni, dagli anni Ottanta fino alla vittoria “arancione”). Ora dice: “Roberto Formigoni non può restare commissario dell’Expo. In questa situazione, se ne deve andare. Non può rimanere a gestire i milioni dell’Esposizione universale 2015”.
In verità l’aveva detto già due mesi fa, alle prime avvisaglie della bufera politico-giudiziaria che si è scatenata sulla testa del presidente della Regione Lombardia. Adesso lo richiede con voce più forte, dopo gli arresti dei due amici di Formigoni, Pierangelo Daccò e Roberto Simone, accusati di aver fatto sparire all’estero 56 milioni della Fondazione Maugeri e un bel po’ di soldi del San Raffaele di don Luigi Verzé. Il presidente lombardo dall’agosto 2011 è anche commissario generale di Expo 2015, in forza di un decreto governativo firmato dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Ora il governo è cambiato”, constata Basilio Rizzo. “Mario Monti, se ci tiene all’immagine internazionale dell’Italia, revochi subito Formigoni, senza aspettare le procure: una volta tanto, la politica arrivi prima dei magistrati. Non è indagato, ma ha attorno a sé collaboratori indagati e arrestati, con l’accusa di aver sottratto fondi pubblici. Sarebbe bene che l’Expo, attorno a cui ruotano tanti soldi, fosse gestito da una persona al di sopra di ogni sospetto”.
Alla richiesta di Rizzo si associano oggi il Pd, i Radicali di Marco Cappato, perfino i leghisti. “Il sistema di potere creato dal governatore”, spiega Cappato, “fa sì che ci siano uomini di Comunione e liberazione ovunque, anche in Expo: lo conferma la nomina a commissario del Padiglione Italia di Luigi Roth, molto vicino a Cl e a Formigoni”. Conferma il leghista Matteo Salvini: “La macchina di Expo è strabordante di ciellini. E avrebbe bisogno di persone che vi si dedichino a tempo pieno”. Non il presidente della Regione, fa capire Salvini, che ha tanto altro da fare e, ultimamente, tanti pensieri per la testa.
Sull’Expo, si era creato un asse forte tra Formigoni e il sindaco Pisapia, subito dopo la vittoria elettorale di quest’ultimo. Tanto che non erano mancate critiche provenienti dallo stesso fronte che sostiene Pisapia. Il più netto era stato Stefano Boeri, il più votato delle liste Pd alle elezioni comunali, che aveva accusato il sindaco di aver accettato l’Expo di Formigoni, grande operazione immobiliare a tutto vantaggio della Fondazione Fiera, invece di spingere per l’Expo “leggero” del grande orto botanico planetario da lasciare in dono alla città, dopo il 2015. Negli ultimi mesi, il rapporto tra Pisapia e Formigoni si è andato raffreddando. Fino a dichiarazioni dure del sindaco sull’opportunità, per il presidente della Regione, di dimettersi da “governatore”.
Si dimetta almeno da commissario Expo, chiede oggi Rizzo. O sia il governo Monti a dargli il benservito. Si potrebbe fare in tempi rapidi. Sarebbe una mossa che potrebbe riaprire la partita sull’Esposizione universale 2015, tra sostenitori dell’Expo del cemento e sostenitori dell’Expo “verde”. È troppo

lunedì 16 aprile 2012

Noi siamo contro il " Grande Fratello"

Si avvicina il giorno fatidico delle elezioni, ed è ormai pubblico il programma che ogni lista si prefigge di seguire qual’ora fosse scelta ad amministrare il paese.
La famigerata “Lista civica” , quella che con arroganza continua a negare di rappresentare il passato (DC-CL) con l’aggiunta dei filo Berlusconiani (praticamente il centro-DX), propone di riempire il paese di videocamere di sorveglianza.
No, cari miei non è cosi che si garantisce la sicurezza.
La sicurezza si migliora facendo vivere il paese, solo cambiando lo stato di Gerenzano portandolo da paese “dormitorio” a paese “vivo” si aumenta in modo proporzionale la sicurezza.
Difatti riuscendo a far rivivere il paese avremo più gente per le vie del paese ed allo stesso tempo si garantirebbe maggiore sicurezza rendendo più difficoltoso il realizzarsi di opere di danneggiamento alle persone ed alle cose.
La sicurezza si migliora attraverso l’integrazione, meno persone vengono emarginate ed automaticamente meno persone saranno intenzionate a commettere reati.
Secondo noi è questa la strada principale da percorrere, altre soluzioni sono solamente dei palliativi che non servono a risolvere il problema alla base.

venerdì 13 aprile 2012

ANCORA SULL' ARTICOLO 18 ( Dal blog di Beppe Grillo)

Si discute di costo del lavoro e di flessibilità, di modificare l'articolo 18 per rilanciare l'economia, ma si ignora che il costo del lavoro è gravato da tasse e contributi vari degni di uno strozzino, tra i più alti del mondo, e che gli stipendi italiani sono tra i più bassi d'Europa. Al tavolo di una qualunque azienda sono seduti tre soggetti: l'imprenditore, il lavoratore e lo Stato. Quest'ultimo, come il banco, incassa sempre e, non soddisfatto, ti indebita pure a tua insaputa. L'imprenditore non si trasferisce all'estero per ciò che eroga al suo dipendente, ma per la tassazione sul lavoro, tralasciando gli altri motivi per carità di patria, come la burocrazia e la corruzione. Uno studio dell'Eurostat (*) conferma le basse retribuzioni italiane. Nell'industria manifatturiera italiana la retribuzione lorda è di 17 euro/ora, inferiore di 3,5 alla media UE dell'area euro, pari 20,5 euro. Siamo superati da tutti tranne Spagna, Grecia e Portogallo. In Germania è maggiore di 9,10 euro, in Belgio di 7, in Irlanda di 6,4, in Francia di 5,1. Dal mese di marzo 2012 la situazione si è aggravata con l'aggiunta delle imposte locali per i dipendenti e delle trattenute Inps per dipendenti e aziende. In Italia le imprese sono tassate anche se in perdita attraverso l'IRAP. E' il meraviglioso mondo delle tasse. Un' imposta proporzionale al fatturato e non all'utile di esercizio.
Quando un'azienda assume un impiegato o un operaio, in realtà assume anche lo Stato. Paga due, prende uno. In queste condizioni è difficile impedire alle aziende italiane di andarsene, spesso per motivi di pura sopravvivenza. Invece di accanirsi sull'articolo 18 e sul licenziamento libero, è urgente un nuovo articolo 18 bis per diminuire il carico fiscale sui lavoratori e sulle imprese. L'IRAP va cancellato. Gli stipendi devono essere allineati alla media europea. Lo Stato deve dare priorità assoluta alle PMI e impedire la loro delocalizzazione. L'Italia sta diventando un deserto produttivo. Un asino che sopporta carichi incredibili, ma che una sola pagliuzza in più sulla sua schiena può far stramazzare al suolo. E' il tempo dei tagli, caro Rigor Montis, inizi dalle aziende più improduttive e dannose del Paese, dai partiti e dai giornali che insieme ci costano quasi un miliardo e mezzo di euro. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.
Sondaggi Odierni:
Il M5S è il terzo partito in Italia con oltre il 7%
Incomincia il cambiamento!!

mercoledì 11 aprile 2012

INCREDIBILE PEGGIO DEI TEDESCHI!!!!!

Abbiamo le tutele peggiori rispetto alla Germania!!
GRAZIE MONTI............
Speriamo che ti licenzino al più presto!

Secondo i dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), la Germania ha la disciplina più rigida in materia di licenziamenti, e l’Italia ha un tasso di rigidità in uscita tra i più bassi d’Europa. Questo vuol dire che la normativa italiana sui licenziamenti è già parecchio flessibile, nonostante l’articolo 18. Un professore associato di Diritto del lavoro all’Università di Siena, Giovanni Orlandini, ha osservato le politiche economiche messe in atto dal Governo Monti, e esprime attraverso il settimanale "RS" (Rassegna sindacale) questo giudizio: «Se l’obiettivo è rendere l’Italia terra di localizzazione di multinazionali con la testa in paesi economicamente (e socialmente) più avanzati del nostro, abbiamo in mente una ricetta per la crescita che s’ispira più alla Cina che alla Germania».
Ma è davvero così? L’Italia somiglia un po’ di più alla Cina, con i nuovi provvedimenti inseriti nel disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro? Secondo la segretaria della Cgil regionale, Fulvia Colombini, no. Ma nella riforma del mercato del lavoro italiano, c’entra comunque qualcos’altro: «La Cina è uno dei paesi emergenti che negli ultimi 10 anni ha avuto una crescita costante del Pil; i lavoratori sono poco tutelati, ma il sistema dello stato sociale è abbastanza forte e fornisce i servizi essenziali. La crescita del lavoro dipendente e l’aumento dei salari potrebbe determinare la richiesta da parte dei lavoratori di maggiori tutele e garanzie, che poi è quello che noi auspichiamo».
Si parla di globalizzazione, e del fatto che bisognerebbe cercare un equilibrio di omogeneità: «Fino a quando il capitale godrà di condizioni così diverse tra un paese e l’altro, si cercherà di investire dove il suo investimento può essere remunerato di più». E a proposito dell’Italia, specifica: «Mi sembra che Monti segua le politiche della Destra europea, anche perché, non dimentichiamolo, in questi anni l’Europa è stata dominata da governi di centro-destra. Le politiche attuate per uscire dalla crisi hanno previsto il rigore, le tasse, il taglio dei consumi. Solo per cercare di garantire ancora una remunerazione al capitale, ma io tutto questo lo vedo inefficace».
Il confronto, pertanto, è da determinare tra Europa e America. «Per la ripresa economica, Obama, – dice la Colombini - ha aumentato il debito pubblico in America, mentre in Europa c’è un’attenzione maniacale a proposito della riduzione del fabbisogno pubblico, a cui si aggiunge una riduzione dei diritti dei lavoratori. Ma credo che il modello europeo sia inefficace, perché le sue politiche non stanno rimettendo in moto un auspicabile sviluppo».

martedì 10 aprile 2012

Dal blog di Beppe Grillo

Il precariato introdotto dalla legge Maroni, allora ministro del Lavoro, che la intestò a Biagi, doveva facilitare l'occupazione delle nuove generazioni. Ha invece prodotto la più alta disoccupazione giovanile dal dopoguerra, siamo arrivati a un terzo dei giovani e viaggiamo verso la metà se includiamo gli italiani emigrati all'estero negli ultimi anni. Il flusso migratorio dei nostri ragazzi, un milione e duecentomila, quasi tutti laureati o diplomati, è stato secondo solo a quello della Romania.
In Italia ingegneri, fisici e matematici si sono ritrovati a tempo determinato in call center a vendere al telefono i servizi di questa o quella azienda. Con paghe da fame. Impossibilitati a pensare a un futuro o a mettere su famiglia. Sono vissuti spesso grazie alla pensione dei genitori. Nel frattempo molte, moltissime aziende hanno spostato la produzione all'estero con perdite ulteriori di posti di lavoro. L'immigrazione in Italia di milioni di persone dall'Est e dall'Africa impiegate nell'edilizia e nell'agricoltura a basso costo ha agito da calmiere per i salari di braccianti, operai e maestranze varie. Meno lavoro e meno soldi per agricoltori e operai, ma più profitti per pochi, in particolare per i grandi costruttori legati a doppio filo ai partiti e alle Grandi Opere Inutili. Di sviluppo nessuna traccia, di innovazione non gliene può fregar di meno a nessuno. Si recita la solita litania da cerebrolesi di "Lavoro, Crescita, Lavoro, Crescita" che non vuol dir nulla di nulla. Con chi competiamo a livello internazionale oggi? Con le aziende di calcestruzzo?
Per ovviare al problema si pensa ora di facilitare i licenziamenti con la messa in discussione dell'articolo 18. Così le aziende di tutto il mondo (a partire da quelle cinesi) potranno investire in Italia. Così dice Rigor Montis. Sappiamo già come andrà a finire. Il precariato e la disoccupazione, l'instabilità sociale, che hanno colpito 4/5 milioni di ventenni e trentenni, domani saranno estese ai quarantenni e ai cinquantenni. Le pensioni dei vecchi che hanno tenuto in piedi la baracca in compenso diminuiscono con la loro dipartita e valgono sempre meno per via dell'inflazione. E a questa situazione drammatica si sono aggiunti 350.000 quasi sessantenni esodati che non percepiranno la pensione per 7/8 anni e non hanno più un'occupazione. Si salvano ultra sessantenni,settantenni e ultraottantenni, l'età media dei politici. Morti loro, il Paese non avrà più pensioni,lavoro e neppure lavoratori.