Ci permettiamo di pubblicare la dichiarazione di voto, al punto 4, da parte di Gerenzano Democratica
Vi proponiamo la bozza integrale del contratto di concessione per la
costruzione della nuova piscina che è stata approvata con 7 si (Insieme e
Libertà per Gerenzano) e 3 no (Gerenzano Democratica e Lega Nord) nel consiglio
comunale del 28 gennaio 2013. In aggiunta troverete la nostra dichiarazione di
voto.
Non ci sono commenti, fateli voi.
Gerenzano, 28 Gennaio 2013 – Seduta straordinaria del Consiglio
Comunale
Approvazione bozza di convenzione per concessione del diritto di
superficie per la realizzazione di impianto natatorio con annessa
palestra.
Egregio Sindaco, signori Assessori, Consiglieri
Comunali,
E’ innegabile che una piscina coperta per i nostri ragazzi
ed in generale per i gerenzanesi è una bella cosa, come del resto lo
era il palazzetto dello sport alla fine degli anni ’80, ed abbiamo visto come
andò a finire. Sono passati più di 20 anni e stiamo ripetendo gli stessi errori
di allora.
Gerenzano Democratica Centrosinistra Unito considera la
bozza che andremo a votare frutto di una decisione
precipitosa, senza una valutazione, secondo noi, equilibrata e fredda
dei pericoli e delle difficoltà che si potrebbero incontrare e che ricadrebbero
inevitabilmente su tutti i gerenzanesi. Si inizia con l’incoscienza dei tre
foglietti e mezzo della bozza, si finisce con le carte bollate e gli
avvocati.
Nel programma di Insieme e Libertà per Gerenzano (oramai acqua
passata) si menzionava di “realizzare una pista ciclabile di collegamento con il
Comune di Saronno e riqualificare le banchine lungo la ex statale varesina;
realizzare una scuola materna o ampliare l’esistente” non si parlava certo di un
“Impianto Natatorio con annessa Palestra”. Quest’ultima ipotesi era confinata su
un angolino di una broschure distribuita nella campagna elettorale, solo per
sbeffeggiare il progetto di parco acquatico all’inglesina della Lega. Ora
questa amministrazione ripropone, sotto mentite spoglie, un progetto
apparentemente diverso e più contenuto nelle dimensioni ma che di fatto risponde
alla stessa logica speculativa: agevolare un investimento immobiliare.
Veniamo in sintesi agli estremi della bozza di contratto che, dopo questa
votazione, permetterà di assegnare l’area con una procedura meramente
burocratica, senza ulteriore coinvolgimento dei gerenzanesi, se non nel caso di
un prevedibile fallimento dell’avventura (per pagarne i danni).
Non mi
dilungo molto a riassumere la convenzione perché è chiarissima e nello stesso
tempo “scandalosa”.
Il progetto consiste nella costruzione e gestione di una piscina coperta da
25 m a tre corsie, palestra e servizi con un rapporto di copertura fino al 60%,
eventuali vasche scoperte.
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE concede la proprietà
superficiaria dell'area (valore stabilito in 252.260,89 euro), fino a 60 anni,
rinnovabili per altri 40 anni in cambio di alcune tariffe convenzionate per 15
anni.
Il PRIVATO PROMOTORE dell'iniziativa realizzerà l'opera a sue spese e
remunererà il corrispettivo del diritto di superficie in 15 anni (circa 16mila
euro anno, quanto l’affitto di un negozio) sotto forma di tariffe
convenzionate.
Al Concessionario è riconosciuto il diritto di gestire
funzionalmente e di sfruttare economicamente l’intero complesso immobiliare per
tutta la durata della concessione.
Praticamente dopo 15 anni i gerenzanesi
non avranno più vantaggi e la struttura sarà, di fatto, gestita da privati che
avranno solo l’obbligo di concordare annualmente alcune tariffe. Ma questa
procedura è descritta nella bozza, secondo noi, in modo fumoso e poco
trasparente che potrebbe lasciare aperta la strada a contenziosi infiniti con il
privato.
Il privato potrà da subito disporre dell’area, ad esempio, per
installare pannelli solari con l’uso gratuito della superficie o potrà gestire
la palestra (esclusa dalla convenzione) senza nessun vantaggio per la
collettività.
Per concludere:
Cosa manca? Una valutazione economica
indipendente fatta dall'amministrazione dell'avventura con costi di
investimento, costi finanziari, costi di manutenzione e di gestione, numero di
utenti/anno, tariffe agevolate e non, coinvolgimento dei potenziali utenti
(scuola, associazioni, cittadini), interazione di questo progetto con i progetti
di piscina in previsione nella zona, scenario economico per almeno 30
anni. Solo nel caso in cui l'avventura risultasse economica,
indipendentemente da chi ci mettesse i soldi, si potrebbe pensare di lanciare il
progetto. Altrimenti è meglio chiudere la faccenda subito, senza
titubanze.
Ripeto: una piscina coperta per i nostri ragazzi ed in
generale per i gerenzanesi è una bella cosa, ma occorrerebbe andare con i piedi
di piombo prima di imbarcarsi in un’avventura dagli esiti
imprevedibili.
Perché:
1) Non esiste una valutazione
economica indipendente dell'avventura;
2) Non esiste la partecipazione alla
decisione degli eventuali utenti e di tutta la cittadinanza che si troverebbero
coinvolti loro malgrado in un progetto dai contorni nebulosi;
3) la procedura
è affrettata e poco trasparente;
4) a fronte di una piccola piscina e di
insignificanti vantaggi per i cittadini si perde un'importante terreno comunale
che potrebbe essere usato per riqualificare tutta l'area della scuola
pubblica;
5) Il comune dovrà assumersi, molto probabilmente, dopo i primi
anni di speranzosa euforia, gli oneri di un fallimento ed i problemi relativi ad
un’area semicentrale irrimediabilmente rovinata.
Infine, per completarvi il
quadro, vi inviterei a telefonare, come abbiamo fatto noi, agli amministratori
dei comuni che si sono affidati a queste società per realizzare le piscine
“comunali”. Le loro esperienze, spesso traumatiche, dovrebbero necessariamente
indurci ad essere prudenti e riflessivi con “la diligenza del buon padre di
famiglia”. Soprattutto in questa fase storica di ristrettezze economiche per le
famiglie e di commistione di interessi tra i privati e il pubblico che potrebbe
aprire la strada alla corruzione.
Sulla base di queste
considerazioni, signor Sindaco, Assessori e Consiglieri, Gerenzano Democratica -
Centrosinistra Unito esprime parere contrario.