giovedì 29 giugno 2017

Ma che bella giornata....Vanzulli e Ceriani condannati!

Oggi continuano ad arrivare belle notizie.
Altri due ciellini condannati.
Ricostruiamo un po la vicenda.
Il ‘metodo Kaleidos’. Una apparentemente modesta società di car sharing di Saronno, nel Varesotto, che improvvisamente, nell’arco di sei anni, mette le mani sui più succosi appalti pubblici regionali e sbaraglia ogni concorrenza. Tutto grazie a un dettaglio, raccontano oggi le carte di un’inchiesta: l’appartenenza dei manager Kaleidos, e dei funzionari regionali chiamati a indire i bandi di gara, alla Compagnia delle Opere. Tutti o quasi. Solo apparentemente aperti al mercato, alla concorrenza, a chi garantiva le condizioni migliori.
Kaleidos, raccontano le carte dell’inchiesta realizzata da carabinieri e Procura, dettava le linee per configurare gare su misura. Consigliava i funzionari regionali sulle condizioni da includere negli appalti, a volte chiedeva perfino che si “alzasse la base d’asta” per ottenere guadagni più vantaggiosi. Ovviamente, per garantirsi una vittoria scontata. Ed erano talmente sicuri di rimanere impuniti che tutte le irregolarità si consumavano senza alcuna precauzione, soprattutto attraverso i messaggi di posta elettronica. Dal 2005, per sei anni, sono stati 150mila quelli che i vertici della società Kaleidos – azienda con sede a Saronno, sulla carta esperta di auto a noleggio per aziende pubbliche e private – si sono scambiati con i funzionari della Regione, di Metropolitana Milanese, Aler e Ferrovie Nord.
I carabinieri del nucleo investigativo di via Moscova le hanno vagliate tutte, arrivando alla conclusione che la società guidata fino a un anno fa dai manager Massimo Vanzulli e Oreste Ceriani (e costituita dalla Compagnia delle Opere), sia riuscita per anni a mettere le mani su appalti pubblici da migliaia di euro, solo “grazie a una rete di collusioni e contatti”.
“La comune appartenenza”. A differenza dei tempi di Tangentopoli, gli interlocutori di Kaleidos non vendevano sempre il proprio ruolo, la carica, la funzione per denaro o favori. No. I rapporti con quella che i pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio chiamano “una vastissima rete fra imprenditori e professionisti”, nel loro atto d’accusa, andavano avanti grazie alla “comune appartenenza” al movimento di Comunione e liberazione. “Le fonti di prova raccolte – si legge nelle carte della Procura – hanno consentito di delineare un quadro di ampio respiro riguardante un disegno criminale imperniato su Kaleidos e finalizzato a turbare il corretto svolgimento di gare d’appalto di diverse amministrazioni”. Ruota tutto intorno alla Compagnia delle Opere, secondo l’accusa. “Un’associazione sorta nel 1986 per iniziativa di soggetti appartenenti agli ambienti ecclesiali di Comunione e Liberazione (né è sostanzialmente la sua propaggine economica), allo scopo di essere un valore aggiunto per gli iscritti”. I carabinieri, in un loro rapporto, ricordano anche come il motto della Compagnia sia “lo spirito di mutua collaborazione e assistenza”. E anche i principali indagati di questa inchiesta (Vanzulli e Ceriani, soprattutto), “come alti funzionari Kaleidos, sono risultati assolutamente addentro a tale circuito relazionale”.
“Sono stato favorito”. L’inchiesta a carico dei due manager – sfociata in 16 arresti per corruzione e turbativa d’asta nel gennaio 2013 – si è appena conclusa. Nelle migliaia di pagine di documenti allegati, si scoprono così particolari inediti sullo scandalo Kaleidos. E, questa volta, l’ipotesi dell’accusa viene rafforzata anche dalle ammissioni degli stessi indagati. Di fronte alle mail esplicite tra la società e la Regione, l’ex presidente di Kaleidos, Vanzulli, il 3 luglio scorso, non può negare l’evidenza. “Sicuramente sono a conoscenza – ammette – che i funzionari (della Regione), con cui mi sono relazionato, si rifanno alla comune appartenenza al movimento di Comunione e Liberazione”. Vanzulli spiega comunque “che io offrivo un prodotto tecnicamente competitivo”, ma subito dopo è costretto ad ammettere come “ritengo che tale comune appartenenza mi abbia favorito”. E non basta. Per essere ancora più dettagliati, l’ex manager ricorda ai magistrati come “il valore delle mie capacità relazionali e l’efficacia delle stesse sono riconducibili alla mia appartenenza alla Compagnia delle Opere, appartenenza che ha influito sulla gestione degli appalti oggetto del processo penale”.
L’esclusiva con la CdO. Ricapitolando, dunque, nel corso del ventennio della presidenza del governatore Roberto Formigoni (non indagato in questo filone, ma rappresentanza proprio del mondo di Cl), funzionari della stessa area politica avvantaggiavano spudoratamente aziende della “stessa appartenenza”. È ancora lo stesso Vanzulli a riconoscerlo: “Ammetto – ricorda ancora – come Sems (società legata a Kaleidos)

riuscì ad avere un rapporto di esclusiva con i dirigenti della Regione nella strutturazione dei bandi finalizzati all’ottenimento dei contributi pubblici”. La spiegazione è sempre la stessa: questo rapporto “è stato favorito”, come “i miei rapporti privilegiati” – insiste ancora Vanzulli – dalla “mia appartenenza alla Cdo, nel senso che avevo la possibilità di interloquire con soggetti appartenenti alla area politica omogenea”.

E intanto un altro ciellino finisce in gabbia

L'inchiesta di Cremona su don Mauro Inzoli, il discusso sacerdote amante del lusso già ai vertici di Comunione e Liberazione. Le vittime avevano meno di 12 anni, sarebbero state molestate nel suo studio e durante le vacanze nelle strutture cielline


Don Mauro Inzoli, 65 anni, alias "don Mercedes", già dirigente di primo piano di Comunione e Liberazione in Lombardia e a capo del Banco Alimentare, verso il rinvio a giudizio. L'accusa: violenza sessuale con abuso di autorità e violenza sessuale aggravata per abuso di minore di 12 anni. Almeno cinque vittime, secondo le carte della Procura di Cremona. Rischia una pena fino a 12 anni.

Il procuratore della Repubblica, Roberto di Martino, ha appena chiuso le indagini e gli otto episodi di abuso si sarebbero verificati tra il 2004 e il 2008, quando don Inzoli era rettore del liceo linguistico Shakespeare di Crema nonché parroco della Santissima Trinità della stessa cittadina.

Nei documenti si fa riferimento a fatti ben specifici, alcuni dei quali sono caduti in prescrizione, come spiega La Provincia di Cremona: dai palpeggiamenti ai baci, alle carezze, agli abbracci. Gli atti sarebbero avvenuti sia nello studio di don Mercedes  -  chiamato così per la sua passione per il lusso  -  che nei luoghi di villeggiatura dove i giovani trascorrevano le vacanze nelle strutture cielline.
Don Inzoli era stato sospeso dallo stessa Congregazione per la Dottrina della Fede ("In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don Inzoli è invitato a una vita di preghiera e umile riservatezza, come segni di conversione e di penitenza", c'era scritto nella lettera della Santa Sede). Da lì, dopo un esposto presentato dal deputato di Sinistra Ecologia e Libertà Franco Bordo, era partita l'inchiesta della magistratura italiana: questo nonostante il Vaticano avesse deciso di non trasmettere alla Procura gli atti inerenti i casi di abusi su minori, accertati da loro stessi.

mercoledì 14 giugno 2017

A proposito di CL

"Prima regola di CL: mai parlare di CL.
Seconda regola di CL: mai parlare di CL.
Terza regola di CL: se qualcuno entra in CL, si accascia, è spompato, fine dell'indottrinamento.
Quarta regola: si prega solo due per volta.
Quinta regola: un ritrovo alla volta, ragazzi.
Sesta regola: niente bermuda, niente scollature.
Settima regola: le preghiere durano per tutto il tempo necessario.
Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera a CL... dovete pregare!



Comunione e Liberazione, nota anche come Comunione e Raccomandazione, Corruzione e Fatturazione o anche Corruzione È Liberazione, Comunione Liberatutti è un meraviglioso movimento cattolico che tira fuori il meglio da ogni persona e non ha assolutamente nulla a che vedere con le lobby, i privilegi immeritati o con la politica.
È affiliata a mezzo mondo, tanto per non sbagliarsi mai, ma ha una particolare predilezione per i massoni americani, la P2 e il Rotary Club, visto che predicano sempre la povertà. Quella degli altri.

Per affinità di metodologia i Ciellini sono presi ad esempio dai Talebani e dal KGB

martedì 13 giugno 2017

Come riconoscere un CL (seconda parte)

segue dalla parte 1:
Spesso utilizzano la tattica dello scambio di persona senza motivi espliciti. Ciò risulta molto efficace essendo i ciellini tutti uguali.
Leggono solo libri certificati da un superiore di CL, eccezion fatta per i libri assolutamente neutrali e disimpegnati; il loro preferito, di cui riescono a cogliere le sfumature più squisitamente filosofiche, è l'elenco telefonico. Per quanto riguarda i film, stesso discorso.
L'esperienza maturata nella C.H.I.E.S.A. in tre o quattro allegri secoli di democrazia è servita alla creazione di un pratico indice dove si stabilisce non più quali film o libri bisogna evitare, ma direttamente quelli a cui (per gentile concessione) ci si può accostare - con cautela. Semplice ed economico, no?
Ogni volta che vincono qualcosa, una partita di calcio, un torneo di scala 40, le elezioni cantano il Non Nobis, che sostanzialmente vuol dire "Non a noi", quindi "Non è grazie a noi che abbiamo vinto"[2]Il senso è veramente questo!. In pratica ammettono di non essere loro gli artefici della vittoria. Per essere modesti la imputano semplicemente a Dio, che non ha niente di meglio da fare che occuparsi delle loro beghe invece che ai vari e palesi favoritismi
Se insultate Dio in presenza di un ciellino, esso ripeterà frasi fatte e sconnesse sull’importanza della fede e sulla vostra blasfemia, per poi correre in chiesa con le lacrime agli occhi per pregare Dio e chiedergli che voi veniate maledetti.
Espongono e distribuiscono dei volantini arroganti mai scritti di persona da loro, gli stessi in tutta la penisola, argomentati in un italiano penoso
Si assomigliano in maniera impressionante. Stesso linguaggio, stesso abbigliamento, stessa cultura, stessi pensieri, stessi discorsi, stesse frasi, in cui usano concetti astratti e blesi con cui giustificano l'ingiustificabile.
Caratteristica fisica distintiva è una barbetta sempre corta e ben tagliata: si dice che Formigoni dia lezioni a tutte le nuove reclute due volte la settimana.
A causa della massiccia prole, conseguenza di un'altrettanto massiccia riproduzione, esso risparmia evadendo il fisco su alcuni beni. Ma se lo fa in nome di Dio, allora ciò è buono e giusto.
Hanno sempre due pesi e due misure per ciò che fanno i membri del clero e ciò che fanno i comuni mortali. Ciò che dici tu sono opinioni, ciò che dice il Papa sono le sue Verità.
Hanno infine una curiosa propensione a ricevere lavori e ruoli amministrativi, essere votati alle elezioni e ricevere voti migliori a scuola. Ma non è grazie a una squallida rete di favoritismi, preferenze e raccomandazioni esplicite e spregiudicate. È perché sono migliori di tutti gli altri.

Manifestano crisi allergiche e convulsione se ci sono nelle vicinanze transgender oppure persone che non hanno ricevuto un qualche sacramento. 
continua...

????

Da "Varesenews"

"Il Pd festeggia un pochino anche a Gerenzano, dove il sindaco Ivano Campi è un centrista legato a Comunione e Liberazione ma nell’orbita del centrosinistra"
Mi è sfuggito qualcosa.
         ???
 Spiace leggere certi articoli, sopratutto per tutto l'impegno che a messo in campo Gerenzano Democratica

venerdì 9 giugno 2017

11 Giugno 2017 VOTA CRISTIANO BORGHI SINDACO

Perché sceglierci?
Perché non saremo certo noi a venirvi a dire quanto siamo belli, quanto siamo bravi, noi non siamo professori.
Noi ci impegniamo a rilanciare Gerenzano, vogliamo mettere il turbo al paese, noi ci impegniamo a garantire sicurezza in paese, noi ci impegniamo ad aggregare le persone, noi ci impegniamo a dedicarci alle persone,noi staremo vicino ai commercianti,noi avremo a cuore le associazioni,noi siamo gerenzanesi come voi ed in paese ci viviamo, noi di interessi personali non ne abbiamo.
 NOI COME VOI.
Non saremo certo noi a giudicarci per quello che faremo, ma sarete voi con i vostri sorrisi a confermarci che avremo lavorato bene.
Un vostro sorriso vale molto, una auto proclamazione vale zero.
Lavoreremo insieme per RI-DARE UN ANIMA A GERENZANO
Non guarderemo il nero o il rosso,per noi non esistono cittadini di serie B.
Domenica libera il paese dalle lobby, aiutaci ad unire i cittadini, solo uniti il paese potrà ritrovare slancio.
RI-DIAMO UN VERO SINDACO A GERENZANO, un sindaco che sappia ascoltare i gerenzanesi, che sappia affrontare i problemi , che sappia ridare fiducia alle persone, insomma un faro per Gerenzano.
Alla fine un vostro sorriso ci appagherà per tutto quello che faremo per il paese.
NOI SIAMO CIO’ CHE FACCIAMO NON QUELLO CHE PROMETTIAMO DI FARE

Gerenzano è di chi lo ama!!!!!



giovedì 8 giugno 2017

Millantatori

Millantatori (Il millantatore è colui che ha atteggiamenti boriosi e vanagloriosi in pubblico, facendo ricorso a menzogne iperboliche o a clamorose esagerazioni)
Ci tocca a malincuore rispondere ad un articolo dove il gruppo del Granducato viene preso di mira da millantatori di verità assoluta.
Veniamo accusati di essere dei voltagabbana, di cambiare continuamente il nostro modo di pensare e quindi il nostro essere.
Ebbene questi signori parlano e scrivono senza minimamente conoscere il gruppo e le persone che lo compongono.
Il gruppo del granducato è stato formato più di dieci anni fa da persone che volevano in qualche modo mettersi in gioco per l’amore che provavano verso Gerenzano e i Gerenzanesi.
Questo gruppo è formato da persone di diversa estrazione politica a livello nazionale,difatti i componenti del gruppo, pur non avendo alcuna tessera  politica appartenevano a  tutte (o quasi ) le forze politiche che annovera la nazione.
Abbiamo al nostro interno persone che ,sempre a livello nazionale, fanno riferimento a partiti riconducibili sia alla destra che alla sinistra (forse l’unica cosa che ci si può rimproverare è l’assoluta mancanza di personaggi che militano nell’area di CL).
Difatti il nostro esperimento politico, che è poi corrisposto alla nostra presenza come gruppo singolo alle elezioni del 2007,era quello di unire il pensiero e la forza di ognuno di noi con lo scopo di rilanciare e promuovere la vita del paese.
Se al posto di scrivere falsità con l’unico scopo di nascondere le proprie magagne si conoscessero un po’ di più la realtà e le persone del gruppo sicuramente certi pensieri , partoriti da personaggi di dubbia onestà intellettuale,non troverebbero spazio.
Comunque, giusto per chiarezza, riportiamo alcuni stralci dello statuto del granducato:
Art.3 ) Chiunque al di là del proprio credo politico può entrare a far parte del gruppo Per il Granducato ,
purchè mosso da scopi e principi volti al bene del paese di Gerenzano.
Art.4) Nessun componente del gruppo Per il Granducato deve essere tesserato a partiti politici nazionali.
Art.6) Non possono partecipare alla lista persone che possono manifestare conflitti di interesse nel paese di Gerenzano.
Art.10) Il gruppo per il granducato può decidere a maggioranza di appoggiare altre liste , dare indicazioni di voto e raggrupparsi con qualsiasi gruppo e/o lista purchè il programma sia ritenuto ad alto valore aggiunto per il paese, e che nel gruppo che eventualmente si andrà ad appoggiare vi siano persone ritenute valide , senza alcun interesse privato e capaci di apportare un significativo miglioramento della qualità di vita del paese.

Cosi come nel 2012 abbiamo rifiutato qualsiasi trattativa con il gruppo di Insieme Libertà Per Gerenzano in quanto nettamente in contrasto con l’art.3 e l’art.6 dello statuto, sempre nel 2012 dove con votazione di maggioranza si era deciso di dare indicazione di voto per il gruppo di Gerenzano Democratica , oggi con maggioranza assoluta si è deciso di scendere in campo in prima persona entrando a far parte della lista CRISTIANO BORGHI SINDACO

Chiediamo quindi a tutti i cittadini che hanno nel cuore Gerenzano e che vogliono garantire un futuro migliore e vivibile del paese di appoggiare con convinzione la lista CRISTIANO BORGHI SINDACO votando con fiducia il simbolo e segnando le preferenze per un candidato al consiglio maschio ed un candidato femmina garantendo cosi la parità di genere.