venerdì 23 dicembre 2011

SEMPRE PEGGIO!

Il programma di Monti e Confindustria per le generazioni future è molto semplice: Lavorare sino a 70 anni per prendere una pensione più miserabile di quella attuale, dopo essere stato licenziabile senza giusta causa e privato del diritto di scegliere il proprio sindacato in fabbrica. Il tutto per pagare ogni anno 90 miliardi di interessi ai banchieri e aiutare gli sfruttatori italiani a competere con gli sfruttatori cinesi. Eppure questo ritorno all'800 è presentato da tutti i principali partiti come toccasana per il futuro dei..giovani. Quanta ipocrisia!
Solo una grande rivolta sociale può spazzare via tutto questo e aprire la via di una nuova società, in cui a comandare siano i lavoratori e non i banchieri. In cui l'economia sia organizzata in funzione delle necessità sociali e non del profitto dei capitalisti

giovedì 22 dicembre 2011

GRANDUCATO

"MEGLIO SOLI CHE COMPAGNI DEI LADRONI...E BELLO ESSERE ALLEGRI NE SERVI NE PADRONI"

mercoledì 21 dicembre 2011

Serpico ( dal blog di Beppe Grillo)

 


, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico? In un Paese dove la banda larga è una misura dei pantaloni?
Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca i soldi. C'è poi una domanda da fare. A cosa servono le tasse se i nostri servizi pubblici fanno schifo e quei pochi che funzionano sono falcidiati dai tagli? Se pago voglio essere servito e riverito. Il padrone di questo Paese è il cittadino, non un Governo di banchieri neppure eletto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?) Noi neppure.
Serpico
Nota del granvisir....
Avviso ai naviganti, siamo VERAMENTE INCAZZATI,
per tutti i politici, sopratutto per quelli che DOVEVANO DIFENDERE IL SOCIALE
STATECI ALLA LARGA, NON CI AVVICINATE NON CI SALUTATE
ripeto SIAMO VERAMENTE INCAZZATI
VERGOGNATEVI BUFFONI!!!!!!!!!!!!!!


lunedì 19 dicembre 2011

I fascisti della finanza sono tornati e sono affamati dei vostri soldi! ( Beppe Grillo Blog)

Richard Cottrell
Tradotto da  Curzio Bettio

Nulla è mai veramente nuovo, sia in economia che in politica. Così, il nuovo Duce d’Italia Mario Monti sta ripercorrendo le orme di un uomo che probabilmente venera come uno dei suoi santi eroi. Quasi 90 anni fa, il primo Duce, Benito Mussolini, insediava un certo Alberto De Stefani***, uno statistico piuttosto incolore e acerbo, a dare una sistemazione all’economia italiana.
Oggi diremmo che De Stefani, come Mario Monti, era un “uomo di Friedman”. Vale a dire uno dei discepoli della scuola di economia di Chicago, distruttrice di nazioni, da associare al suo progenitore, l’azzannatore dai denti di squalo, il defunto Milton Friedman.
La “Scuola di Chicago” è un buco nero di capitalismo sfrenato, esplorato fino ai limiti estremi, che sta inghiottendo intere nazioni, e nel contempo alimenta le forze del neofascismo.
Non vi è alcuna traccia di una dimostrazione di una sola buona riuscita del friedmanismo, a meno che non si metta in conto, come una sorta di successo in un lugubre rovesciamento di senso, l’assassinio di Salvador Allende, Primo ministro del Cile, eletto democraticamente dai Cileni, e la distruzione sia dell’economia che della democrazia in Cile negli anni ’70.
 
Il programma di austerità del Duce Monti, che ha appena ricevuto applausi frenetici da parte di politici italiani di recente messi all’angolo, tornando agli anni ’20 è la copia esatta del piano miracoloso di Alberto De Stefani, come se il “caro estinto” fosse uscito dal sepolcro recando con sé le “tavole” originali.
Riduzione delle tasse (per le grandi imprese, non per i normali cittadini), liberalizzazione del mercato del lavoro (paghe più basse per più ore di lavoro), messa da parte di tutte le forme di regolamentazione della finanza pubblica, dei commerci e degli affari.
Privatizzazioni, che significa redistribuzione dei beni pubblici tra i pochi concorrenti del momento, a  prezzi abbattuti? Ci puoi scommettere!
Tagli all’istruzione pubblica gratuita, alle prestazioni di assistenza medica e sociale? Ecco, pronti!
Possiamo immaginare che il vecchio Milton e il suo discepolo, guardando in basso dalle loro poltrone celesti, in convulsa agitazione, stiano urlando come tifosi: Bellissimo, bellissimo! Avanti!
 
Nel 1925, le grandi riforme di Stefano urtavano gli scogli. Egli si tenne aggrappato alla barca, quasi, ma da allora in poi fu costretto ad assistere dai margini, dato che i capitalisti si erano impossessati della ruota del timone.
Eppure lasciava dietro di sé una “brillante” idea.
Tra le sue tante teorie sulla moneta, Di Stefano aveva pensato che gran parte di essa era posseduta dalla gente comune, su cui non si poteva fare troppo affidamento sul loro modo di spendere i soldi. Così, aveva escogitato dei buoni, dei coupon, al posto di denaro pronta cassa, per gli scambi e i pagamenti quotidiani degli untermenschen (umani delle classi inferiori!).
Quindi, isolando le masse dai soldi veri, non solo si sarebbe estratto il pungiglione dell’inflazione per sempre, ma si sarebbe creata una lira forte, in circolazione solo negli ambienti selezionati dei mercati finanziari e dei grandi affari.
 
Benito Mussolini
Questo, non vi richiama alla mente un qualcosa simile all’Euro?
Mussolini si dimostrò recalcitrante. Eppure, se non con le stesse parole, ma nondimeno con lo stesso inconfondibile significato, questo è esattamente ciò che il sig. Monti ha appena dichiarato al Parlamento italiano.
Il nuovo Duce vuole una società senza contanti. Egli intende, naturalmente, senza contanti per la gran parte della società, o in altre parole, per quel 99% di Italiani che devono essere efficacemente demonetizzati, tagliati fuori dal denaro contante reale, e costretti ad effettuare ogni transazione utilizzando pezzi di plastica bancari o governativi. O, come vedremo più avanti, con il razionamento di punti.
 
L’intenzione, afferma il nuovo governatore d’Italia non eletto, è quella di catturare il 20% degli scambi che si svolgono in un’economia sommersa. Scusate il mio italiano, ma queste sono pure palle.
Questo 20%, a cui il professore illuminato fa riferimento, è quella porzione di economia che è in gran parte nelle mani di associazioni criminali, come la Mafia. Costoro non sono abituati a pagare le tasse. E di certo non andranno a spacciare “crack” per le strade di tutta Italia in cambio di soldi del Monopoli. Potete immaginare gli esperti del “crack” nella città di Monti, Milano, emettere fattura stampata in ordine per ogni transazione ai circa 140.000 tossicomani da eroina della città ?
No, i veri obiettivi sono gli Italiani, e il loro modo abituale, irritante, non-globalista, di andare a fare “shopping”, nel vero senso della parola.
 
Questo significa evitare la catena di grandi supermercati, a favore di piccoli negozi a conduzione familiare, che vendono generi alimentari, frutta e verdura fresca, pane, formaggio, carne, pesce, abbigliamento a buon mercato, grandi contenitori di vino da tavola a prezzi accessibili, quello di cui si ha bisogno.
Gli Italiani storcono il naso a fronte di ipermercati asettici (la cui quota di mercato è pro-capite la più bassa in Europa), perché sono dipendenti in modo esasperante da questa loro graziosa abitudine di parlare quando fanno shopping (chiacchiere ristoratrici e rigeneranti, mentre si fa la spesa!)
L’andare per negozi locali o per mercatini rionali pieni di colore, e considerare questo come una esperienza socializzante, è un elemento intrinseco della vita e del carattere degli Italiani, ma non va per niente bene ai fautori della globalizzazione, che considerano la nostra vita privata e i nostri costumi come loro proprietà, “usa e getta”.
 
Naturalmente, il Duce Monti non ha mai incontrato qualche Italiano di condizione normale a Milano all’interno della sua scintillante università privata Bocconi “paga-per-imparare”(una semplice sforbiciata da 14.500 € l’anno), …ben rimpinzato (di nozioni) come i rampolli satolli della borghesia.
Costoro hanno genitori privilegiati che non pagano le tasse, non l’Italiano comune per il quale il fisco ha una gittata lunga e ben praticata. Solo 900 Italiani (su 60,2 milioni) confessano di guadagnare oltre un milione di euro l’anno.
Ora, diciamo che sei un cittadino medio portando a casa 1.500 - 1.800 euro lordi al mese in cambio di un monotono lavoro d’ufficio o in fabbrica, e ti rimarrano netti in mano circa 1.100 – 1.400 euro, tenendo conto delle tasse e delle deduzioni sociali.  
 
Eppure, Monti parla di salari eccessivi che ostacolano la concorrenza. Ma i salari di base italiani sarebbero considerati stipendi ridicoli nelle tre economie ai vertici nella zona Euro, Regno Unito, Francia e Germania.
Gli Italiani rifiutano diffidenti le banche, le carte di credito, le carte del bancomat e tutto l’armamentario del sistema globalista,  perché preferiscono fidarsi solo dei soldi nelle loro mani. Sono sempre stati pieni di irritazione nei confronti dell’euro e desiderano ardentemente un ritorno alla lira. Si fidano ancora del tanto collaudato “Calzino di Casa”, e la “Banca Materasso” (dove si nascondono i risparmi della famiglia) non è ancora caduta in disuso.
 
Visitate un ufficio postale e troverete Italiani in coda, non importa quanto lunga e snervante sia l’attesa, a pagare le bollette delle famiglie - in contanti.
La cattura di denaro depositato su conti privati ​​è un precetto fondamentale del sistema fiscale finanziario fascista di Wall Street / Bilderberg.
Si tratta di un mantra di lunga data del Bilderberg, per rimonetizzare la struttura bancaria, sequestrando tutte le dotazioni personali in contanti. Perciò, con una procedura semplice nella direzione opposta, si demonetizza la popolazione proletaria appartenente ai sistemi economici tenuti sotto vincoli, schiavizzati, un processo che ora possiamo vedere prendere piede negli Stati Uniti, Canada, Europa e Austral-asia.
 
Il denaro ordinario in libera circolazione verrà progressivamente sostituito da tessere o da buoni di acquisto per le compere necessarie. Come i buoni rilasciati nel tempo antico ai lavoratori delle miniere e delle fabbriche, questi buoni di acquisto potranno essere scambiati solo in spacci aziendali, naturalmente parliamo di supermercati, i centri di razionamento del futuro.
Questo è ciò che si intende, senza alcuna ombra di errore, per una “società senza contanti”.
Ora potete capire, se non ve ne siete già resi conto, il perché di tutto questo, perché le megabanche ovunque vanno nel panico quando i clienti delusi reclamano, chiudendo i loro conti in segno di protesta contro l’imposizione di nuove tasse e oneri mostruosi.
Questi oneri non sono niente di meno che imposte corporative del grande capitale su privati ​​cittadini. Non c’è da stupirsi che le vecchie riserve, i fidati centri di deposito, il calzino e il materasso, stanno tornando di moda in tutto il mondo.
 
Ma naturalmente c’è di più, oltre alla questione della semplice moneta.
I consumatori devono essere guidati – ammassati come un gregge, qualcuno potrebbe dire - verso i progettati centri alimentari e di consumo,  rappresentati dai supermercati.
Negli Stati Uniti, i punti vendita di alimenti freschi (di certo, non-supermercati) sono già perseguitati e sotto pressione per motivi pretestuosi di salute e sicurezza. La medesima mania della sicurezza dalle malattie si è diffusa alla Gran Bretagna.
Il continente Europa è un obiettivo più difficile da colpire, ma anche qui si sta organizzando l’attacco. Non passerà molto tempo prima che la Polizia responsabile del controllo sugli alimenti inizierà ad importunare le bancarelle del mercato, facendo abbassare le saracinesche a quei …delinquenti trasgressori, la cui produzione viene giudicata da alcune imposizioni normative come di non buona qualità, o non coltivata e commercializzata secondo le specifiche estate, stabilite da funzionari burocrati.
 
Ricordate il grande cetriolo velenoso che tanto ha spaventato la gente questa estate? Registrate questo come un “processo in corso per screditare i produttori e i rivenditori indipendenti”.
Sono posti in atto tutti i meccanismi necessari in tutta l’Unione Europea. Non c’è bisogno di nuove imposizioni terribili per completare la bibbia esistente della follia ortofrutticola conosciuta come Politica Agricola Comunitaria (PAC).
Alcuni anni fa ho scritto un librettino di un qualche successo dal titolo “The Sacred Cow - La vacca sacra”, in cui mettevo in evidenza come  l’allevamento di bestiame agro-industriale veniva incoraggiato da Bruxelles come fucina delle catene alimentari che un giorno avrebbero incatenato noi e le nostre famiglie.
 
Avevo proprio visto nel giusto!
Molti Italiani nutrono la speranza che questo a loro non potrebbe mai accadere. Le loro espressioni cambiano quando ricordo che ora stanno vivendo governati da una giunta non eletta, per la prima volta dalla caduta del dittatore Benito Mussolini nel 1944.
 
[Nota della redazione: qui negli Stati Uniti, il Dipartimento della Sicurezza interna ha cercato di trasformare l’uso del contante in un indice di possibili attività terroristiche. Sono già arrivati al punto di chiedere la collaborazione della catena degli American Hotel e dell’Associazione dei proprietari locatori, per distribuire una guida che afferma che l’insistenza sulla privacy e l’utilizzo di denaro contante costituiscono ragioni per ritenere un ospite un potenziale terrorista. La demonizzazione dell’utilizzazione di denaro contante per le transazioni aumenterà in una spinta globale verso una società senza contanti.]

venerdì 16 dicembre 2011

FIDUCIA AL GOVERNO MONTI,GRAZIE PD!

Un grazie enorme al Partito Democratico da parte di tutti i pensionati, i lavoratori dipendenti, i lavoratori precari , i disoccupati ed i poveri cristi.
Alle prossime elezioni quando farete fatica a raggiungere il 4% ne riparleremo..................
Siete solo dei b.....i e siete destinati a sparire.
BASTA CASTA
BASTA GOVERNO DEI BANCHIERI

martedì 13 dicembre 2011

AMMINISTRATIVE 2012 ATTO SECONDO

 Mi giungono voci che all’avvicinarsi delle amministrative vi è già qualcuno che comincia a spararle grosse.
Una su tutte, trattasi di una Lista civica che pronuncia dal proprio BLOG di essere una lista slegata dai partiti, si professano verginelli, senza intese con la CASTA.
MA VA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alle scorse elezioni, i signori andavano sbandierando che con i partiti non centravano nulla, salvo poi ricevere l’appoggio ufficiale ( e se ne vantavano pure) di formazioni politiche.
Ora dopo il fallito accordo con il PD, ricorderete tutti i volantini ed il gazebo, stanno lavorando allegramente con parte del PDL ( forse la parte peggiore visto che sembrerebbe molto legata a CL)
E affermano che con la casta non centrano nulla!!!
MA COSA SI DEVE SENTIRE!!!!!!
E dalla casta hanno già imparato molto.
Vedi tessera ecc.
RICORDATEVI UNA COSA, LA VERA ED UNICA LISTA CIVICA APARTITICA A GERENZANO E’ IL GRANDUCATO.
Forse un errore di gioventù l’abbiamo fatto anche noi, incontrando una delegazione del PDS, ma trattasi d’ERRORE e senza ombra di dubbio non succederà più.
Comunque vada non riuscirete ad ingannare i GERENZANESI, loro sanno che la LISTA CIVICA per eccellenza siamo NOI.

GERENZANESE SCEGLI CHI AMA GERENZANO, SCEGLI GRANDUCATO

Non cadiamo nel tranello di chi ha la coda di paglia.
Le bugie hanno le gambe corte!!!!

lunedì 12 dicembre 2011

ADESSO BASTA!!!!

La carneficina sociale predisposta dal governo dei banchieri non può essere oggetto di negoziato. Non si tratta di mendicare al tavolo di Monti la foglia di fico di qualche elemosina “umanitaria”, come vorrebbero Camusso, Bonanni, Angeletti. Si tratta di rovesciare il tavolo. Non basta l'odierno sciopero di testimonianza. Occorre una prova di forza di massa, a carattere continuativo, capace di imporre il ritiro della manovra e le dimissioni del governo. Non si invochi lo spettro della possibile “catastrofe” economica per chiedere ai lavoratori la resa. La catastrofe c'è oggi, nelle condizioni quotidiane di milioni di lavoratori, giovani, pensionati, condannati alla disperazione dalle leggi folli di un capitalismo fallito.
Gridiamo basta a questi sciacalli, cacciamo la CASTA

PER TUTTI QUELLI CHE RITENGONO NECESSARIO MODIFICARE IL SISTEMA PREVIDENZIALE........MA PERCHE' NON VI IMPICCATE!!

Gli italiani si ammalano sempre prima e vanno in pensione sempre dopo. Dal luogo di lavoro si finisce direttamente in una stanza di ospedale o in ospizio, se non si muore prima. Stiamo diventando una nazione di vecchi malati. L'aspettativa di una vita sana in Italia negli ultimi anni si è dimezzata. Un dato spaventoso dovuto a molte cause: l'ambiente, l'alimentazione, lo stress, le nuove povertà. L'età pensionabile andrebbe diminuita, non aumentata. Neppure i faraoni o i romani sfruttavano così i loro schiavi.

In Italia si vive sempre di più, ma sempre peggio. Per ogni mese di vita che “guadagniamo” di anno in anno, ne perdiamo dieci in termini di salute. Negli ultimi cinque anni, ogni anno abbiamo incrementato di tre mesi l'aspettativa di vita, ma anticipato di 30 mesi l'incorrere di malattie che compromettono la qualità della vita.

Intervista a Valerio Gennaro, oncologo ed epidemiologo.

"Ciao a tutti, sono Valerio Gennaro, medico ricercatore da circa 30 anni. Faccio l’oncologo ed epidemiologo e mi occupo di capire perché la gente si ammala e come sta nell’ambiente di vita o di lavoro. Ho scoperto una statistica. Sono dati ufficiali dell’Eurostat, sono le statistiche che ci diffondono regolarmente sullo stato di salute degli italiani. Ci stanno dicendo che la salute degli italiani migliora di anno in anno in termini di aspettativa di vita complessiva. In effetti la statistica ufficiale dell’Eurostat dice che le donne italiane a 65 anni hanno ben 22 anni di aspettativa da vita. Il dato è in aumento, quindi una donna di 65 anni nel 2008 può attendersi di raggiungere gli 87 anni: una bellissima notizia che viene usata anche per calcolare le pensioni, per motivare il fatto che se si vive di più, bisogna lavorare di più. Quello che ho scoperto è l’altra statistica fatta dall’Eurostat che dice una cosa complementare.

Parla di qualità della vita, non tanto di quantità, ma di qualità. L’Italia era in posizioni perfette, magnifiche fino al 2003. Dal 2004 ha cominciato a scendere ed è crollata sotto i livelli medi nel 2008. Questo dato significa che nel 2003 una donna italiana di 65 anni aveva circa 13/14 anni di aspettativa di vita sana di fronte. Nel 2008 da 14 si è passati a 7. C’è stato un dimezzamento dell’aspettativa di vita sana. Nel grafico, l’ascissa indica il periodo di calendario, dal 2004 al 2009, l’ordinata gli anni di aspettativa di vita sana della popolazione paese per paese rispetto al resto dell’Europa, al valore massimo, medio e minimo europeo.
Questa statistica la dice lunga sulla qualità della vita della popolazione italiana. Si tratta di qualcosa che percepiamo e per questo siamo andati a cercare queste statistiche. Avevamo fiducia che l’Europa le avesse e che in qualche modo utilizzasse i dati. Abbiamo verificato che si parla solo di quantità e ne si magnifica il dato positivo, ma si ignora e omette colpevolmente, il dato della qualità della salute. Questo è un dato che dobbiamo rimettere al centro. Dobbiamo ricordare, quali cittadini consapevoli e impegnati, che questi sono i parametri su cui si deve basare la misurazione di una società, la salute dei propri cittadini. D’altra parte, come ci ricorda l’Art. 32 della Costituzione, la salute è un fatto singolo, ma anche bene collettivo.
Questa è una statistica, possiamo utilizzarla per difenderci. Esiste una tendenza di far credere che la salute che stiamo perdendo sia legata soltanto ai nostri problemi familiari, alla nostra genetica, all’ereditarietà. In realtà il problema vero è che c’è un problema sociale, non legato alla ereditarietà, ma causato dallo stile di vita, dalla qualità della vita che sta crollando in Italia in modo progressivo.
Le linee indicano chiaramente il valore massimo dei paesi europei migliori, il valore medio e quello minimo.
Osserviamo la situazione dei bambini. L’aspettativa di vita alla nascita è un buon indicatore che ci permette di capire l’aspettativa di vita sana dei nostri bambini. In Italia, le bambine vantavano i migliori livelli di aspettativa di vita sana nel 2004. Questi livelli sono letteralmente precipitati nel 2008. Una bambina italiana nata nel 2004 presentava 71 anni di aspettativa di vita sana. Nel 2008 il dato è crollato a 61. Una società che progredisce non può avere questi crolli. Ci sono responsabilità politiche, sociali, economiche che dovremmo individuare. Dobbiamo cominciare a studiare immediatamente le cause di questo fenomeno. Propongo che si interrompa il silenzio colposo su questa situazione. Ci si chiuda in una stanza fino a che non si sia deciso cosa fare, perché questa è una priorità nazionale. Non possiamo permetterci di far crollare la qualità della vita della nostra popolazione in questo modo, in così breve tempo!
Vogliamo misurare la qualità della vita? Non è un indicatore statistico e basta, è un segnale di progresso e l’Europa ci consiglia di usare questo dato per valutare il progresso di un paese rispetto a una media europea.
Aumentare la quantità di vita è importante, ma non anticipare la malattia è altrettanto importante. In Italia per ogni mese di vita in più che “guadagniamo” di anno in anno, ne perdiamo 10 in termini di salute, anticipando la nostra malattia di 10 mesi per ogni mese. A conti fatti, ogni anno guadagniamo 3 mesi ma ne perdiamo 30 in termini di salute. Questo è un dato estremamente drammatico, deve essere messo tra le priorità, all’ordine del giorno delle scelte sanitarie e politiche della nostra Nazione!"