E intanto un altro ciellino finisce in gabbia
L'inchiesta di Cremona su
don Mauro Inzoli, il discusso sacerdote amante del lusso già ai vertici di
Comunione e Liberazione. Le vittime avevano meno di 12 anni, sarebbero state
molestate nel suo studio e durante le vacanze nelle strutture cielline
Don Mauro Inzoli, 65 anni, alias "don Mercedes", già dirigente di
primo piano di Comunione e Liberazione in Lombardia e a capo del Banco
Alimentare, verso il rinvio a giudizio. L'accusa: violenza sessuale con abuso
di autorità e violenza sessuale aggravata per abuso di minore di 12 anni.
Almeno cinque vittime, secondo le carte della Procura di Cremona. Rischia una
pena fino a 12 anni.
Il procuratore della Repubblica, Roberto di Martino, ha appena chiuso le
indagini e gli otto episodi di abuso si sarebbero verificati tra il 2004 e il
2008, quando don Inzoli era rettore del liceo linguistico Shakespeare di Crema
nonché parroco della Santissima Trinità della stessa cittadina.
Nei documenti si fa riferimento a fatti ben specifici, alcuni dei quali sono
caduti in prescrizione, come spiega La Provincia
di Cremona: dai palpeggiamenti ai baci, alle carezze, agli
abbracci. Gli atti sarebbero avvenuti sia nello studio di don Mercedes
- chiamato così per la sua passione per il lusso - che nei
luoghi di villeggiatura dove i giovani trascorrevano le vacanze nelle strutture
cielline.
Don
Inzoli era stato sospeso dallo stessa Congregazione per la
Dottrina della Fede ("In considerazione della gravità dei comportamenti e
del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don Inzoli è invitato a
una vita di preghiera e umile riservatezza, come segni di conversione e di
penitenza", c'era scritto nella lettera della Santa Sede). Da lì, dopo un
esposto presentato dal deputato di Sinistra Ecologia e Libertà Franco Bordo,
era partita l'inchiesta della magistratura italiana: questo nonostante il
Vaticano avesse deciso di non trasmettere alla Procura gli atti
inerenti i casi di abusi su minori, accertati da loro stessi.
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