venerdì 12 dicembre 2014

Non vinceranno MAI

Alla fine ricacceremo nelle fogne anche veleno renzi ed i suoi seguaci
Sono solo dei poveri democristiani!

mercoledì 3 dicembre 2014

Ultimi nell'amministrare , primi nel sparare cazzate

Cosi parlò l'assessore Franchi:
" La prima casa, è il rifugio di tutti noi, delle famiglie, è quel luogo sicuro in cui ritirarsi e riposarsi a fine giornata. È un bene sacro, e spremerla, come si è fatto negli ultimi anni, per coprire le proprie inefficienze, è da parte dello Stato un sacrilegio.”
Bene sappiamo tutti le tasse che i Gerenzanesi versano nelle casse comunali, cosi come tutti sappiamo che il sig. Franchi fa parte di chi amministra il paese.
Ora è inutile e sopratutto poco credibile rilasciare dichiarazioni come quella riportata sopra , se poi si approva una tasi che risulta essere la più elevata confrontata con i paesi della provincia di Varese.
E' l'ennesima dimostrazione del basso valore dei nostri amministratori.
Si paga una tassa sui servizi per dei servizi che a Gerenzano mancano del tutto.
Fateci il regalo di Natale, dimettetevi e trovatevi un lavoro...serio e utile

venerdì 28 novembre 2014

Per sconfiggere la destra di veleno Renzi e il nano malefdetto

Quando la spaccatura nel Pd diventerà sempre più profonda, Sinistra ecologia e libertà vuole un protagonismo totale. Sullo sfondo la partita del Quirinale e anche la voglia di un “Ulivo bis”, o qualcosa di simile. La data per federare la sinistra alternativa a Matteo Renzi, se così sarà, è stata fissata.
Non è un caso, infatti, se a fine gennaio a Milano, dal 23 al 25, ci sarà la convention organizzata da Sel dal titolo “Human factor”, che ha come obiettivo proprio quello di far confluire in un’unica forza politica le varie anime in polemica con il Partito democratico. E per “anime in polemica” si intende anche e soprattutto la minoranza dem.
Con molta probabilità, esattamente in quelle stesse giornate, il Parlamento - stando agli ultimi rumors - sarà chiamato a scegliere il nuovo Capo dello Stato. Ed è in questa occasione che l’incubo dei 101 potrebbe tornare. Nichi Vendola scommette sulla frantumazione del Pd e non vuole trovarsi impreparato. I lavori, per creare un contenitore che metta insieme tutti gli scontenti, sono in corso. “Vogliamo federare la sinistra delle piazze che si batte contro il Jobs Act e la precarietà con la sinistra politica e sindacale”, dice chiaramente il leader di Sel.
Obiettivo? “Battere Renzi alle prossime elezioni”. Prima delle prossime elezioni c’è però un'altra tappa ed è la scelta del nuovo Capo dello Stato che, come si diceva, potrebbe avvenire nelle date dell’Human Factor. A questo punto, gli oppositori di Renzi potrebbero ritrovarsi tutti a Milano.
Gli ospiti della tre giorni dovrebbero essere tanti e Vendola sta per mandare gli inviti, rivolti non solo ai movimenti, alle associazioni e ai sindacati (in primis Maurizio Landini) “che combattano – come dice il leader di Sel - Matteo Renzi e la sua deriva a destra”, ma anche e soprattutto ai dissidenti del Pd. Ad esempio, a coloro che, insieme ai deputati del suo partito, hanno abbandonato l’Aula della Camera nel momento della votazione sul Jobs Act.
Prove di intesa? Forse. Ma si capirà meglio in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, quando la spaccatura dem potrebbe essere plateale. Intanto ci sono le prime avvisaglie. La stessa Rosi Bindi ha chiesto al suo partito di “tornare a essere il partito dell'Ulivo, che unisce e accompagna il Paese”. Al contrario “se il Pd resterà quello degli ultimi mesi è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova".
Arturo Scotto di Sel fiuta l’aria e le dà ragione: "Lo spirito dell'Ulivo era inclusivo e non respingente, univa le culture politiche della sinistra, del cattolicesimo democratico e dell'ambientalismo con un collante che si chiamava solidarietà. Quei fili il Pd di Renzi li ha spezzati scegliendo di separarsi da quei valori e quegli obiettivi". Quindi, lancia l’invito alla minoranza dem. Invito che si concretizza oggi con la presentazione della convention Human Factor: “Tante donne e tanti uomini della sinistra, quelli che hanno creduto nel Pd e quelli che non hanno mai condiviso quel percorso, dovrebbero incontrarsi e riflettere per riprendere il filo di un'azione comune”.
Nasce così la Leopolda di Sel: “Una tre giorni di lavoro intenso – dicono gli organizzatori - che non sarà una sfilata di interventi, ma ci saranno veri laboratori orientati a produrre report programmatici, progetti e riflessioni per lasciare il segno nella politica italiana. Sarà un cantiere che ospiterà anche esponenti della sinistra internazionale”. Di certo, gli occhi saranno puntati a Roma, in verità al Colle, nel momento di massima tensione della legislatura. Si cercherà di creare un nuovo asse all’insegna, forse, dell’amarcord di Romano Prodi.
“Preistoria?”, chiede Vendola. ”È paradossale assistere a una discussione politica come quella degli ultimi giorni nella quale ci si riferisce a Prodi come ad un protagonista della preistoria e a Tony Blair come a un profeta del futuro”. In sostanza - dice il leader di Sel – Blair, ospite ieri sera di Renzi, è da archiviare, Prodi no.

domenica 9 novembre 2014

Vi presento Veleno RENZI

Il capo del governo ha gettato la maschera. 

Da un lato regala al padronato tutto ciò che chiedeva: massima precarizzazione del lavoro, libertà di licenziamento senza giusta causa, ulteriore riduzione di tasse e contributi a carico di sanità e servizi, libertà di saccheggio del territorio , blocco dei contratti pubblici. Dall'altro esibisce irrisione e disprezzo per le manifestazioni dei lavoratori e i sindacati, celebra il proprio successo con la corte dei propri amici capitalisti , riserva le botte agli operai di Terni. Nel mentre persegue una riforma elettorale e istituzionale con cui concentrare nelle proprie mani tutte le leve del potere. 

Siamo in presenza di un corso reazionario. Un bullo tracotante e demagogo mette le proprie ambizioni al servizio della borghesia italiana, fingendosi amico del popolo. Va fermato. E per tempo. 

Le aperture che le sinistre politiche e sindacali hanno riservato a Renzi nei primi sei mesi si sono rivelate un inganno per i lavoratori e un boomerang per chi le ha prodotte. 
Aver presentato Renzi come “la nuova speranza della sinistra”- come ha fatto SEL meno di un anno fa per cercare un reimbarco nel centrosinistra- è stato penoso e suicida. 
Aver avallato la truffa degli 80 euro, aver suggerito la truffa parallela sul TFR, aver avallato l'illusione del “governo del cambiamento” sino ad offrirgli la propria collaborazione ( come ha fatto purtroppo per sei mesi Landini), hanno avuto un solo effetto: abbellire l'immagine del governo agli occhi delle sue vittime e coprire il suo vero volto con la propria popolarità. Non solo senza ottenere nulla, ma finendo derisi e aggrediti da un governo reazionario. 

Ora che il governo ha squarciato il velo delle finzioni con la propria arroganza è necessaria una opposizione radicale. Che unisca tutte le sinistre politiche e sindacali. Che non si fermi a metà strada. Che sappia andare davvero sino in fondo. A partire dalla rottura col PD ad ogni livello, nazionale e locale. 
Le manifestazioni di protesta che hanno percorso l'Italia dopo l'aggressione poliziesca di Roma hanno introdotto un cambio di passo. Questo cambio di passo va esteso, generalizzato, accelerato. 

Le misure del governo contro il lavoro devono essere cancellate e ritirate: non c'è nulla da negoziare su quel terreno. Non si tratta di fare sponda ai D'Alema e Bersani- già sostenitori di Monti- con un compromesso parlamentare che salvi loro la faccia. Si tratta di salvare ed estendere i diritti dei lavoratori. Che da 20 anni tutti i governi calpestano, inclusi quelli di centrosinistra ( più volte con voti o ministri della sinistra cosiddetta “radicale”) 

Si convochi allo scopo uno sciopero generale vero: che metta in campo la forza di milioni di salariati privati e pubblici, e fermi davvero il paese. 

Si definisca una piattaforma generale unificante delle ragioni dei lavoratori, precari, disoccupati: a partire dal blocco dei licenziamenti, dalla ripartizione del lavoro con la riduzione generale dell'orario a parità di paga, dalla cancellazione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, da un grande piano di nuovo lavoro per territorio, ambiente, istruzione, pagato dai profitti e dalle grandi ricchezze. 

Su questa piattaforma si dia continuità alla lotta generale . 

Si congiunga la mobilitazione prolungata con l'occupazione generale delle fabbriche ed aziende che licenziano: coordinando nazionalmente le occupazioni e istituendo una cassa nazionale di resistenza. 

Renzi ha aperto la guerra contro i lavoratori? Il movimento operaio dichiari guerra al governo. E' l'unica guerra che Renzi teme davvero. L'unica che può unificare attorno ai lavoratori le ragioni di tutti gli sfruttati. L'unica che può strappare un risultato.  

E' necessario costruire nelle lotte una direzione politica e sindacale nuova del movimento operaio che sia all'altezza di questo livello di scontro. Una direzione si batta per la sola alternativa possibile: un governo dei lavoratori e delle lavoratrici. La sola prospettiva che possa dare lavoro e segnare l'uscita dalla crisi. La sola che possa liberare la società dal capitalismo e da tutti gli avventurieri che si mettono al suo servizio, siano essi di governo o di “opposizione”. 

venerdì 31 ottobre 2014

Bonaparte veleno renzi


No. Non è la “solita” legge di stabilità. E' una legge di stabilità cucita secondo le esigenze prioritarie di “immagine” e “consenso” dell'aspirante Bonaparte che oggi governa, lungo la linea del nuovo corso “populista”. E' un metodo sperimentato. 

Con l'operazione truffa “80 euro” ( messi a carico dei beneficiari) Renzi ha vinto le elezioni europee consolidando il proprio comando. Al riparo di quella truffa- avallata da Camusso e Landini- ha condotto un'azione di sfondamento contro il lavoro e i suoi diritti. Prima con la eternalizzazione provocatoria dei contratti a termine senza causale, che non ha incontrato una sola ora di sciopero. Poi con la liberalizzazione dei licenziamenti senza giusta causa- obiettivo storico del padronato italiano- che non ha neppure subito, allo stato, uno sciopero generale di contrasto, fosse pure di facciata. 

Ora nel varco aperto senza pagare dazio, Renzi replica la tecnica dell'imbroglio. La nuova operazione truffa sull'anticipo del TFR in busta ( aggravata da un maggiore furto fiscale sul salario differito, persino su quello lasciato in deposito) diventa la nuova cortina di fumo che serve a coprire l'arrosto. La nuova copertura d'immagine, agli occhi dei lavoratori dipendenti, di un'ulteriore aggressione sociale mirata contro di loro. 

La nuova legge di stabilità é inequivoca. Via l'Irap, come chiede da anni tutto il fronte confindustriale e reazionario . Via i contributi padronali sulle assunzioni , con nuovo svaligiamento delle casse pubbliche. Il tutto a carico dello stato sociale e dei servizi 

( tagli , tasse, tariffe) a partire dalla sanità ( sostenuta infatti dall'Irap), dall' istruzione pubblica 

( altro che rilancio della scuola!), dai trasporti locali ( già falcidiati), dai contratti dei dipendenti pubblici ( bloccati sino al 2018). Dunque pagheranno il conto i salariati , i pensionati, i giovani, la popolazione povera . 

Il rinvio del pareggio di bilancio e l'operazione in deficit per 11 miliardi non sono affatto il “superamento dell'austerità” in nome della “crescita” e del “lavoro”, come vogliono la propaganda di “regime” del renzismo e il commentario “progressista” che lo circonda ( tipo La Repubblica). Sono l'opposto: sono la leva di una straordinaria detassazione dei capitalisti a carico dei lavoratori e della maggioranza della società. L'unica crescita assicurata è quella dei profitti, a scapito del lavoro. La Confindustria l'ha detto in un impeto di sincerità: “Questa legge di stabilità è il coronamento del nostro sogno”. La verità è che neppure i padroni si attendevano tanto in pochi mesi. 

Nel frattempo la recita ad arte di Matteo Renzi contro “i tecnocrati di Bruxelles”, i governatori regionali“spendaccioni”, i “burocrati privilegiati”, serve a presentare questo sogno padronale come sogno popolare, in un grottesco gioco di specchi in cui spesso il bastonato pensa di essere il bastonatore. Che oltretutto non chiede di meglio che passare in incognito prendendo l'incasso, al riparo dalla cortina fumogena populista. 

Un aspirante Bonaparte mira a consolidare attorno a sé un grande blocco reazionario interclassista mettendo le proprie ambizioni di potere al servizio del capitalismo italiano. Altro che “Renzi servo della Merkel” come spesso ripetono ( con impronta sciovinista e incomprensione della realtà) dirigenti della sinistra riformista o centrista . Renzi può “sfidare” anche la Merkel al tavolo negoziale, se questo gli serve ad ampliare il proprio margine di manovra populista e a nutrire i propri disegni di carriera. Ridurre le tasse ai capitalisti italiani ottenendo la loro incoronazione, e per di più prendere i voti degli operai italiani... “contro la Germania”: come si possono sposare al meglio gli interessi di Renzi e quelli della borghesia tricolore? 
Solo una straordinaria mobilitazione di massa del movimento operaio e sindacale può squarciare il velo della menzogna dominante, unire gli sfruttati, dissolvere il blocco reazionario, arrestare la marcia di Renzi, e presentargli finalmente il conto. 

mercoledì 29 ottobre 2014

Gli eroi della classe lavoratrice "picchiati" dal governo Fascista

Cose da pazzi, cose che non accadevano neppure quando a governare vi era la destra conservatrice del Nano.
Ci voleva la destra fascista di veleno Renzi, perchè ritornassero di moda le cariche contro gli eroi della classe operaia.
Ora, mi chiedo , dobbiamo stare in silenzio e porgere l'altra guancia, oppure dobbiamo reagire?
La risposta è ovvia, bisogna reagire senza alcuna paura, bisogna cominciare a "purgare" i coglionazzi che continuano imperterriti ad appoggiare ed esaltare il flagello italiano, che porta il nome di Velenorenzi.

venerdì 17 ottobre 2014

La Tasi a Gerenzano

Siamo il settimo comune in provincia di Varese con l'aliquota più alta, considerando le detrazioni ecc.
Non si può dire altrettanto per i servizi che l'amministrazione Gerenzanese offre ai cittadini.
Mancanza di piste ciclopedonali, strade gruviera (tolte chiaramente le vie dove abitano assessori e parenti).
Eppure paghiamo la stessa tassa che versano città (varese, busto) dove i servizi sono il doppio, se non il triplo rispetto a quelli di noi poveri paesani.
Ora capisco l'impazienza dei cittadini che non vedono l'ora di ritornare a votare, pronti a riconsegnare il paese alla Lega, che nonostante i tanti errori , è riuscita a mantenere inalterata la pressione fiscale della cittadinanza.
Un consiglio, non sarebbe meglio gettare la spugna visto la totale incapacità dimostrata nel governare il paese?(sempre che abbiate un minimo di dignità)
Fareste solo un grosso favore ai gerenzanesi. ( e forse all'umanità)

sabato 11 ottobre 2014

Articolo 18 , secondo il movimento

"La delega lavoro, il famigerato Jobs Act, passa al Senato con il voto di fiducia. Ecco il capolavoro di Renzi: mette la fiducia (quindi niente discussione nel merito) su una legge delega in bianco che lo legittima a scrivere in futuro una riforma del lavoro a suo piacimento!
Visto che il premier continua a ripetere che quelle in Senato sono state solo 'sceneggiate', vi raccontiamo come sono andate realmente le cose. Nel corso della discussione in Commissione, Il Movimento 5 Stelle si è posto in modo propositivo, pronto a partecipare alla costruzione di una reale riforma del lavoro per il Paese, trovando però una chiusura significativa da parte della maggioranza e del Governo, che ha prodotto come esito finale un testo povero di contenuti che in sostanza dà a Renzi carta bianca nella regolamentazione di una materia così delicata come il lavoro, che provocherà un grave danno ai lavoratori, alle piccole e medie imprese, nonché all'economia e ai consumi.
Il Movimento 5 Stelle, quando il testo è arrivato in Aula, ha presentato 158 emendamenti, tutti di merito, per favorire una discussione responsabile e costruttiva. E quando sono iniziate a circolare le prime voci di una possibile richiesta di fiducia, proprio per non lasciare più alibi al Governo, ha annunciato, insieme ad altre forze politiche di opposizione, la volontà di ritirare gran parte di questi, lasciando solo i più importanti, imprescindibili per attuare una vera riforma del lavoro.
La riduzione degli emendamenti non ha fatto, però, cambiare rotta al Governo e a Renzi, desideroso di presentarsi con il compitino fatto davanti ai capi europei riuniti ieri a Milano. Così, come annunciato, è arrivato il nuovo maxi emendamento, diverso da quello su cui la Commissione aveva lavorato.
Il contenuto del maxiemendamento inizia a trapelare solo nella mattina di ieri attraverso i mezzi di stampa; addirittura alcuni senatori ricevano il testo direttamente via e-mail dai giornalisti. In Aula abbiamo chiesto il giusto tempo per poter leggere il nuovo testo presentato dal Governo, tempo che non ci è stato concesso. Quando abbiamo esposto un foglio bianco, simbolo di una delega in bianco impresentabile che non possiamo votare così com'è, il Presidente Grasso ha pensato bene di cacciare il nostro capogruppo Vito Petrocelli. Nel pomeriggio di ieri arriva la conferma di quanto già preannunciato: il Ministro Boschi chiede in Aula la fiducia: come in un film dell'orrore, visto e rivisto mille volte, il governo va avanti per la sua strada fregandosene del Paese e del Parlamento.
I nostri emendamenti alla Delega Lavoro ecco cosa contenevano: abbiamo proposto sicurezza (ovvero il reddito di cittadinanza) coniugata al lavoro, legata all'innovazione di processo e di prodotto, basata sugli investimenti tecnologici e di ricerca e sugli investimenti in termini di formazione del lavoratore, potenziando la capacità lavorativa e le competenze nonché aumentando la produttività.
Nella riforma proposta dal M5S viene garantito al lavoratore non solo la riqualificazione costante, ma anche il sostegno al reddito in caso di perdita di lavoro e un serio accompagnamento al reinserimento lavorativo. Ciò porta maggiore produttività per le imprese sia in termini qualitativi che quantitativi, maggiore sicurezza del lavoratore in termini di reddito costante e proficuo impatto sull'economia interna ed esterna, aumentando anche i consumi. 
Questa è la riforma che vuole il Movimento 5 Stelle!" Nunzia Catalfo, M5S Senato
Questa è la verità cari PIDDINI,
ora cosa dite per difendere il vostro duce?

martedì 7 ottobre 2014

Il veleno pone la fiducia...... be noi porremo la fiducia per i Renziani...

Allora, il governo del veleno non vuole discutere, vuole cambiare le regole del gioco chiedendo la fiducia.
Ma la fiducia a chi la chiede?
Ad un branco di seguaci che staranno sempre e comunque dalla sua parte anche se vedranno veleno sparare sul popolo?
Be se cosi stanno le cose , anche noi voteremo la fiducia ogni volta che incontreremo un renziano sulle nostre strade.
Se qualcuno deve decidere sullo statuto dei lavoratori, la decisione deve cadere su chi suda e fatica per la nostra patria, non devono essere politici, venditori di fumo e tutta quella categoria di falliti che pensano e scrivono come dice il loro duce veleno.



domenica 5 ottobre 2014

SCIOPERO

8ottobre

Combattere per salvare quello che i nostri padri hanno conquistato

Contro la destra becera mascherata da centrosinista ma che mira a mettere in pratica quanto chiesto da nonno Silvio e da culona Merkel, è un obbligo morale , sopratutto verso i nostri vecchi che tanto hanno fatto per ottenere uno statuto dei lavoratori, che le nuove leve stanno smontando,partecipare in massa alla manifestazione con sciopero, proclamata dalla FIOM.
C'è chi dice che è giusto togliere l'articolo 18, visto che sono oramai in pochi coloro che ne possono usufruire, be , io dico che bisogna lottare per allargare l'articolo 18 a tutti i lavoratori.
E' come dire che siccome il pane lo mangiano in pochi allora è giusto che nessuno mangi!
Assurdo vero?
DIAMO UNA SPALLATA A QUESTI RENZIANI, RICACCIAMOLI NELLE FOGNE,E' IL POSTO CHE MERITANO,POVERI IMBECILLI!!!!

giovedì 2 ottobre 2014

Noi difenderemo l'articolo 18 con tutte le nostre armi!

Matteo Renzi ha dichiarato guerra ai lavoratori. Il movimento operaio deve raccogliere e rilanciare la sfida con uguale durezza. Non sono possibili pareggi. O si vince o si perde. E la posta in gioco è molto alta. 
Il Capo del governo si presenta come difensore dei giovani e bandiera del “nuovo” contro il “vecchio”. Mente nel modo più spudorato. Non c'è nulla di più “vecchio” che voler distruggere l'articolo 18 sulla scia di Berlusconi ( e con il plauso di Berlusconi). Non c'è aggressione più squallida ai giovani che sommare il loro libero licenziamento illegittimo con la liberalizzazione dei “contratti a termine” senza causale. Altro che “superamento del precariato”! E' precariato per tutti, a partire proprio dai giovani. E' la morte sociale della giovane generazione. 
Il Capo del governo recita la parte dell'oppositore ai “poteri forti” che tramerebbero contro di lui. Strano. Visto che Fiat e Confindustria plaudono entusiasti al suo attacco frontale al lavoro. E che il fior fiore di vecchi e nuovi ricchi frequenta i salotti mondani dei suoi amici. La verità è che Renzi vuole presentarsi come “amico del popolo” solo per ottenere il suo consenso drogato. E vuole il suo consenso sia per soddisfare al meglio gli interessi dei capitalisti “contro il popolo”, sia per coltivare le proprie ambizioni di nuovo Bonaparte “nel nome del popolo”. Già oggi il più forte dei “poteri forti” è esattamente il suo. I capitalisti si affidano al suo populismo in attesa dell'incasso. 
Questo progetto reazionario va fermato. 

lunedì 29 settembre 2014

A me cambiare non fa paura! (detto da veleno renzi)

Giusto, belle parole,
cambia, dimettiti perchè nessuno ti ha votato,
vai a lavorare (sempre che tu riesca a fare qualcosa),prima che noi , incazzati , mettiamo in stand-by la democrazia ed iniziamo a cambiare le regole del gioco.
Comunque ci si vede nelle piazze, sarà un autunno caldissimo e vedremo chi ne uscirà con le ossa rotte!

venerdì 26 settembre 2014

Le balle di Veleno Renzi

Ecco solo alcune delle BALLE di Renzi:
- Renzi il 25 febbraio: "Entro 25 giorni avremo pagato tutti i debiti della PA"
- Renzi il 26 febbraio: "Andrò dalla Merkel il 10 marzo col Job Act già pronto".
- Renzi il 26 febbraio: "Censimento sul patto di stabilità entro il 10 marzo".
- Renzi il 12 marzo: "Entro il 1° aprile stanzieremo 3,5 miliardi per l'edilizia scolastica e insedieremo una specifica unità di missione presso la Presidenza del Consiglio che si occupi della questione. 
- Renzi il 14 marzo a Porta a Porta: "Se non abbiamo sbloccato tutti i debiti della PA, lei va in pellegrinaggio a piedi da Firenze a Monte Senario”. 
- Renzi il 3 aprile: "abbiamo abolito le Provincie avanti come un rullo compressore".
- Renzi l'8 aprile: "Il PIL sarà a + 0,8% entro l'anno, queste sono stime estremamente previdenziali spero quindi di essere smentito positivamente".
- Renzi il 15 maggio: "Subito 15 mila assunzioni nella PA".
- Renzi il 23 maggio:" dal 2015 gli 80 euro anche a pensionati e partite IVA".
- Renzi il 7 giugno: "Legge anticorruzione la prossima settimana".
- Renzi il 23 luglio: "Dal 1° settembre stanzieremo 43 miliardi per i cantieri".
- Renzi il 1° agosto: "Italiani andate in vacanza sereni, a settembre ci sarà una grande ripresa col botto”. 
- Renzi il 21 agosto: "Il blocco salariale è solo una chiacchiera estiva".
- Renzi il 23 agosto: "Il 29 agosto vi stupiremo con la riforma della scuola"...

giovedì 25 settembre 2014

Contro quei poveretti celebrolesi democristiani ( e per mantenere l'articolo 18)

Qui, qualcuno deve ancora spiegare le ragioni per cui togliere diritti ai lavoratori come l'abolizione dell'articolo 18 possa far ripartire l'economia. Senza certezze un lavoratore investirà di meno, la banca gli negherà un prestito. Qualcuno ci prende per il culo parlando di "conservatorismi" dopo che è stato mantenuto dagli italiani a fare il "poitico" come deputato dal 1953 (Napolitano, ndr). Una riforma per ricattare i lavoratori che possono essere licenziati senza giusta causa. E perchè? Perchè ce lo chiede l'Europa... ma l'Europa, con rispetto parlando, può andarsene a fanculo. I lavoratori si sono guadagnati quei diritti minimi con decenni di lotte e non li cederanno alla massoneria o alle banche che hanno distrutto intere economie con la bancarotta della finanza del 2008. L'equazione che vogliono far passare questi pescecani è semplice: chiudere i buchi della finanza internazionale con la sottrazione dei diritti sociali. Trasformare i lavoratori in schiavi. E per farlo, da noi hanno messo lì un vecchio e un bambino. L'articolo 18 non si tocca.
E chiariamo una volta per tutte , anche a Gerenzano la segreteria del PD è schierata con Renzi, quindi di conseguenza condanniamo e denunciamo la deriva verso la destra becera e fascista del PD di Gerenzano.

giovedì 18 settembre 2014

Renzi siamo i primi a dirlo: per te l'articolo 18 non vale.... sei licenziato


Non ti permetteremo, a te ed ai nullafacenti incompetenti dei tuoi sostenitori di toccare i diritti dei lavoratori.
Renzi ti auguro di fare la fine di tuo padre, e come te devono finire tutti quei buffoni che ti sostengono.
FALLITO!

giovedì 11 settembre 2014

Solidali con i ragazzi del TELOS

Per riprendersi Saronno:
Programma di sabato 13 Settembre
13 settembre a Saronno ACQUE SCURE ACCACI
per sapere dove ci trovi dalle 4 in poi chiama al: 324 63 444 21

ALLE 16:00
Presentazione de "IL COMPRESSORE", dossier sulla lotta no tav e l'arresto dei compagni, promemoria sul concetto di terrorismo, granuli di storia del sabotaggio.

DALLE 18:00 CONCERTONE HARDCORE CON:

ECO
www.facebook.com/eco.paroleveloci

LA COSA
https://www.facebook.com/LaCosaindefinita

ZONA D'OMBRA
https://www.facebook.com/zonadombrahc

OVERCHARGE
https://www.facebook.com/OverchargeRnR

LUDD
http://www.punk4free.org/articoli/4-recensioni/1379-ludd-2008-e-tempo-di-partire.html
http://www.punk4free.org/articoli/4-recensioni/300-ludd-2003-a-colpi-di-mazza.html

CULTO DEL CARGO
http://www.cultodelcargo.com/

ST1VEN S1GAL
https://www.facebook.com/St1venS1gal?fref=ts
POST

mercoledì 10 settembre 2014

Sgombero Telos , grazie anche ai fascisti del PD

Volantino distribuito dai Kompagni del telos:
“Oggi, mercoledì 10 settembre, è stato sgomberato il Telos e siamo parecchio incazzati. Il Telos è uno spazio occupato autogestito a Saronno da ormai più di cinque anni, anni in cui le persone che lo hanno vissuto hanno dato vita a iniziative di carattere vario e costruito o preso parte a lotte nei confronti di una società – quella in cui viviamo- basata sull’autorità, sul dominio dell’uomo sull’uomo, sulla devastazione ambientale, sul denaro.
Chi ci sgombera calcando su concetti come la legalità e il ripristino della stessa e cerca di struggere un pezzo delle nostre vite che abbiamo costruito faticosamente in questi anni, riceverà degna risposta; secondo noi l’idea di giusto non va di pari passo con quella di legale se la legge mira a schiacciare le libertà delle persone difendendo gli interessi di pochi.
La verità è che quando le persone si organizzano con le proprie forze per risolversi i problemi senza delegarli e creare qualcosa di nuovo fanno paura perchè mettono concretamente in discussione lo stato e i suoi organi. 
Ci hanno sgomberato da uno spazio ma continueremo a essere nelle strade e non solo, la nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità

sabato 12 luglio 2014

PD il partito dei padroni

Attenti italiani, popolo in maggioranza d’incoscienti, idioti e masochisti!
Non avete vinto voi, nelle recenti europee con una spruzzata d’amministrative, perché i veri vincitori sono i Mercati&Investitori, le City finanziarie, le banche d’affari che muovono i mari e i Monti, i detentori del capitale e delle scelte politiche. Renzi era il loro cavallo in corsa nell’ippodromo elettorale, sfuggito ai controlli antidoping e sostenuto da una scuderia che non poteva perdere.
Renzi, un purosangue “geneticamente modificato”, con un albero genealogico di tutto rispetto: il padre vecchio stallone di centro-destra, vincitore delle corse del passato (Berlusconi), la madre cavalla di centro-sinistra, con ascendenti illustri (ex dc, apostati del pci). La marcia in più è proprio la scuderia che l’ha fatto correre, “Global class”, la più ricca e influente del mondo, in grado di orientare le scommesse e doppare i suoi campioni senza farsi scoprire. Niente a che vedere con i poveri ronzini nazionali, destinati alla sconfitta in una corsa chiaramente truccata (come se già non bastasse) per favorire bagarini e grandi scommettitori.
La metafora che precede è calzante e comprensibile? Spero proprio di sì, ma so bene che gli italiani in maggioranza non lo capiranno. Anzi, lo negheranno con tutte le loro forze, credendo di aver fatto il loro interesse votando Renzi.
A costo di ripetermi, come un vecchio “rimbamba” (i cinquanta si avvicinano inesorabilmente), voglio chiarire ancora una volta qual è la vera natura del pd, che si è fatto schermo dell’immagine mediatica di Renzi.
Il pd non è un partito italiano che opera per il paese, perché fa gli interessi dei padroni sopranazionali, opposti a quelli italiani, fregandosene delle sofferenze sociali imposte … ai suoi stessi elettori.
Due sono le caratteristiche che fanno apprezzare il pd ai padroni global-finanziari:
1)  Prima caratteristica. Quella del pedissequo, usando come metafora la figura dello schiavo romano che seguiva il padrone in ogni dove, pronto a soddisfare ogni suo desiderio. Il pd, infatti, per i poteri esterni che hanno occupato monetariamente, finanziariamente ed economicamente l’Italia, è il maggior contenitore di pedissequi sub-politici nella loro disponibilità. La Voce del Padrone, i suoi desideri da soddisfare, hanno sempre la priorità su tutto il resto (parametri unionisti, fiscal compact, diktat nato). Il pedissequo è indubbiamente più affidabile e prevedibile del servus callidus plautiano, che ci mette del suo prendendo troppe iniziative, che agisce fra l’astuto e lo stupido creando qualche problema al padrone (Berlusconi “amico” di Putin e Gheddafi messo da parte, il pdl inaffidabile).
2)  Seconda caratteristica. Quella di saper imbrogliare professionalmente e sistematicamente il popolo, senza scrupolo alcuno. Così, si fanno passare le controriforme antipopolari per le “necessarie riforme” renziane che “rilanceranno” il paese. Vedi il caso macroscopico del mercato del lavoro da flessibilizzare e della precarietà nella precarietà (decreto Poletti), che dovrebbero servire per dar lavoro ai giovani. L’abilità di imbrogliare il popolo, oggi particolarmente obnubilato, è stata sviluppata e affinata lungo la catena involutiva pds-ds-pd, nell’arco di due decenni. Da Occhetto a Renzi hanno fatto passi da gigante, diventando imbroglioni provetti. Ormai i piddini-collaborazionisti sono i massimi esperti, nella penisola, in questa spregevole arte. Renzi, con i suoi discorsi fra il maestro di vita e la televendita, con le slide e le Leopolde, con il suo approccio alla Giorgio Mendella nell’affrontare i problemi del paese, ne è la massima espressione. Punta di diamante della presa per il culo.
Per la verità, c’è una terza caratteristica che connota il pd facendolo apprezzare dai padroni:
3) Terza caratteristica. Quella della scimmia, che appunto scimmiotta e imita. La società aperta di mercato che costituisce un modello al quale tutte le altre dovrebbero tendere è notoriamente quella americana, dove storicamente c’è un partito democratico detto l’asinello, per il simbolo animale. Per questo il critico cinematografico e politico di seconda scelta Walter Veltroni ha fondato, con il distruttore dell’IRI e privatizzatore europeista Prodi, nell’ottobre del 2007 il partito democratico, a imitazione di quello americano. Per Veltroni, che qualcuno ha ironicamente chiamato il Kennedy del Gianicolo, il modello da scimmiottare era J.F. Kennedy, mentre per Matteo Renzi sembra essere Tony Blair, quello della guerra in Iraq e delle menzogne sulle armi di distruzione di massa del povero Saddam. Come dire “dalla padella alla brace”. Tutto ciò che viene dal cuore dell’impero finanziario privato, cioè da Wall Street e dalla City londinese, è buono per il pd e oggetto d’imitazione scimmiesca. Gli esotismi si sprecano, perché il pd, sotto sotto, vorrebbe anche l’abbandono della lingua italiana. Quella dei padroni è meglio. E così, se prima era flexsicurity oggi è jobs act e domani sarà … che ne so, invento: work proget, taxation working papers, eccetera. Non solo, ma un modello, dal punto di vista economico-produttivo, è anche la germania, che notoriamente è un nostro spietato concorrente nel manifatturiero e, quindi, per la nostra industria un pericoloso nemico. Perché, dunque, non scimmiottare a viso aperto la Merkel, introducendo nell’ordinamento i mini-jobs a 400 euro? Che peraltro sia pur informalmente già esistono in Italia. Anche in tal caso si potrebbe accampare la scusa della lotta alla disoccupazione giovanile, con le veline di Renzi che vanno a dire, in televisione, che da qualche parte si deve pur cominciare, che una “sinistra pragmatica” cerca la soluzione dei problemi, che ciò che conta è dare lavoro ai giovani combattendo i privilegi, e altre cagate di questo tenore.
Il successo di Renzi è stato reso possibile da alcuni fattori. Fra i più importanti c’è l’atteggiamento dei media, servi delle oligarchie finanziarie, e in particolare quello del medium televisivo, in gran parte schierato con l’outsider fiorentino. Con una finestra oraria di servizio televisivo 24×7, con la partecipazione a (scadenti) programmi d’intrattenimento generalista come Amici, grazie ai vari Vespa buoni per ogni stagione, Renzi ha raggiunto il top di consensi presso una platea obnubilata (e culturalmente sfavorita) che abbraccia la maggioranza, o quasi, del corpo elettorale. Sono coloro che hanno come unica fonte d’informazione, o di disinformazione, la televisione e, al limite, le prime pagine dei quotidiani. Da far rimpiangere il target dello scorso secolo, anni sessanta, che era la celebre “casalinga di Voghera”, o Signor Rossi in versione maschile. Anche la De Filippi di “Amici”, non solo i conduttori di talk-show, è responsabile del consenso a Renzi, il quale ha imparato da Berlusconi che tutto aiuta, in televisione, per fottere gli elettori, e non ci sono solo le classiche tribune politiche. Ma c’è una bella differenza fra il Berlusconi di Uno mattina e il Renzi di Amici, perché Silvio era costantemente attaccato da una parte del medium televisivo, legato alla sinistra e ai globalisti occidentali, mentre Renzi non ha avuto concorrenti e non ha incontrato ostacoli. Inoltre, a differenza del “patrigno” Silvio, non ha dovuto fare i conti con l’ostilità della stampa internazionale che conta, avendo l’appoggio degli oligarchi finanziari occidentali, americani e europidi. In tal modo i media, a partire dalla televisione, hanno contribuito a gonfiare il consenso, estorto agli elettori, dal “performer” subpolitico delle principali piazze finanziarie, dall’ometto di paglia delle grandi banche d’affari, che pregustano il banchetto delle privatizzazioni italiane.

mercoledì 2 luglio 2014

martedì 3 giugno 2014

Chi è Farage

Io chi sia Farage, a differenza della maggior parte degli italiani, non lo so. Leggo in giro che si tratta di un omofobo razzista e nazista. Sulla base di cosa si traggano queste conclusioni non lo posso sapere, ma sicuramente la maggior parte degli italiani avranno letto tutte le sue dichiarazioni per saperlo così bene. In genere, quando di qualcuno vengono riportate poche frasi senza contesto per giustificare una teoria sulla sua persona divento sospettoso. Perché non so il primo che ha messo in giro queste frasi chi sia e perché lo abbia fatto.

Una traduzione dai documenti inglesi, che vi riporto qui, riguarda alcune sue dichiarazioni sulle donne; dichiarazioni che, vi dico subito, io condivido. Si tratta di una constatazione di ciò che accade nel mondo del lavoro. Sta a vedere che sono diventato nazista! Ecco la traduzione fedele:

"In molti casi le donne fanno scelte diverse nella vita rispetto agli uomini, semplicemente per motivi biologici. Una donna che ha una clientela, ha un figlio e prende due o tre anni di congedo, varrà molto meno per il suo datore di lavoro, quando tornerà, rispetto a quando è andata via, perché la sua clientela non resterà legata rigidamente al suo portafoglio." "Non credo affatto che in banche, società di intermediazione, Lloyds di Londra e di tutti gli altri nella città grande, ci sia alcuna discriminazione nei confronti delle donne." "Penso che le giovani donne competenti, che sono pronte a sacrificare la vita familiare per dedicarla alla loro carriera, possano essere brave quanto gli uomini e persino migliori".

Ecco una parte del passaggio originale:

"A woman who has a client base, has a child and takes two or three years off - she is worth far less to her employer when she comes back than when she went away because that client base won't be stuck as rigidly to her portfolio".

È curioso però che sull'Huffington Post italiano io legga invece questa frase: "Le donne valgono meno, è giusto guadagnino meno, vanno in maternità" .

Traete voi le vostre conclusioni. Questo non vuol dire che Farage sia democratico e antirazzista. Io non lo posso sapere, dovrei prima leggermi tutte le sue dichiarazioni sperando che qualcuno in malafede non le abbia distorte come hanno fatto quelli dell'Huffington Post, ma vuole dire che c'è chi ha tutto il vantaggio a che le informazioni che ci giungono, da qualunque parte arrivino, arrivino distorte. Se non abbiamo l'informazione, come possiamo capire il mondo? Viviamo nell'analfabetismo, non capiamo nemmeno quello che leggiamo, neppure quando non è manipolato, dovremmo impegnarci un po' di più a capire e non dare per scontato niente, ma a leggere pagine e commenti dei social si può dire che non ne siamo capaci. Mercoledì c'è lo spritz e quelli che si ubriacano di più sono gli studenti, domani saranno loro a raccontarci la realtà. Cominciassero a bere di meno e a capire di più sarebbe un bene per tutti.
 (Natalino Balasso, Facebook).

lunedì 26 maggio 2014

Una pesante sconfitta

E' inutile cercare scusanti, quella di oggi segna una pesante sconfitta per il movimento.
Segna anche il ritorno in grande stile della Democrazia Cristiana.
Segna la fine della speranza di cambiamento, o per lo meno rimanda a data da destinarsi il sogno di rinnovamento politico italiano.
La paura del rinnovamento ha vinto nei confronti del cambiamento.
Mi convinco sempre più che il popolo italiano pur conscio dei fallimenti della classe politica attuale non abbia il coraggio di svoltare con decisione.
Preferisce continuare a lamentarsi ma non trova il coraggio di ribellarsi.
Saremo un popolo di poeti navigatori ecc. ma non saremo mai dei rivoluzionari.
La nostra rivoluzione di maggio è miseramente fallita ora bisogna farsi forza e cercare di riorganizzarsi in vista delle prossime battaglie

venerdì 23 maggio 2014

CAMBIA L'EUROPA PER CAMBIARE L'ITALIA, NON SPRECARE IL TUO VOTO:

VOTA MOVIMENTO 5 STELLE

VINCIAMO NOI!!! PER TUTTI QUELLI CHE LAVORANO!

“Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito che porta avanti la questione morale di Berlinguer, siamo gli unici a portare avanti la sua eredità. Dopo Berlinguer non c’è più nulla, nel Pd non sono figli di operai, ma di massoni. (FANCAZZISTI PARASSITI VENDITORI DI LIBRI E DI FUMO)Siamo diventati il primo movimento politico in Italia. Dobbiamo rifare questo Paese dalle fondamenta, dobbiamo ripensare la cultura e l’economia, non perché siamo megalomani ma perché siamo obbligati a farlo”.

E poi siamo noi i Fascisti! Voi democristiani del PD siete delle MERDE e meritate di scomparire

"Nel giugno del 2013 sono stata contattata dalla Polizia Postale di Gorizia, la quale mi dice di avere delle comunicazioni che mi riguardano. Al momento ho pensato Polizia Postale uguale internet. Avendo a mio nome le utenze sono risaliti a me ed avendo due figli, uno pre-adolescente e uno adolescente ho subito pensato: chissà quali siti sono andati a vedere! Il 21 giugno 2013, per recarmi a Gorizia, mi sono vista costretta, in piena stagione estiva, a chiudere la mia attività. Mentre sono in attesa dell'assistente capo, noto sulla scrivania una cartella intitolata "Matteo Renzi", e qualcuno a matita ci aveva aggiunto "sindaco di Firenze", ma non ci faccio troppo caso. Dopo aver comunicato le mie generalità arriviamo al dunque. Il Matteo Renzi ha sporto denuncia di diffamazione nei miei confronti! Giuro che stavo per svenire! Io non ho mai avuto contatti con il suddetto, lo vedo solo sui giornali e su internet. Cosa è accaduto? E poi che onore essere querelati da Renzi! Ma non mi conosce nemmeno. Sono una mamma, moglie, con una piccola attività che si fa in quattro tutti i santi giorni. Ma perché? Poi mi viene spiegato che questi Signori politici hanno degli uffici stampa con decine e decine di persone al loro servizio (pagati da chi?), che spulciano tra i post dei blog, alla ricerca di qualunque espressione, che alla lontana si possa considerare un'offesa, e scatta così automaticamente la querela. Bene (mica tanto!), mi viene letta la denuncia. Mi si chiede se il giorno 17 agosto 2012, alle ore 14 circa, mi sono collegata sul blog di Grillo, e se sono stata io a scrivere un commento. Rispondo che può essere, ma che non ricordo esattamente cosa ho scritto, essendo passato quasi un anno. Mi viene detto che ho scritto "ebetino". Io incredula chiedo "ma scusi ho scritto solo ebetino? e null'altro, nemmeno un parolaccia piccola piccola?". "No niente di tutto ciò" e mi sento rispondere: "solo ebetino". Rimango senza parole. Ma come, scrivo "ebetino" e vengo denunciata per diffamazione. Ora ho in corso un processo penale! Dopo aver ammesso le mie "colpe", ho dovuto nominare un avvocato seduta stante. Chiedo come andrà avanti la cosa non essendo esperta di queste situazioni. Rischio di avere la fedina penale sporca! Potrebbe chiedermi un risarcimento morale in denaro. Ora dipende tutto dal gip e sono ancora in attesa di avere notizie!
Tornata a casa, abbiamo riso per l'assurdità della situazione, e dopo essermi scusata con i miei figli incolpati ingiustamente, mi collego al blog e cerco nell'archivio il post incriminato ma il mio commento non c'è più, è stato cancellato. Ecco questo mi è accaduto, mi sono fatta coraggio, e allo sconcerto è subentrata la rabbia, e sono stanca di questi personaggi che ci mentono e ci umiliano ogni giorno. Vorrei solo che si comportassero da "Uomini"".
Ilda Iadanza
DOMENICA VOTA IL CAMBIAMENTO, VOTA 5 STELLE, poi li mandiamo tutti a cagare!

VINCIAMO NOI!!


venerdì 25 aprile 2014

Voi come sempre vincete nei sondaggi.... ma poi il giorno dopo piangete....VERGOGNATEVI DEMOCRISTIANI TRAVESTITI

Da 20 anni si stanno spolpando questo povero Paese.
A braccetto e mano nella mano.
Da 20 anni non è mai esistita opposizione.
Ora, con il M5S, si sono accorti che esiste una vera Opposizione in questo Paese.
E hanno paura di perdere tutto il Potere e le Poltrona.
Hanno un solo ed unico nemico: il Movimento 5 Stelle.
Ecco il perchè dei continui riferimenti di Renzi e dei suoi su Grillo. 
Ma ora incominceranno anche quelli di destra.
Ma questa Nazione non si cambierà con le frottole di Renzi o con l'IMU pagato di tasca propria dal Berlusca o con le promesse elettorali alla Di Lauro....
questo Paese si cambia solo se si cambia il voto e ci si ricorda chi ci ha governato (e come) in questi ultimi 20 anni!
Perchè, girando e voltando, malgrado cambiano le maschere e le figurine, sotto sotto sono sempre gli stessi, sempre gli stessi apparati,(anche nelle segreterie dei paesini, anche a Gerenzano dove abbiamo i porci democristiani a condurre i giochi), sempre le stesse lobby di potere, sempre i soliti delinquenti.
Sempre gli stessi che hanno spolpato fino all'osso questo popolo e lo hanno ridotto alla fame, regalandoci aziende chiuse, miseria, disoccupazione.
E, cosa ancora più brutta e triste, hanno ucciso i nostri sogni e quelli dei nostri figli.
Hanno svenduto la nostra Patria all'Europa, ai suoi potentati ed alle banche.
Ed ora vogliono farci credere che hanno la soluzione di tutto, con il #fare.
Non dimenticatelo.
E per gli irriducibili del PD, una preghiera, non commentate.
E' inutile: siete patetici.
Ma se lo fate, ditemi: dove eravate?

mercoledì 23 aprile 2014

Se non vuoi votare 5 Stelle,non votare democristiano ma dai un voto alla sinistra (quella vera)

Può darsi che milioni di lavoratori, massacrati da tutti i governi precedenti- inclusi quelli di centrosinistra- si aggrappino alla favola bella degli 80 euro vedendovi la “svolta buona”. Ma la realtà non cambia: è il luccicare di una moneta bucata che serve a coprire la continuità dei sacrifici. Altro che l”ora X della rivoluzione” come letteralmente l'ha rappresentata Renzi, con scarso senso del ridicolo. 

La moneta è bucata. Milioni di lavoratori e lavoratrici incapienti non vedranno nulla. Così i sette milioni di pensionati con meno di mille euro o addirittura di 500 euro mensili. Mentre le addizionali Irpef locali, liberalizzate dallo stesso governo, l'impatto della Tasi sulla prima casa per milioni di famiglie, il taglio delle detrazioni sul coniuge a carico previste dal decreto Poletti sul mercato del lavoro, polverizzeranno nel loro insieme l'intera portata del “beneficio”. 

Parallelamente il beneficio sarà pagato... dagli stessi “beneficiari”. 

Il taglio alle auto blu, la limatura degli stipendi di alti magistrati, dei diplomatici, di una parte di alti manager pubblici ( ma non di aziende che stanno in Borsa o emettono bond, che sono i più e i meglio pagati..), sono solo fumo negli occhi per prendere i voti delle vittime reali di tutta l'operazione: i lavoratori, i pensionati, la popolazione povera. 
Renzi vanta l'assenza della parola “sanità” nel decreto. E' ipocrisia pura. I tagli alla sanità, come ai trasferimenti pubblici alle ferrovie e al trasporto locale, sono imboscati in forma anonima nel capitolo “tagli all'acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione”( Enti locali, Regioni, Stato), non a caso il capitolo più consistente delle coperture dell'anno in corso. E proprio sulla Sanità è in corso il negoziato con i governi regionali di centrosinistra e centrodestra per tagliare il servizio di altri 10 miliardi, che si aggiungono ai 30 già cumulati dal 2007 ad oggi. Un massacro. 

Peraltro il carico annunciato dell'”ora X” è spostato sulla prossima legge di stabilità, dopo il voto del 25 Maggio. E contempla per il 2015 tagli davvero imponenti, in omaggio ai dettami del pareggio di bilancio e del fiscal compact. Altro che svolta! 

Intanto al riparo della cortina fumogena di questa truffa si muove la vera linea di attacco frontale al lavoro e ai lavoratori: la drammatica espansione del precariato di massa attraverso la liberalizzazione dei contratti a termine senza causale. Un vero lasciapassare al più totale arbitrio padronale sulla pelle della nuova generazione ( e non solo). Peggio dello smantellamento dell'articolo 18. Un autentico crimine sociale. 


La sostanza d'insieme è una sola. Il nuovo corso populista del governo Renzi serve solo alle fortune elettorali del Presidente del Consiglio, e ai suoi disegni “bonapartisti”, a spese della classe operaia e di tutti gli sfruttati. La ricerca affannosa e ossessiva del “consenso del popolo”, attraverso l'artificio di una comunicazione da marketing, serve a governare contro “il popolo”. Come del resto in ogni vocazione bonapartista. 

Tanto più scandaloso è il silenzio o il balbettio delle sinistre italiane. Lista Tsipras e i suoi intellettuali liberal progressisti tacciono, anche perchè ignorano la centralità del lavoro. Sel non ha ancora proferito parola sull'ora X di Renzi, mentre parte dei suoi senatori appoggiano ormai apertamente il governo. Landini al momento tace, perchè deve capire se Renzi l'assumerà come interlocutore , come Landini vorrebbe . Solo Camusso ha sentito il bisogno di pronunciarsi... plaudendo “ agli 80 euro e all'assenza dei tagli alla sanità”. Insomma, le menzogne del governo sono coperte dalle menzogne della burocrazia sindacale, e dall'opportunismo delle sinistre politiche. 

Il PCL svilupperà in ogni dove- in ogni lotta, nei luoghi di lavoro e sul territorio- la propria campagna di demistificazione e denuncia del populismo reazionario Renzista. In funzione di quella svolta radicale e di massa dell'opposizione sociale, che sola può ribaltare la china. Nel lavoro di costruzione di quel partito rivoluzionario, che solo può dare prospettiva reale alla opposizione di classe. Nella prospettiva della rivoluzione e del governo dei lavoratori, i soli che possono realizzare un'alternativa vera. Spazzando via i capitalisti, i loro partiti, i loro ciarlatani