Pista ciclabile o
pista kamikaze?
Arrivando da Saronno sulla ex statale varesina, appena
entrati in territorio Gerenzanese veniamo accolti da un simpatico cartello
segnaletico che ci avvisa delle realizzazione ed apertura di una pista
ciclabile.
Pista segnalata e quindi utilizzabile da parte di ciclisti e
pedoni.
Bella notizia direte voi, ma qui iniziano i guai, manca la
scritta “Lasciate ogni speranza o Voi che entrate”
Difatti percorsi i primi 50 metri ci si imbatte in un
pericolosissimo e simpaticissimo palo della luce , posizionato quasi
centralmente alla pista, e come se non bastasse attorniato da delle bellissime
buche posizionate a modo di trincee pronte ad arpionare i cerchi della
bicicletta dell’ignaro ciclista.
Per non parlare delle condizioni dell’asfalto di tutta la
pista.
Per i pochi baldi eroi che riusciranno a percorrere indenni
il resto del percorso gli attende un ultima prova:
la roulette russa
Riuscire ad attraversare indenni il passaggio che permette
di passare al lato opposto del sottopasso , per intenderci quello che porta
sotto al ponte dell’autostrada , equivale più o meno alle stesse probabilità di
riuscire a portare a casa la vita nella roulette russa.
Difatti per le autovetture , che percorrono il sottopasso e
quasi impossibile riuscire ad individuare gli eventuali ciclisti che si
apprestano ad attraversare.
Visibilità del tutto compromessa dalle siepi che corrono sul
lato sinistro della strada.
Sarà forse per questo che pochi eroi scelgono di utilizzare
la pista preferendo di rischiare la loro incolumità continuando a percorrere la
loro corsa direttamente pedalando sulla ex statale.
Che dire , sembra di essere tornati indietro di 30 anni
quando i nostri amministratori (tutti democristiani) preferivano fare lavori in
fretta e furia, senza curarsi della qualità dei progetti, pur di apparire come
fautori di grandi opere.
Il Granducato si dice preoccupato di questa gestione pressapochista
da parte di una giunta che ricorda molto
le ormai, dimenticate, allegre brigate democristiane.
Gestione che pur di apparire non tiene assolutamente in
conto la sicurezza della cittadinanza.
Gerenzanesi,
meditate sul salto nel passato che abbiamo perpetrato