venerdì 26 luglio 2013

Informare il Cittadino: Colpo di stato

Il vero obiettivo di questo governo è la distruzione dell'impianto costituzionale per poter cambiare le regole del gioco democratico e assicurare ai partiti il potere e la greppia di Stato. Per cambiare la Costituzione senza impedimenti da parte dell'opposizione in Parlamento e senza il consenso dei cittadini, che ne sono i veri custodi, i partiti vogliono cambiare l'articolo 138, l'architrave. In seguito, sarà istituita una Bicamerale per rivedere la Costituzione con statisti del calibro di Berlusconi (o dei suoi servi, non fa differenza) e di D'Alema e degli altri caporioni del pdmenoelle. Per questo è nato il governo di larghe intese che di tutto si preoccupa tranne che dei problemi del Paese. Cosa dice l'articolo 138? "Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti." L'articolo 138 è la barriera tra la Costituzione e i partiti. Impedisce che ne sia fatta carne da porco. Prevede due volte il voto delle Camere e un referendum popolare di conferma. I saggi, prima 10 e poi 40, di stretta osservanza governativa, solo pdl, pdmenoelle e scelta civica, nessuno del M5S, stanno operando laboriosamente per spossessare il Parlamento delle sue (poche) prerogative. I colpi di Stato, come scrisse Curzio Malaparte in Tecnica di colpo di Stato, quasi mai ricorrono alla violenza, di solito avvengono in modo apparentemente legale, nel silenzio ovattato delle cosiddette istituzioni. Il cambiamento della Costituzione discusso ieri in Commissione Affari Costituzionali in soli 55 minuti per poter essere votato in aula, in tutta fretta, il primo di agosto, senza neppure la possibilità di emendarlo, con gli italiani in ferie e con la stampa e le televisioni di Stato asservite e mute, è un colpo di Stato annunciato. E i colpi di Stato vanno combattuti, in nome della democrazia.

giovedì 25 luglio 2013

I vergognosi sfottò a Matteo Dall'Osso

"Conoscete tutti ormai Matteo Dall'Osso, cittadino M5S alla Camera, e la sua incredibile storia, è affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro. Ha appena fatto il suo intervento in Aula, è l'una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque. Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà "dategli il foglio giusto!", ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti. Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe. L'arte dell'ipocrisia. Signori, ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli?
Dopo gli sfottò a fine intervento Matteo ha concluso dicendo "e come dissero tre violoncellisti sul Titanic mentre stava affondando 'è stato un piacere suonare con voi". Ma anche no.Giulia Di Vita

domenica 21 luglio 2013

Dal blog di Beppe Grillo: Intervista a Casaleggio (Per quelli che di politica non capiscono un cazzo)

Gianluigi Nuzzi ha intervistato Gianroberto Casaleggio in occasione della rassegna letteraria Ponza d'Autore
Nuzzi: Casaleggio, lei sostiene che siamo ormai prossimi a una rivoluzione. Ha detto che con la democrazia digitale le organizzazioni politiche e sociali attuali saranno destrutturate, alcune addirittura scompariranno. Ci spiega meglio cosa intende?
Casaleggio: Saranno sostituite. La parola "democrazia digitale" è una parola molto più ampia del concetto di democrazia diretta. Ed è la democrazia diretta che si sta imponendo. Si sta imponendo in modo diverso da quello del paese, ma ha già portato alla ribalta le istanze di moltissime persone che prima non partecipavano alla vita politica. Parlo degli indignados, occupy wall street e in Italia il MoVimento 5 Stelle. Democrazia diretta vuol dire portare, spostare verso il cittadino il peso delle decisioni, della partecipazione e quindi sostituire l’attuale delega, che è una delega in bianco, al parlamento. Quindi è l’irruzione del cittadino nella vita politica, il cittadino diventa un politico in prima persona. I tempi in cui questo si realizzerà non si possono sapere, nessuno può dirlo, ma credo che sia ineluttabile.
N: Lei ha sostenuto che la politica del futuro sarà fatta senza i partiti, cioè avremo la rappresentanza diretta dei cittadini…
C: I partiti sono una costruzione, un’organizzazione. Quindi come tutte le organizzazioni hanno un senso quando sono state create, ma nel tempo devono cambiare o si devono sostituire. Nessuna organizzazione è eterna. I partiti sono l’espressione, in particolare in Italia, più autentica della delega. Si delega al partito e il partito pensa per te. Oggi deleghi il partito, neanche più il parlamentare, perché non c’è il voto di preferenza. Il partito è una possibile espressione della volontà popolare. Oggi secondo me del tutto obsoleto.
N: Però vuole rilanciare i referendum senza quorum che sono degli strumenti di democrazia diretta e che hanno ormai decenni…
C: Sì, ma non è detto che la democrazia diretta sia inventata adesso. Oggi la democrazia diretta ha la possibilità attraverso la rete – e quindi attraverso la partecipazione di tutti i cittadini alla conoscenza e alle interazioni – di manifestarsi. Già ai tempi di Atene c’era Pericle e spesso quando si parla di democrazia diretta ci si riferisce ad Atene. Il discorso dei referendum è nell’ambito della democrazia diretta. Oggi in Italia il referendum non è propositivo ed è un referendum che necessita un quorum. Noi vorremmo introdurre referendum senza quorum, propositivi, sulla base di richieste dei cittadini a livello nazionale, regionale, comunale.
N: Il nostro però è un Paese che ha una carta costituzione risalente nel tempo. Quali sarebbero gli interventi che andrebbero fatti per accelerare i processi di partecipazione diretta dei cittadini?
C: Penso sia necessaria una rivisitazione per migliorare la carta costituzionale, non per sostituirla, quindi per andare ad accogliere istanze democratiche di maggiore democrazia. Se parliamo nel puntuale, una è quella del referendum propositivo e senza quorum, un’altra è l’elezione diretta del candidato su base circoscrizionale. Un’altra ancora è il discorso del vincolo di mandato, cioè l’abolizione della possibilità di un parlamentare di presentarsi con una coalizione, un partito, un programma e il giorno dopo tradire gli elettori cambiando casacca. Oppure l’abolizione del voto segreto. Se una persona viene eletta dai cittadini deve dire cosa vota e per chi vota. Questo per citare alcune modifiche potenziali alla costituzione. Sicuramente una cosa del genere avrebbe bisogno di un impianto, di una revisione complessiva, non di interventi su un articolo e su un altro. Quindi non credo sia possibile farlo domani mattina, ma credo si vada in quella direzione, della partecipazione del cittadino alla vita pubblica.
N: Voi sostenete anche che un parlamentare deve fare un passo indietro se non tiene parola rispetto alle proprie promesse elettorali e questo può avvenire tramite un referendum nel suo collegio, via internet per esempio. Non c’è rischio di manipolazione dei dati, di delegare troppo la rete alla gestione della democrazia?
C: Quando si parla di rete in realtà si parla di cittadini. La rete è un qualcosa che viene utilizzato per avvicinare i cittadini alla politica. Questa cosa già avviene. Negli Stati Uniti, in alcuni stati, si può attraverso un referendum locale sfiduciare un parlamentare. Possono esserci manipolazioni in qualunque attività umana. Certamente se una persona non mantiene la parola data a chi lo ha eletto, dato che lo ha eletto come portavoce di un programma, deve essere in qualche modo giudicata. Che sia giudicata dal collegio è un’opzione, ma è comunque un’opzione democratica. Chi lo ha portato in Parlamento lo valuta.
N: In Italia un terzo dei cittadini non è collegato a internet. Lei più volte ha sostenuto che questa arretratezza sia voluta. Perché siamo indietro?
C: Questo è un dato di fatto. Rispetto a Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Giappone, Cina noi abbiamo una diffusione parziale di internet e anche dei servizi che porta. Io non ho nessuna prova che ciò sia stato fatto apposta, però noi avevamo la possibilità di avere un’estensione di internet in passato che non è stata colta e ci sono state – come ho scritto in “Siamo in guerra”, nel capitolo “Le leggi contro la rete” – decine e decine di leggi contro la rete. Quindi non stiamo parlando degli operatori telefonici, stiamo parlando dei parlamentari, che hanno impedito la diffusione di internet. Ma il processo non può fermarsi, internet è un processo globale che non è uguale solo alla politica, ma soprattutto all’economia. Economia vuol dire ristrutturazione delle aziende, integrazione. Non essere all’interno dello sviluppo di internet vorrebbe dire confinarsi in un atollo del Pacifico.
N: Beppe Grillo quanto deve il successo del m5s al lavoro fatto in questi anni sulla rete?
C: Beppe Grillo era già conosciuto ben prima dello sviluppo della rete. Lui ha due caratteristiche, che sono la popolarità – già altissima prima della rete – e poi la credibilità, perché con tutti gli attacchi che gli sono stati fatti è sempre uscito pulito. Queste due caratteristiche associate alla rete hanno reso la sua figura molto più importante e capace di aggregare anche persone, idee, movimenti sul territorio che poi hanno creato quello che oggi può essere definito il m5s.
N: Perché gli altri partiti sono così indietro nell’interfacciarsi con la rete?
C: La rete non è uno strumento come la tv, la radio. La rete è un riposizionamento della propria organizzazione, del proprio modo di pensare. I movimenti si adeguano alla rete perché nascono con la rete, i partiti sono strutture arcaiche.
N: Caso datagate. Al mondo ci sono giganti, colossi della rete, come Google, Facebook. Ma non c’è una regolamentazione. E alcuni diritti democratici vengono violati, come quello alla privacy. Non crede che possano esserci delle nuove forme di accentramento del potere grazie alla rete? Il m5s come si pone rispetto a queste questioni?
C: Il m5s si è sempre posto per la protezione della persona e per la libertà dell’individuo. Questo in termini generali. Poi se parliamo in termini specifici, quindi parliamo dei cosiddetti giganti della rete, o del datagate, la mia posizione è quella che ci vuole un controllo sovranazionale su questi giganti, che non può essere delegato semplicemente ai consigli di amministrazione di Google o di Facebook per quanto riguarda la privacy, perché altrimenti si rischia una deriva in cui questi gruppi assumono un potere politico superiore a quello degli stati.
N: Non hanno già questo potere?
C: È probabile che ce l’abbiano. È probabile anche che ci siano delle contiguità con alcuni Stati… che possano essere i dati acquisiti da questi gruppi utilizzati per fini politici.
N: Fa riferimento allo scandalo negli Usa?
C: Non solo. Penso che questo sia solamente la punta dell’iceberg.
N: Anche in Italia?
C: Può essere. Ma non ne ho alcuna prova. Diciamo che siamo protetti dal fatto di essere arretrati!
N: Come mai siamo così indietro come normativa sulla tutela dell’individuo rispetto a questi giganti?
C: Perché sono nati improvvisamente. Consideri che Google oggi ha almeno una cinquantina di informazioni su di lei, per cui queste informazioni definiscono il suo profilo. Il profilo che quindi lei ha viene utilizzato da Google, per esempio, a fini pubblicitari. Ma non solo. Viene usato anche a fini di ricerca: Google sa chi è lei, quali sono le sue ricerche preferite. Quindi nelle prime pagine lei vedrà delle informazioni sue. Se un altro fa la stessa ricerca vedrà altre cose. Quindi in questo modo lei è già condizionato, nel senso che l’informazione che vede è personalizzata, ma non la personalizza lei, la personalizza qualcun altro.
N: Non le fa paura tutto ciò? Perché alcuni suoi critici dicono che lei nella rete per il movimento cerca di valorizzare questi aspetti…
C: Certo, ma la rete è come l’energia atomica: puoi usarla a fini di bene oppure usarla per fare una bomba atomica. La rete in sé è neutra. In futuro probabilmente ci saranno due estremi: delle dittature di carattere aureliano in cui le persone pensano di sapere e in realtà non sanno nulla perché le informazioni che gli vengono date sono in qualche modo mutate. L’altro estremo è quello della democrazia diretta, in cui chiunque partecipa, chiunque è trasparente.
N: Nelle ultime settimane secondo i sondaggi il m5s ha subito una flessione. Lei come la giustifica?
C: Non credo ai sondaggi. Quindi non mi do nessuna spiegazione. Ho visto sulla mia pelle che i sondaggi hanno dato valutazioni che poi non si sono dimostrate vere. A partire dalle elezioni politiche. Noi avevamo tutt’altra previsione che poi è stata quella che si è manifestata.
N: Quindi avevate dei sondaggi?
C: No. Abbiamo una valutazione di quello che la rete dà come indicazione generale del trend di un certo tipo di informazione. In questo caso l’informazione politica legata alle elezioni.
N: E adesso che indicazione avete?
C: Sostanzialmente di stabilità rispetto alle elezioni politiche.
N: Se Giorgio Napolitano le chiedesse, chiedesse al m5s, di entrare in un nuovo governo con il partito democratico? 
C: Uscirei dal movimento.
N: Come è andato l’incontro al Quirinale?
C: L’incontro è stato molto cordiale, è durato più di un’ora e mezza. Ho trovato una persona molto disponibile ad ascoltarci, che ha condiviso molti dei punti che noi gli abbiamo sottoposto, che sono poi problemi del paese da risolvere in tempi molto brevi e che noi portiamo in parlamento ogni giorno e sottolineiamo sui blog. Comunque ho trovato una consapevolezza della situazione del Paese.
N: Lei avrebbe votato Napolitano come nuovo presidente della Repubblica uscendo da quell’incontro?
C: Io trovo che la Costituzione italiana anche se non è esplicita su questo implicitamente dichiari che non possa esserci un secondo settennato.
N: È molto cauto lei rispetto a Napolitano…
C: Cauto? Non direi…
N: I limiti di Napolitano? 
C: Credo soprattutto l’età e poi il fatto che insieme a molte altre persone che oggi sono in politica è in politica da molti anni. È necessario un ricambio politico. Noi abbiamo come regola il fatto che non ci siano più di due mandati.
N: C’è qualche politico al quale lei guarda con attenzione o sorpresa?
C: Non me ne viene in mente uno.
N: Un politico che la inquieta?
C: Bella domanda. La parola inquieta non mi appartiene. Non mi inquieta nessuno. Perché sono tutte persone come me, come lei… e una persona non può inquietarmi.
N: E un leader politico cosa le può stimolare?
C: Anche la parola leader è una parola che noi cerchiamo di non utilizzare e se possibile anche di discutere perché noi crediamo che il leader è qualcuno che viene riconosciuto naturalmente per delle competenze.
N: Rispetto ai politici che ci sono oggi lei non vede delle figure con cui instaurare un dialogo, che possano rappresentare un confronto?
C: Non è che non voglio risponderle: per me il confronto sono i cittadini, l’opinione pubblica, il movimento.
N: Uno come Renzi, però, per esempio, rappresenta un mondo di cittadini…
C: Rappresenta una corrente politica del partito democratico. I cittadini nelle piazze? Sono cittadini, ma valgono uno come tutti gli altri. A me non interessa la politica, a me interessa l’opinione pubblica.
N: Ma anche Renzi e Berlusconi rappresentano dei cittadini, non solo delle icone. Anche i vostri parlamentari rappresentano chi li ha eletti…
C: Ma io non ho detto che non hanno pari dignità. Ho detto che considero interlocutore il cittadino, il movimento, il popolo italiano e non il politico. Infatti le nostre persone sono portavoce di coloro che li hanno eletti. Ma in realtà potrebbero essere altre persone a fare la loro attività. Sono l’espressione di un movimento popolare.
N: Come cambierà il nostro Paese? Scenari?
C: Io penso che il Paese avrà nei prossimi mesi, non so quanti, uno shock economico. Uno shock che potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte. Quindi qualcosa che non può essere dominato dalla politica.
N: Una guerra civile?
C: No, una guerra civile no. Sicuramente delle situazioni difficilmente controllabili dal punto di vista dell’ordine pubblico. Il Paese ha bisogno di una svolta e questa svolta tarda a venire mentre l’economia continua a peggiorare sensibilmente.

Noi stiamo con i NO TAV

Noi, come i compagni di Rifondazione Comunista ed il Partito dei Lavoratori Comunista, oltre chiaramente al Movimento 5 Stelle siamo al fianco di chi lotta contro la TAV.
Voi che continuate a dichiarare di rappresentare la sinistra ci condannate!
Voi siete peggio dei fascisti, almeno loro si riconoscono, dichiarandosi tali.
Arriverà il momento di pagare quanto sostenete, ed in ogni paese si terranno processi sommari, non vi preoccupate i nomi dei traditori li faremo molto volentieri!!!!

venerdì 19 luglio 2013

20 LUGLIO 2001 ASSASSINIO DI STATO, 19 LUGLIO 2013 COMPLICI DEGLI ASSASSINI

Oggi 19 luglio 2013 con la fiducia ad Alfano, coloro che continuano a proclamarsi di "sinistra" diventano complici essi stessi dei FASCISTI che 12 anni or sono uccisero Carlo Giuliani.
Non è certo un bel modo per ricordarlo. Fascisti i primi e Fascisti allo stesso modo gli ex compagni del PD
Il video in memoria di Carlo...
Magari qualche coscienza si sveglia


mercoledì 17 luglio 2013

Informare il Cittadino: E continuano a fregarsi i soldi!

Oggi alla Camera dei deputati si è votata la mozione del M5S che chiedeva ai partiti di rinunciare a 91.354.339 euro tramite la sospensione della rata dei rimborsi elettorali. Il M5S, che ha già rinunciato a 42 milioni di euro, ha votato a favore, tutti i partiti compatti e senza eccezioni hanno votato contro per intascare i soldi, nonostante Letta neanche due mesi fa avesse affermato trionfante di aver eliminato il finanziamento pubblico ai partiti. In segno di protesta i deputati del M5S hanno lasciato banconote (finte) da 500 euro sui banchi del governo. I partiti nel mese di luglio incasseranno 91.354.339 euro di finanziamento pubblico.

Informare il Cittadino: F35 terza parte

"Bisogna assolutamente rivedere e limitare le spese militari degli F35. La nostra priorità non sono i caccia ma il lavoro. #italiagiusta". Era l'impegno di Gargamella Bersani in campagna elettorale. Qualcuno si sarà fidato e votato il pdmenoelle. Oggi al Senato gli alleati di Berlusconi hanno votato a favoredei cacciabombardieri americani.Il pdmenoelle andrebbe denunciato per "circonvenzione d'elettore": le prove sono schiaccianti, i testimoni milioni.

PS: Il M5S ha votato contro questa spesa folle. Guarda la dichiarazione di voto del cittadino Cotti con la giacca della pace
Al Re Travicello/ piovuto ai ranocchi/ mi levo il cappello/ e piego i ginocchi/ Un tronco piallato/ avrà la corona? O Giove ha sbagliato/ oppur ci minchiona

lunedì 15 luglio 2013

F35 non perdiamo di vista la faccenda

Non hanno il coraggio di impedire lo spreco di miliardi euro per degli aerei da guerra difettosi. Temono il dibattito in Parlamento. Hanno persino paura di mostrare il loro sostegno al programma F35 in pubblico. Il governo di Capitan Findus Letta non ha neppure le palle di assumersi responsabilità davanti ai cittadini.

"Resta il mistero sulla cancellazione della cerimonia solenne con la quale il 18 luglio era previsto di salutare, presso lo stabilimento costruito a Cameri, l'inizio dell'assemblaggio del primo cacciabombardiere F-35 destinato all'Aeronautica italiana. Probabile che ministri ed esponenti del governo, del Parlamento e delle amministrazioni locali avessero ben poca voglia di "metterci la faccia", cioè di apparire ufficialmente davanti a un programma militare costosissimo, criticato da molti e che raccoglie ben pochi consensi popolari. Esiste anche l'ipotesi che, cancellando la cerimonia, si sia voluto togliere visibilità al programma F-35 per non favorire i critici che evidenziano difficoltà tecniche, costi in crescita e scarse ricadute industriali e occupazionali. A fronte dei 10 mila posti di lavoro declamati fino a poco tempo fa dalla Difesa nei giorni scorsi il generale Domenico Esposito, capo della Direzione armamenti aeronautici, ha parlato di una previsione "a ben oltre 6 mila addetti". Altre fonti riferiscono invece che i dipendenti di Alenia Aermacchi impegnati a Cameri sono oggi meno di una settantina e nel 2018, quando la produzione di ali e l'assemblaggio dei velivoli saranno a regime, ne sono previsti non più di 200." Segnalazione da Il Sole 24 Ore

mercoledì 10 luglio 2013

Dal blog di Beppe Grillo


"Al Presidente della Repubblica Italiana,
ho chiesto questo incontro, di cui la ringrazio per la sollecitudine, per esprimerle direttamente le mie preoccupazioni sulla situazione economica, sociale e politica del Paese convinto che misure urgenti e straordinarie, pari a quelle di un’economia di guerra, non possano più aspettare oltre, neppure un giorno.
L’Italia si avvia verso la catastrofe. Chi è oggi al governo del Paese è responsabile dello sfacelo, sono gli stessi che ne hanno distrutto l’economia. Questa classe politica non è in grado di risolvere alcun problema. E’ essa stessa il problema. Il Governo delle Larghe Intese, voluto fortemente da lei, tutela soltanto lo status quo e gli interessi di Berlusconi, che in qualunque altra democrazia occidentale non sarebbe ammesso ad alcuna carica pubblica, e tanto meno in Parlamento. La Nazione è una pentola a pressione che sta per saltare, mentre, ormai da mesi, il Governo Letta si balocca con il rinvio dell’IMU e la cancellazione di un punto dell’IVA senza trovare una soluzione. I numeri dello sfacelo sono sotto gli occhi di chiunque voglia vederli, e sono drammatici. Il tasso di disoccupazione più alto dal 1977, il crollo continuo della produzione industriale, che si attesterà a meno tre per cento nel 2013, la continua crescita del debito pubblico che è arrivato a 2.040 miliardi di euro, il fallimento delle imprese che chiudono con il ritmo di una al minuto, una delle tassazioni più alte d’Europa, sia sulle imprese che sulle persone fisiche, gli stipendi tra i più bassi della UE, il crollo dei consumi, persino degli alimentari, l’indebitamento delle famiglie. E’ una Caporetto e sul Piave non c’è nessuno, sono tutti nei Palazzi a rimandare le decisioni e a fare annunci. Il Parlamento è espropriato dalle sue funzioni, la legge elettorale detta Porcellum è incostituzionale e i parlamentari sono stati nominati a tavolino da pochi segretari di partito. Il Governo fa i decreti legge senza che sia dato il tempo minimo per esaminarli e il Parlamento approva a comando. Non siamo più da tempo una repubblica parlamentare, forse neppure una democrazia.
Il debito pubblico ci sta divorando, paghiamo di interessi circa 100 miliardi di euro all’anno, che crescono ogni giorno. Solo quest’anno per non fallire dovremo vendere 400 miliardi di euro di titoli. Le entrate dello Stato sono di circa 800 miliardi all’anno, un euro su otto serve a pagare gli interessi sul debito. Né Berlusconi, né Monti, né Letta hanno bloccato la spirale del debito pubblico, checresce al ritmo di 110 miliardi all’anno. Gli interessi sul debito e la diminuzione delle entrate fiscali, dovute al fallimento di massa delle imprese, alla disoccupazione e al crollo dei consumi, rappresentano la certezza del prossimo default.
Non c’è scelta. Il debito pubblico va ristrutturato. Gli interessi annui divorano la spesa sociale, gli investimenti, la ricerca. E’ come nella Storia Infinita, dove il Nulla divorava la Realtà: l’interesse sul debito sta divorando lo Stato Sociale. Si può rimanere nell’euro, ma solo rinegoziando le condizioni. O attraverso l’emissione di eurobond che ritengo indispensabile o, in alternativa, con la ristrutturazione del nostro debito, una misura che colpirebbe soprattutto Germania e Francia che detengono la maggior parte del 35% dei nostri titoli pubblici collocati all’estero. Non possiamo fallire in nome dell’euro. Questo non può chiederlo, né imporcelo nessuno. A fine 2011 i titoli di Stato italiani presenti in banche o istituzioni estere erano il 50%, le nostre banche grazie al prestito della BCE dello scorso anno, prestito garantito dagli Stati e quindi anche da noi, si sono ricomprati circa 300 miliardi dall’estero, tra titoli in scadenza e rimessi sul mercato, questo invece di dare credito alle imprese. E siamo scesi al 35%. E’il miglior modo per fallire. Quando ci saremo ricomprati tutto il debito estero e non avremo più un tessuto industriale collasseremo e la UE rimarrà a guardare, come è successo in Grecia. Ora disponiamo di un potere contrattuale, ora dobbiamo usarlo.
L’Italia ha l’assoluta necessità di aiutare le imprese con misure come il taglio dell’Irap, una tassazione al livello della media europea, con servizi efficienti e meno costosi, con la protezione del Made in Italy assegnato solo a chi produce in Italia e con l’eventuale applicazione di dazi su alcuni prodotti. Allo stesso tempo è urgente l’introduzione del reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro. Ci preoccupiamo dei problemi del mondo quando non riusciamo ad assistere gli anziani e non diamo possibilità di lavoro ai nostri ragazzi che devono emigrare a centinaia di migliaia.
Reddito di cittadinanza e rilancio delle PMI sono possibili da subito con il taglio ai mille privilegi e alle spese inutili. Ne elenco solo alcuni.
Eliminare le province, portare il tetto massimo delle pensioni a 5.000 euro,tagliare finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali, riportare la gestione delle concessioni pubbliche nelle mani dello Stato, a iniziare dalle autostrade, perché sia l'Erario a maturare profitti e non aziende private come Benetton o, dove questo non sia possibile, ridiscutere le condizioni, eliminare la burocrazia politica dalle partecipate dove prosperano migliaia di dirigenti, nazionalizzare il Monte dei Paschi di Siena, eliminare ogni grande opera inutile come la Tav in Val di Susa e l'Expo di Milano, ridurre drasticamente stipendi e benefit dei parlamentari e di ogni carica pubblica, cancellare la missione in Afghanistan,fermare l'acquisto degli F35. Potrei continuare a lungo. Queste misure non possono essere prese dall’attuale classe politica perché taglierebbe il ramo su cui si regge.
Questo Parlamento non è stato eletto dagli italiani, ma dai partiti e dalle lobby. Non può affrontare una situazione di emergenza nazionale, di economia di guerra, perché deve rispondere ai suoi padrini, non ai cittadini.
Le chiedo perciò di fare abrogare l’attuale legge elettorale in quanto incostituzionale, di sciogliere il Parlamento e di ritornare alle urne. L’autunno è alle porte insieme al probabile collasso economico. I problemi si trasformeranno da politici a sociali, probabilmente incontrollabili. Non c’è più tempo. Lei ha volutamente tenuto sulle sue spalle grandi responsabilità quando avrebbe potuto e forse dovuto declinarle. Lei è ormai diventato lo scudo, il parafulmine di partiti che non hanno saputo né governare, né riformarsi e da ritenersi, nel migliore dei casi, degli incapaci. Non è questo il suo compito, ma quello di rappresentare gli interessi del popolo italiano." Beppe Grillo

martedì 9 luglio 2013



Benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 

lo Zaire non è un buon posto dove stare 
questo mondo sta impazzendo, è un'atrocità 

nemmeno il Congo è un buon posto dove stare 
lì mi uccidono, amico, è una calamità 

và a Masai, và a Masai 
sii generoso 
và a Masai, và a Masai 
sii intelligente 
và a Masai, và a Masai 
sii generoso 
và a Masai, và a Masai 
sii intelligente 

la Monrovia non è un buon posto dove stare 
le armi impazziscono, è un'atrocità 

in Palestina c'è troppa ipocrisia 
questo mondo impazzisce, non è una fatalità 

và a Masai, và a Masai 
sii generoso 
và a Masai, và a Masai 
sii intelligente 

oggi sta piovendo in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 

a Bagdad non c'è democrazia 
solo perchè è una nazione che 
appartiene agli Stati Uniti 

a Fallujah c'è troppa calamità 
questo mondo impazzisce, non è una fatalità 

và a Masai, và a Masai 
sii generoso 
và a Masai, và a Masai 
sii intelligente 

oggi sta piovendo (x4) 

a Gerusalemme 
in Monrovia 
nella Guinea-Bissau 
oggi sta piovendo (x3) 

benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo 
benvenuto in Paradiso 
oggi sta piovendo

lunedì 8 luglio 2013

Informare il Cittadino : La legge ammazza blog

"Che la nuova legge Ammazza blog sia pensata in primis per il blog di Beppe Grillo lo fa pensare lo stesso firmatario del disegno di legge, Salvo Torrisi del Pdl, quando spiega che "non c’è nessuna censura nei confronti dei 5 stelle. Ma internet non può continuare a essere il luogo virtuale dell’impunità". Il reato di omesso controllo, fino a questo momento limitato alle testate giornalistiche e al loro direttore (o vicedirettore) responsabile, sarebbe esteso a tutte le testate online, prendendo in considerazione anche i commenti a piede di ogni articolo o post. Proprio questo esplicito riferimento ai commenti fa pensare al blog di Grillo. Secondo il ddl, la responsabilità penale sarebbe a carico del gestore del sito o blog che non cancella entro 24 ore i commenti che possono "configurare la commissione di reati". Ovviamente, soprattutto per i siti molto seguiti è un lavoro praticamente impossibile. Basti pensare che, ogni giorno, ogni singolo post che appare sul blog di Beppe Grillo ha centinaia se non migliaia di commenti. Ma quali sono i reati che si possono compiere solo scrivendo un commento? Fondamentalmente due: diffamazione e vilipendio. Punire il titolare di un sito per quanto scritto nei commenti è concepibile solo da chi il web non lo conosce."

mercoledì 3 luglio 2013

Informare il Cittadino: Blocco ampliamento inceneritori


"Con il voto unanime di Pd, PdL, Lista Ambrosoli, Lega e Civica Maroni è stata approvata una mozione proposta dal MoVimento 5 Stelle che blocca l'ampliamento di tutti gli inceneritori presenti in Lombardia. Il consigliere Gianmarco Corbetta (M5S) ha elaborato un testo, con il contributo dei consiglieri Anelli (Lega), Magoni (Civica Maroni), Villani (PD) e Busi (Lista Ambrosoli) che impone uno stop a tutti i progetti di ampliamento degli inceneritori, a partire da Desio, Cremona, Trezzo sull'Adda, Corteolona e Dalmine. Il provvedimento prevede che il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti dia priorità alle politiche di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, con incentivi ai Comuni che si distinguono per virtuosità nella raccolta differenziata. La Regione Lombardia si impegna a verificare la possibilità di passare ad un nuovo sistema integrato di gestione del rifiuto che marginalizzi il ricorso alla discarica e superi, gradualmente ma in modi e tempi certi, la pratica dell'incenerimento dei rifiuti. E' un grande risultato: abbiamo impedito che la Lombardia continuasse a puntare su una dotazione impiantistica rigida e non in grado di adattarsi a questi cambiamenti. Per chi come noi ha dedicato gran parte del proprio impegno civile nella lotta all'incenerimento dei rifiuti l'approvazione di questo provvedimento rappresenta un obiettivo importantissimo e, in qualche modo, il punto di arrivo di un lungo percorso" M5S Lombardia

martedì 2 luglio 2013

Un bellissimo Blog

Ho scoperto girovagando in rete un bellissimo Blog tenuto da un nostro compaesano.
Vi pubblico l'indirizzo http://limoscena.blogspot.it/
Andate a vederlo, vi sono parecchi articoli che raccontano di Gerenzano

Informare il Cittadino: Servizi Segreti

I nostri Servizi,autorizzati il 24 gennaio dal governo Monti, hanno firmato convenzioni con banche dati di Telecom,Fimeccanica,Agenzia delle Entrate,Enel,Eni,Alitalia,Ferrovie dello Stato,Poste etc.. per avere accesso ai dati di tutti gli Italiani( Corriere della Sera 1.7.2013).
Tutti questi dati possono essere forniti ai sevizi segreti alleati. Quindi non si tratta solo più di sms, email e telefonate, ma proprio di dati su tutte le nostre spese e spostamenti . Questa è una schedatura di massa che fa impallidire i famosi faldoni cartacei del SIFAR.
L'art. 15 Cost. contiene un principio supremo e recita:
" La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge."
La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo al comma 1 dell'art. 21 (Libertà di espressione), stabilisce che " ogni persona ha ... libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera".
Mi pare evidente che siamo in presenza di un decreto del governo Monti che ha autorizzato i servizi italiani a violare sia la Costituzione italiana che la Convenzione Europea sui diritti dell'Uomo.