martedì 6 dicembre 2016

Le porcate di Renzi JOBS ACT

Renzista, venga da noi in azienda a comprendere cosa succede dopo il jobs act!!! La porteremo per mano a conoscere colleghi vessati e demansionati, condannati a subire in silenzio: oggi un licenziamento disciplinare GIUDICATO ILLEGGITTIMO DAL MAGISTRATO non comporta il reintegro ma solo un equo indennizzo max 24 mesi di stipendio. E poi uno dove va? Come porta i soldi in famiglia?? E allora tutti zitti e testa bassa! E secondo i nostri grandi esperti di gestione manageriale, in questo clima aziendale idilliaco, il nostro sistema dovrebbe fare un gran salto recuperando in produttività!!! Ma dico ........cambiamo spacciatore perché quella roba vi ha fatto male alla testa! Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere!
Siete di destra e non lo sapete..al congresso spero vi sputino in faccia..Bastardi

lunedì 5 dicembre 2016

COSTITUZIONE 1 RENZI 0

Il popolo unito sconfigge il Renzismo prima che si trasformi in una dittatura nazista...
ciao ciao nazisti tornatevene nelle fogne!!!!!

giovedì 17 novembre 2016

Prepariamoci alle amministrative

UNITI PER GERENZANO

Promemoria per gli elettori:
Cosi' commentava un noto assessore della giunta attualmente in carica:
Comunque il programma di Insiemeelibertà per Gerenzano è pubblico e chiunque può leggerlo e dare un giudizio. Comunque io mi concentrerei sulle questione Ex Nivea, Tigros in progetto sulla Varesina ed ampliamento di Santino, circa 1800mq in aggiunta all'esistente. Queste scelte operate dall'amministrazione leghista rischiano di causare un grave e negativo impatto sul commercio locale , nonchè sulla viabilità e sui servizi. Per servizi intendo, strade, asili , scuole , casa di riposo che a fatica con l'esistente riescono a rispondere alle esigenze dei Gerenzanesi e che faticherebbero ancora di più in caso di ulteriori insediamenti abitativi e o commerciali. Un altro argomento da affonare è quello della lotta alle nuove povertà , dei tagli verticali alle politiche e sociali di questi ultimi anni che mettono i Comuni di qualsiasi colore politico siano le amministrazioni in ginocchio e nell'impossibilità di intervenire a fronte di richieste in aumento da parte dei cittadini . In questa ottica è cioè in quella di affrontare i problemi locali senza guardare in faccia a nessuno e per nessuno intendo chi ci governa in Provincia, Regione e Stato centrale è NECESSARIO IMPEGNARSI POLITICAMENTE NEL LOCALE . Vecchio e o nuovo si differenzieranno dalla capacità di farsi sentire come Comune indipendentemente da chi chi ci governa a livello centrale. Io sono convinto che la lista Insiemeelibertà per Gerenzano ha questa caratteristica, però non essendo nè un esperto in sicurezza nè un "ciaraval" ( chiaroveggente) posso solo assicurare il mio personale impegno senza gettare fiele ( veleno) addosso ad altre liste e o persone che concorrono alle prossime amministrative. Senza volere e o provare ad offendere nessuno ma con spirito costruttivo e di confronto mi piacerebbe sapere cosa pensa Lei Signor Gran Visir dell'ampliamento del Santino, del " pratone 2" e della concessione ad edificare del TIGROS. E mi piacerebbe sapere cosa pensa...
Mi si chiedeva cosa ne pensavo... ma al di la del mio pensiero, voi avete fatto il contrario di quello che avete promesso..
Un po' di vergogna!!?? NO
ULTIMI 6 MESI!!!! POI A LAVORARE!!!





Pensiero comunista




                                                             VOTA NO

lunedì 14 novembre 2016

Populismo e servilismo

POPULISMO:
Il termine nasce come traduzione di una parola russa: il movimento populista è stato infatti un movimento politico e intellettuale della Russia della seconda metà del XIX secolo, caratterizzato da idee socialisteggianti e comunitarismo rurale che gli aderenti ritenevano legate alla tradizione delle campagne russe.
Prende il nome dall'omonimo movimento sviluppatosi in Russia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento che proponeva un miglioramento delle condizioni di vita delle classi contadine e degli ex servi della gleba, (affrancati nel 1861 dallo zar Alessandro II, senza che ciò significasse un effettivo miglioramento delle loro condizioni) attraverso la realizzazione di un socialismo basato sulla comunità rurale russa, in antitesi alla società industriale occidentale.
SERVILISMO:
Tendenza ad avvilire la propria personalità in atteggiamenti di umiliante sottomissione o dipendenza più o meno consigliati dal calcolo o dall'interesse.

Noi siamo populisti..
voi del PD siete servilisti.....
Siete proprio sottomessi... basta vedere in casa nostra..
Sottomessi allo zar pinocchio renzi

sabato 12 novembre 2016

Se hai un cervello vota no!

In Italia abbiamo un problema: la maggior parte della gente vota un partito come fa il tifo per una squadra di calcio. Ossia, vota un partito a prescindere dal programma che presenta, lo vota perché l'ha sempre votato, ma non sa nemmeno che cacchio dicono i politici che ne fanno parte, come nel calcio tifa una squadra a prescindere da come gioca, la tifa perché l'ha sempre tifata. Solo che nello sport il "non tradire" la tua squadra è un fatto positivo e lodevole, mentre in politica, "non tradire" il proprio partito molte volte significa tradire se stessi e le proprie idee e a volte affossare un paese intero. Molte volte senza neanche rendersene conto, visto che votare si trasforma meramente nel mettere una X dove ti hanno detto di metterla. E se alla fine vince l'idea del tuo partito, ti sentirai molto gratificato! anche se magari, tu non te ne sei accorto, ma sei andato contro i tuoi stessi interessi.
E sempre senza accorgertene ti hanno messo un citriolo in quel posto!

domenica 6 novembre 2016

Rottamiamolo..anzi rottamiamo i renziani , poveri imbecilli.

"Quello che mette tristezza di questo premier è che perda tempo con queste sciocchezze, figuriamoci se altri capi di Stato si mettono a perdere tempo così e non a occuparsi di cose più serie". Lo ha detto Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ospite a In Mezz'ora, rispondendo al duro attacco ricevuto da parte del premier che durante il suo intervento conclusivo alla Leopolda lo ha definito "un leone da tastiera".
"E' curioso che Renzi debba convincere quelli della sua corrente, perchè la Leopolda è una riunione di corrente, che quello che dico io non è vero", ha detto Travaglio. "Io non sono schierato con questo o quel partito, ho letto la riforma prima di contrastarla, non è che la contrasto perchè l'ha fatta Renzi - ha proseguito Travaglio -. D'Alema e altri fanno parte di interessi di partito, e giudicano la riforma in base a Renzi. A me di Renzi non importa nulla, mi interessa il contenuto della riforma".
"A chi gli chiede se ritenga che il premier sia, dal suo punto di vista, 'pericoloso' come Berlusconi, Travaglio nega: "Renzi scimmiotta Berlusconi nella sua comunicazione, nella capacità di mentire come fa. Ma non ha il conflitto d'interessi di Berlusconi. Credo che sia pericoloso per la democrazia l'intreccio tra la legge elettorale, che ha scritto insieme a Berlusconi, e la riforma costituzionale, che ha scritto sempre insieme a Berlusconi e Verdini". Per Travaglio, "Renzi antropologicamente non è pericoloso. Antropologicamente non è nulla, un piccolo provinciale sceso a Roma con la sua corte e ha preso il Governo".
Renzi è il "gattopardo, un giovane di bella presenza che restaura il peggio", ha aggiunto Travaglio.
Guardiamo chi sono i renziani,anche a Gerenzano, ci renderemo conto che sono solo dei poveri imbecilli.
VOTIAMO NO PER CACCIARE GLI IMBECILLI!!!!

giovedì 13 ottobre 2016

Ciao Dario

di Beppe Grillo Dario non era semplicemente un uomo libero, era la libertà incarnata. Un uomo fortunato di virtù che lo divertivano, coronate da un’insaziabile curiosità. Descrivere una perdita così è straziante quanto impossibile; l’ultima cosa che abbiamo perso è il Dario premio Nobel, la prima è l’esempio di un modo grandioso di interpretare la propria umanità, che ci ha sempre regalato a piene mani. La sua determinata esplorazione delle cose del mondo lo faceva straripare dalla commedia alla letteratura, dalla vita alla pittura. Dario era capace persino di avere un dialogo con Gianroberto! Avrebbe messo a suo agio anche una talpa… in pochi giorni abbiamo scritto un libro a 6 mani insieme a lui e Gianroberto: “Il grillo canta sempre al tramonto”. La loro intesa fu immediata ed ha continuato a vivere con gioia, oramai solo nella mia mente.
Ci ha lasciati dipingendo con la mente i colori sopra il grigio dei protocolli di un ospedale, ha continuato a dipingere e sorridere sino a quell’ultimo istante, che proprio Dario mi fa dubitare esista realmente.
Siamo orfani di una persona eccelsa e illimitata che sapeva ritrarre l'Italia senza meschine riverenze alle nostre manchevolezze. Ha ritratto l'uomo semplice rendendo nobili gli angoli più strani della personalità di un popolo: non ci ha giustificati ma neppure glorificati. Ci chiedeva a gran voce di essere, semplicemente.

giovedì 8 settembre 2016

Le porcherie del governo Renzi

Iniziamo ad aggiornarvi sulle porcate del Renzi catto fascista:
Le cave di marmo:

La Consulta si pronuncerà sul contenzioso aperto dal governo contro la Regione
Il documento chiede che i beni estimati siano valutati come proprietà collettiva
di Samuele Bartolini wFIRENZE «No ad ogni tentativo di privatizzazione delle cave. Vogliamo un altro modello di sviluppo per le Apuane». Il messaggio è diretto. L'appello alla Corte Costituzionale più chiaro di così non potrebbe essere. Ci sono dentro costituzionalisti, personalità della cultura e dello spettacolo, urbanisti, giornalisti. Tutti assieme in una vasta alleanza che riunisce associazioni culturali e ambientaliste, organizzazioni e movimenti politici del territorio. Si leggono firme pesanti come macigni nel documento-appello, ci sono nomi di caratura nazionale e internazionale. Scorrendo la lista dei sottoscrittori si notano: l'ex-vice presidente della Consulta Paolo Maddalena, il direttore della Scuola Superiore Normale di Pisa Salvatore Settis, gli scrittori Maurizio Maggiani e Andrea Camilleri, lo storico dell'arte Tomaso Montanari, l'attore teatrale Moni Ovadia. Ed è lungo l'elenco anche delle associazioni e dei movimenti a sostegno dell'appello. Per citarne alcuni: Anpi Carrara, Club Alpino Toscana, Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Arci Massa-Carrara, Fondazione Caponnetto – Referente Massa Carrara (Milene Mucci), Legambiente Carrara. E tra i partiti: Movimento 5 Stelle Carrara, Partito della Rifondazione Comunista, Verdi Carrara. Il documento appello chiede alla Corte Costituzionale di riconoscere i cosiddetti beni estimati della cave di marmo come proprietà collettiva. La sentenza della Consulta è attesa entro la fine del mese. Si dovrà pronunciare sul contenzioso aperto dal governo sulla legge regionale del 2015. Con un obiettivo: riportare a Roma il diritto di competenza sulle cave delle Apuane. E la norma regionale, che mette a gara europea le concessioni e abroga i cosiddetti beni estimati “pubblicizzando” tutte le cave, di fatto finirebbe in un angolo. Ma il vasto panorama di personalità e movimenti ambientalisti e paesaggistici si è messo di traverso. «E' ora di dire basta allo sfruttamento, al saccheggio e la mercificazione del marmo di Carrara. E' a vantaggio di pochi e a danno di tutti», dice Ildo Fusani, ex assessore al marmo del Comune di Carrara e oggi in Sinistra Anticapitalista. «I prezzi sociali e ambientali della deriva predatoria della monocoltura del marmo non sono accettabili – si legge del documento-appello - e, soprattutto, non sono sostenibili: distruzione del paesaggio, rischio idraulico, dissesto idrogeologico, distruzione della filiera produttiva, occupazione ridotta ai minimi termini, distruzione dell'identità culturale di intere comunità. Conseguenze feroci, che sono ormai sotto gli occhi di tutti. E l'ultima aggressione nei confronti di una seria politica per i beni comuni – continua il documento -, si sta concretizzando con la pretesa di alcune grandi imprese del marmo e del carbonato di calcio, di rivendicare la proprietà di una parte importante dei giacimenti marmiferi di Carrara, approfittando del contenzioso aperto presso la Corte Costituzionale dal Governo contro la nuova legge sulle cave della Regione Toscana». Dito puntato sulle due principali imprese del marmo operanti sul territorio: Marmi Carrara, che commercia principalmente in blocchi di marmo e ha il capitale in mano alla famiglia Bin Laden e ad alcune famiglie carraresi, e Omnia, azienda con sede in Svizzera che produce polveri di marmo. Secondo i sottoscrittori dell'appello queste due imprese farebbero solo il loro interesse privato nello sfruttamento delle cave e avrebbero fatto saltare ogni equilibrio sociale e ambientale delle Apuane. Passando dai 5mila ettari sfruttati del 1700 ai 5 milioni di ettari di oggi. Insomma. L'appello di intellettuali e associazioni va dritto al punto. «Ci auguriamo che la sentenza della Consulta – dice Ildo Fusani – sia favorevole alla Regione Toscana e respinga il tentativo del governo di riprendersi le competenze». Sarebbe il primo passo verso la sconfitta del progetto di privatizzazione delle cave e la riapertura di un confronto a livello locale e regionale sul futuro della Apuane.

Aprite gli occhi, state appoggiando un massone affiliato ai predatori affaristi italiani.
Sveglia!

martedì 14 giugno 2016

Lista Civetta ... No grazie!

Qualcuno ci sta già accusando di essere una lista civetta.
Ebbene quel qualcuno come al solito non ha capito un accidenti, e la dimostrazione che puntiamo a vincere sta nel nome del nostro candidato sindaco.
Persona molto conosciuta e stimata che , quando riveleremo il nome lascerà molte persone a bocca aperta.
Dico a quel qualcuno , di fare pure tutte le alleanze che crede, tanto anche unendosi con gli attuali amministratori ...non vi sono possibilità di vittoria.

giovedì 9 giugno 2016

30 buoni motivi per votare NO al referendum

Un utile vademecum che demolisce, punto per punto, le argomentazioni (alcune fuorvianti, altre palesemente false) dei sostenitori della deforma costituzionale e dell'Italicum.

di Massimo VilloneDomenico Gallo e Alfiero Grandi, da Il Fatto quotidiano, 26 maggio 2016


1. Perché raccogliere le firme, se il referendum è stato già chiesto dai parlamentari?
Non si può lasciare al Palazzo la scelta se votare su una vasta modifica della Costituzione, facendone un plebiscito Renzi sì-Renzi no. La richiesta dei cittadini corregge la torsione plebiscitaria, inaccettabile perché impedisce la discussione di merito su una modifica pessima e stravolgente, che va respinta a prescindere dalla sorte del governo.

2. Ma anche Renzi ha avviato la raccolta delle firme.

Lo ha fatto non per amore di democrazia, ma solo perché i sondaggi hanno dimostrato che la via del plebiscito personale era per lui pericolosa. È anche un tentativo di scippare la bandiera della raccolta firme ai sostenitori del no. Tutto deve essere nel nome del governo.

3. Finalmente si riesce dove tutti avevano fallito.

È decisivo il come. Un Parlamento illegittimo per l’incostituzionalità della legge elettorale, e una maggioranza raccogliticcia e occasionale, col sostegno decisivo dei voltagabbana, stravolgono la Costituzione nata dalla Resistenza. L’irrisione e gli insulti rivolti agli avversari vogliono nascondere l’incapacità di rispondere alle critiche.

4. La legge Renzi-Boschi riduce i costi della politica, cancellando le indennità per i senatori non elettivi.

Il risparmio è di spiccioli. La gran parte dei costi viene non dalle indennità, ma dalla gestione degli immobili, dai servizi, dal personale. Mentre anche il senatore non elettivo ha un costo per la trasferta e la permanenza a Roma, nonché per l’esercizio delle funzioni (segreteria, assistente parlamentare, etc). Risparmi con certezza maggiori si avrebbero – anche mantenendo il carattere elettivo – riducendo la Camera a 400 deputati, e il Senato a 200. Avremmo in totale 600 parlamentari, invece dei 730 che la legge Renzi-Boschi ci consegna.

5. I senatori eletti dai consigli regionali nel proprio ambito, insieme a un sindaco per ogni regione, rappresentano le istituzioni di autonomia. È la Camera delle Regioni, da tempo richiesta.
Falso. Un consigliere regionale è espressione di un territorio limitato e infraregionale, cui rimane legato per la sua carriera politica. Lo stesso vale per il sindaco-senatore. Avendo pochi senatori, ogni regione sarà rappresentata a macchia di leopardo. Pochi territori avranno voce nel Senato, e tutti gli altri non l’avranno. È la Camera dei localismi, non delle regioni.

6. Sarebbe stato meglio con l’elezione diretta?

Certo, perché i senatori eletti avrebbero dato rappresentanza a tutto il territorio regionale e a tutti i comuni. Una vera Camera delle regioni richiede l’elezione diretta, mentre l’elezione di secondo grado apre la via ai localismi e agli egoismi territoriali.

7. Il riconoscimento del seggio senatoriale può essere la via per creare un circuito di eccellenza nel ceto politico regionale e locale.

È vero piuttosto, al contrario, che si rischia un abbassamento della qualità nei massimi livelli di rappresentanza nazionale. Basta considerare le cronache di stampa e giudiziarie. Soprattutto perché ai consiglieri-senatori e ai sindaci-senatori si riconoscono le prerogative dei parlamentari quanto ad arresti, perquisizioni, intercettazioni. Un’inchiesta penale a loro carico può diventare molto difficile, o di fatto impossibile.

8. Ma le prerogative non riguardano le funzioni di consigliere regionale o di sindaco, che rimangono senza copertura costituzionale.
E come si possono distinguere? Se il sindaco-senatore o il consigliere-senatore usa il proprio telefono nell’esercizio delle funzioni connesse alla carica locale diventa per questo intercettabile? E se tiene riunioni nella sua segreteria di senatore? Le attività di indagine verrebbero scoraggiate, o quanto meno gravemente impedite.

9. L’elezione diretta dei senatori è stata sostanzialmente recuperata nell’ultima stesura per le pressioni della minoranza Pd.
Falso. Rimane scritto che i senatori sono eletti dai consigli regionali tra i propri componenti. È stato solo aggiunto il principio che debba essere assicurata la conformità agli indirizzi espressi dagli elettori nel voto per il consiglio. Ma è tecnicamente impossibile. A 10 regioni e province (Valle d’Aosta, Bolzano, Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata) spettano 2 seggi, e a Calabria e Sardegna ne spettano 3. Uno dei seggi è riservato a un sindaco. Come si può rispettare la volontà degli elettori quando il consiglio elegge un solo consigliere-senatore, o due?

10. Il principio della conformità al volere degli elettori è comunque stabilito.

Ma cosa la “conformità” significhi, come possa realizzarsi, e cosa accadrebbe nel caso non si realizzasse rimane oscuro. In ogni caso si rinvia a una successiva legge, che – vista l’impossibilità di risolvere il problema – potrebbe anche non venire mai. Una norma transitoria rimette in pieno la scelta ai consigli regionali.

11. Ma il Senato non elettivo serve a superare il bicameralismo paritario, fonte di continui e gravi ritardi.
Falso. Si poteva giungere a un identico bicameralismo differenziato lasciando la natura elettiva del Senato. In ogni caso, le statistiche parlamentari – disponibili sul sito del Senato – ci dicono che nella legislatura 2008-2013 le leggi di iniziativa del governo, che assorbono in massima parte la produzione legislativa, sono arrivate all’approvazione definitiva mediamente in 116 giorni. Addirittura, per le leggi di conversione dei decreti legge sono bastati 38 giorni, che scendono a 26 per la conversione dei decreti collegati alla manovra finanziaria. Numeri, non chiacchiere.

12. Il bicameralismo differenziato semplifica comunque i processi decisionali e assicura maggiore rapidità.

Solo in apparenza. Negli art. 70 e 72 vigenti il procedimento legislativo è disciplinato con 198 parole. La legge Renzi-Boschi sostituisce i due articoli con 870 parole. Può mai essere una semplificazione? In realtà si moltiplicano i procedimenti legislativi diversificandoli in rapporto all’oggetto della legislazione. Ne vengono incertezze e potenziali conflitti tra le due camere, che potrebbero arrivare fino alla Corte costituzionale.

13. Ma su molte materie la Camera ha l’ultima parola, e questo evita le “navette”.
Le navette prolungate, con reiterati passaggi tra le due Camere, sono in genere sintomo di difficoltà politiche nella maggioranza, che – se ci fossero – si manifesterebbero anche con una sola Camera. Mentre il Senato comunque partecipa paritariamente su materie di grande rilievo, come le riforme costituzionali. Con quale legittimazione sostanziale, data la sua composizione non elettiva?

14. La fiducia viene data dalla sola Camera e questo contribuisce alla stabilità.

Poco o nulla. Nell’intera storia repubblicana il diniego della fiducia ha fatto cadere soltanto due governi (i due Prodi). Lo stesso governo Renzi è nato con una manovra di palazzo volta all’omicidio politico di Letta. Senza quella manovra, Letta potrebbe essere ancora in carica dall’inizio della legislatura.

15. Il rapporto di fiducia verso la sola Camera rafforza la governabilità.

La governabilità dipende non dal numero delle Camere, ma dalla coesione della maggioranza che sostiene il governo. Una maggioranza composita e frammentata non potrà mai produrre governabilità. È decisiva una buona legge elettorale, che componga in modo corretto i valori “governabilità” e “rappresentanza”.

16. Per questo l’Italicum è il giusto complemento alla riforma della Costituzione.

Niente affatto. L’Italicum riproduce i vizi del Porcellum già dichiarati costituzionalmente illegittimi: eccesso di disproporzionalità tra i voti e i seggi attribuiti con il premio di maggioranza, per di più dato a un singolo partito; lesione della libertà di voto dell’elettore per il voto bloccato sui capilista, che possono anche essere candidati in più collegi.

17. Ma l’Italicum prevede una soglia al 40%, superata la quale la lista ottiene 340 deputati, e il ballottaggio a due nel caso la soglia non venga raggiunta. Con il ballottaggio ci sarà comunque un vincitore che supera il 50%.

Al ballottaggio e al premio si accede senza alcuna soglia. Se nel ballottaggio un partito prendesse 2 voti e l’altro 1, il primo avrebbe comunque 340 seggi. Come col Porcellum è possibile che un singolo partito con pochi consensi nel Paese abbia in Parlamento una maggioranza blindata di 340 seggi, mentre tutti gli altri soggetti politici, che pure assommano nel totale maggiori consensi, si dividono i seggi rimanenti. Conseguenza: il voto dato alla lista vincente pesa sull’esito elettorale fino a 4 volte il voto per le altre liste. Un grave elemento di diseguaglianza tra gli elettori.

18. Un premio di maggioranza non è di per sé incostituzionale.

Ma è incostituzionale quello dell’Italicum. Già la soglia al 40% configura un premio di maggioranza enorme, con 340 deputati garantiti. Per di più, essendo sempre 340 i seggi assegnati alla lista vincente, il premio sarà maggiore per chi ha il 40% dei voti, minore per chi ha il 41%, e così via. Meno voti si prendono, più seggi aggiuntivi si ottengono con il premio. Un elemento di manifesta irrazionalità.

19. Ma l’Italicum garantisce che si sappia chi vince la sera del giorno in cui si vota. Un elemento di certezza.

Che nessun sistema elettorale potrà sempre e comunque assicurare. E in ogni caso la governabilità non si assicura dando un potere blindato con artifici aritmetici a chi ha una minoranza – anche ristretta – di consensi reali nel paese. Sarà pur sempre un governo al quale la parte prevalente del corpo elettorale ha negato adesione e sostegno.

20. Non è corretto censurare l’Italicum con l’argomento che apre la via all’uomo solo al comando.
Invece sì. L’Italicum prevede, come già il Porcellum, la figura del “capo” del partito. Il voto bloccato sui capilista e le candidature plurime per gli stessi capilista consentono al leader del partito di controllare in ampia misura la scelta dei parlamentari da eleggere, per la maggioranza blindata dal premio. La concentrazione del potere è indiscutibile.

21. Ma chi firma per il referendum abrogativo sull’Italicum vuole tornare al proporzionale puro di lista e preferenza, con tutti i rischi di ingovernabilità?

Niente affatto. Si vuole soltanto ristabilire una condizione politica non viziata da meccanismi elettorali costituzionalmente illegittimi. Si potrà allora scegliere – con corretta partecipazione demcratica e piena rappresentanza politica – di quali riforme il paese ha bisogno, inclusa la scelta di una legge elettorale conforme a Costituzione.

22. È comunque eccessiva l’accusa di deriva autoritaria. Resta intatto il sistema di checks and balances.
Ma l’effetto sinergico della riduzione del numero dei senatori e il dominio sulla Camera assicurato dal premio rendono decisiva l’influenza della maggioranza di governo nell’elezione in seduta comune del capo dello Stato e dei membri del Csm, come anche per la Camera dei membri della Corte costituzionale o delle Autorità indipendenti.

23. Sono effetti bilanciati dal rafforzamento degli istituti di democrazia diretta, ad esempio per l’iniziativa legislativa popolare.
Falso. Le firme richieste per la presentazione di una proposta di legge sono triplicate, da 50 a 150 mila. Le garanzie sono rinviate al Regolamento, e la maggioranza parlamentare rimane libera di rigettare o modificare la proposta. In altri ordinamenti, la proposta può andare all’approvazione per via referendaria, quanto meno nel caso di modifica o rigetto del Parlamento.

24. Ma il referendum abrogativo si rafforza per l’abbassamento del quorum di validità, fissato alla maggioranza dei votanti nelle ultime elezioni per la Camera.
Solo nel caso che sia stato richiesto con ben 800.000 firme, tetto quasi impossibile da raggiungere in un tempo in cui i corpi intermedi – partiti, sindacati – sono indeboliti o sostanzialmente dissolti. E non si capisce perché un referendum debba avere un quorum più alto se richiesto da 500.000 cittadini e più basso se richiesto da 800.000.

25. Si prevedono i referendum propositivi e di indirizzo.
È fumo negli occhi. I referendum propositivi e di indirizzo sono solo menzionati a futura memoria nella legge Renzi-Boschi, che ne rinvia la disciplina a una successiva legge costituzionale. Tutto rimane da fare. Cosa impediva di introdurre fin da ora una disciplina compiuta? Un chiaro intento di non provvedere.

26. Si correggono gli errori fatti nella revisione del Titolo V approvata nel 2001.
Non si correggono gli errori vecchi facendone di nuovi e sostituendo alla frammentazione un neo-centralismo statalista. Ad esempio, non è accettabile che il governo passi sulla testa delle popolazioni locali nella gestione del territorio sotto l’etichetta di opere di interesse nazionale o simili. La vicenda trivelle deve insegnarci qualcosa.

27. Si semplifica il rapporto tra Stato e Regioni, che ha dato luogo a un enorme contenzioso davanti alla Corte costituzionale.

Ma non mancano contraddizioni e ambiguità, che possono tradursi in nuovo contenzioso. La soppressione della potestà concorrente in chiave di semplificazione del rapporto Stato-Regioni è ad esempio pubblicità ingannevole, perché si crea una nuova categoria di “disposizioni generali e comuni” che è difficile distinguere dalle leggi cornice della attuale potestà concorrente. E c’è anche un richiamo a “disposizioni di principio”.

28. Si rafforza lo Stato riportando a esso potestà legislative importanti.

La legge Renzi-Boschi riduce sostanzialmente lo spazio costituzionalmente riconosciuto alle autonomie. Alcuni profili potrebbero essere – se isolatamente considerati – apprezzabili. Ma il neo-centralismo statale è negativo in un contesto di complessiva riduzione degli spazi di partecipazione democratica e di rappresentanza politica.

29. La de-costituzionalizzazione delle Province è un momento importante di semplificazione istituzionale.

Vale anche per le Province quanto detto per il neo-centralismo statale. Inoltre, sono un elemento marginale nell’impianto della legge Renzi-Boschi. Una parte persino non necessaria, come è provato dal fatto che la riforma delle Province è stata già da tempo avviata. Il punto dolente è il modo in cui si sta realizzando.

30. La soppressione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) è positiva.

Vero, dal momento che il Cnel non esercita alcuna essenziale funzione politica o istituzionale. Ma la soppressione prende solo poche righe in una modifica della Costituzione per altro verso ampia e stravolgente. Bastava una leggina costituzionale mirata, che non avrebbe dato luogo a polemiche. La positività della soppressione non può certo bilanciare la valutazione negativa di tutto il resto.

lunedì 9 maggio 2016

9- Maggio-2016 ....accordo raggiunto...nasce "UNITI PER GERENZANO"

E' ora ufficiale oggi , 9 Maggio 2016, alle ore 19.00 è stato ufficializzato l'accordo tra "Per il Granducato" e "Gerenzano Cambia, Cambia Gerenzano" .
In vista della prossima tornata elettorale i due gruppi si uniscono sotto il nome di:

UNITI PER GERENZANO



giovedì 5 maggio 2016

Le Buste Arancioni ( e poi non mandano in pensione chi ha 40 anni di contributi)

Mi risulta che questa nuova truffa all'italiana costa circa 20 centesimi a busta. Moltiplicato per 7 milioni di buste fa circa 1.400.000,00 euro a essere ottimisti. Secondo voi chi pagherà tutto questo?? Ma non ci vergogniamo a credere ancora a questa gente qui? Ma non vedete come ci inculano con le parole? I politici e i militari continuano ad andare in pensione anche a 45-48 anni di età e noi dobbiamo pagare per loro e per quelli come loro? Non avete una testa per ragionare e sentire quello che ci dicono?
Basta stabiliamo noi le regole, chi inizia o ha iniziato a lavorare a 15 Anni deve poter andare in pensione (stabiliti i 40 anni di contributi) a 55 anni.
Chi inizia a 30 anni andrà a 70..e cosi via.
I laureati tardi , per non dire tardoni...possono pure non andare mai in pensione....

mercoledì 4 maggio 2016

GRAZIE RAGAZZI ...GERENZANESE IN PRIMA CATEGORIA!

Con una partita di altri tempi la Gerenzanese è passata ai supplementari , vincendo 3 a 2 con il Bulgaro.
Grazie Ragazzi, Gerenzano vola in prima categoria!!!!!

giovedì 14 aprile 2016

Domenica non sbagliare!

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Domenica c'è il Referendum ed è arrivato finalmente il momento di scegliere!
Gli ultimi avvenimenti politici confermano che le scelte di questo Governo non tengono conto del reale interesse del nostro Paese, ma solo di quello dei petrolieri!
Nonostante i tentativi di Renzi di scongiurare la partecipazione al voto, sempre più persone si stanno schierando a favore del SI e il quorum può essere raggiunto!
 
Stop trivelle a NapoliLe trivelle nei nostri mari sono un rischio inaccettabile.
VOTA SI e FALLO SAPERE A TUTTI I TUOI AMICI!
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Ti ricordiamo che si vota in TUTTA ITALIA dalle 7.00 alle 23.00 e ti consigliamo di andare a votare presto perché le prime proiezioni sul quorum vengono rese pubbliche alle 12.00 e, storicamente, questo dato condiziona l'affluenza complessiva: una percentuale elevata fa da traino al resto dei votanti!
Non lasciamo il mare in mano ai petrolieri, difendiamo le nostre coste e i nostri fondali!
Scegli da che parte stare e fallo sapere a tutti condividendo questo messaggio!
Grazie per il tuo impegno

domenica 10 aprile 2016

Un'anno alle comunali.....iniziano le manovre?

Sembra che in vista delle prossime elezioni, e forse perchè il gruppo di maggioranza potrebbe perdere pezzi, nelle notti Gerenzanesi incominciano gli incontri in gran segreto.
Nell'oscurità della notte "figuri Renziani" sono state convocate nel caposaldo di alfano (ncd),dove è stato accolto da un ambasciata della maggioranza....forse con qualche documento già stilato per il compromesso.
Un'anno alle elezioni e la paura fa 90

venerdì 8 aprile 2016

Bravo Franchi, ma non bravissimo!

Apprendo oggi le ragioni del consigliere Franchi sull'astensione al voto del PGT.
Approvo in toto le sue motivazioni, e mi devo ricredere sulla persona del sig. Franchi.
Dico bravo e non bravissimo perchè avrei preferito che il suo voto non fosse di semplice astensione ma fosse contrario.(Visto le motivazioni)
Consiglio:
sei ancora in tempo per prendere le distanze da questa marmaglia.... spero che la tua coerenza ti porti a sedere al fianco delle opposizioni.

sabato 23 gennaio 2016

Dedicato a tutti ...quelli che vogliono vivere felicemente la loro vita....basta bigottismi!

Attenzione "guardatevi attorno e riconoscete i ciellini"

Riconoscere un membro di Comunione e Liberazione è facilissimo. Basta prestare attenzione a una serie di piccoli ma fastidiosi particolari che accomunano tutti i ciellini, da cui come ogni buon gregge si guardano bene dal discostarsi. Eccone qualcuno:
§            Totale assenza di idee proprie. Nei casi più gravi, totale assenza di idee.
§          Un Ciellino ride. Sempre. Irrefrenabilmente. Che gli vengano regalate delle caramelle o gli cada un’incudine sul piede egli ride e saltella gioioso e sereno. Inoltre continua imperterrito, qualunque sciagura gli accada, ad obbedire alle leggi dei suoi padroni ed è ottusamente felice di sopportare qualunque peso gli venga caricato sulle spalle. Non parliamo poi di quando si ritrova con un nodoso randello su per il culo. Tuttavia l'atteggiamento simulato risulta spesso ridicolo e assolutamente non spontaneo.
§         Totale incapacità di fare qualcosa senza altri ciellini: studiano assieme, giocano assieme, lavorano assieme, vanno in bagno assieme.
Ah, un'ultima cosa: scopano assieme e si riproducono assieme: questo fa dell'essere ciellino una malattia sessualmente trasmissibile, come l'AIDS.
Visto che la Legge Suprema di Legoland gli impedisce formalmente di schiavazzare in giro (disperato tentativo dell'Onnipotente di limitare un dannosissimo spargimento del seme) i ciellini appena concluso il contratto di vendita della donna (che loro chiamano matrimonio) hanno la scusa ufficiale per darci potentemente dentro (Legalizzazione della Scopata). Non che prima si astenessero, ma col matrimonio si sentono più legittimati, hanno la coscienza a posto e non devono più raccontare tutte le loro maialate a un prete onanista che si masturba in confessionale mentre dà l'assoluzione. Copulando tra loro come dei disgraziati arrivano a formare clan di 18 persone per famiglia: distraeteli in qualche modo!

Di contro, evitano come la peste qualsiasi gruppo di persone non cielline: perfino ai raduni della gioventù cristiana, i ciellini rimangono sempre chiusi nel loro gruppo.

giovedì 21 gennaio 2016

Viva la gente!


Ultimo anno di CL al comune?

Inizia il conto alla rovescia..
Ancora un anno e poi i ciellini saranno dal popolo cacciati dalla guida del comune....
Sempre che nel frattempo non combinino ....ops...magari qualche cazzata l'hanno già combinata.....
Attenzione agli ultimi eventi.....
Si sente odore di bruciato.....
Ops....
.............Ops........palestra.........
ops.........scuola media.......
OPS...............festa.............
ops........................................................
ops......

Un referendum per cacciarlo!

Non perdiamo l'occasione, ad ottobre abbiamo un'occasione d'oro, se perde il referendum il veleno smette di far politica.
Ma perchè solo lui?
Gradiremmo che tutti i suoi seguaci smettessero di rompere i maroni,
Coglionazzi accettate la sfida del vostro capo, anche qua a Gerenzano, i seguaci dichiarino che se perde il referendum si ritireranno e cercheranno un lavoro....utile...
Vero?