venerdì 28 giugno 2013

Comunicato n°38




E c'è chi compra i suoi diritti a cambiali 
Così tutta la vita fino ai funerali 
Posto sicuro in una fabbrica di veleno 
Ma che fortuna! Chissà quanti progetti che faremo 
Solo 8 ore e un po' di straordinario serale 
E vedrai che bei regali ci faremo a Natale 
Maternità un grosso guaio per la produzione 
Nessun ricatto se sei per caso moglie del padrone 
E i caporali a nord e sud sono tutti uguali 
Pane e lavoro li troverai sotto i loro stivali 
E vanno via la luna e il sole e ancora un altro giorno 
Tutta la vita come una schiava come un animale 
C'è chi ha la casa bella e riscaldata e c'è chi vive per la strada 
E chi si compra un vestito al giorno e chi non ha nessuno intorno 
E chi va al cesso con il cellulare, chi non ha i soldi per il pane 
E chi ripete sì signore ogni giorno e chi si vuole ribellare 
E c'è chi pensa ai dannati della terra 
E a questa guerra risponderà con un'altra guerra 
E il minatore che nella miniera ha perso il sole 
E Vincenzino uscito dal cantiere senza la vita 
E chi quel giorno aspettava un treno nella stazione 
Forse il suo sangue avrebbe dato per un mondo diverso 
E per te chi ha pagato 
E perché l'ingiustizia è un diritto 
É per te che hai detto no e sei stato incatenato 
E perché chi si ribella sarà torturato 
E perché chi si ribella sarà ammazzato 
E se la morte avesse la memoria ricorderebbe ai vivi 
Che in galera ci hanno chiuso la storia e chi sta fuori ha dimenticato 
Che fuori nulla è cambiato e dentro niente è cambiato e che sarebbe stato diverso e quel lontano 25 Aprile
Compagno non lasciare quel fucile

giovedì 27 giugno 2013

Informare il Cittadino: Non solo F35


"Il bilancio della Difesa è in aumento rispetto allo scorso anno. A dispetto di quanto dichiarato ci sarà un aumento dello 0,7%, circa 145 milioni rispetto all'ultimo bilancio deliberato. Naturalmente la maggioranza delle spese è per il personale, ma ci sono acquisti di armamenti che ci paiono sconsiderati. Non solo i famigerati caccia F35, ma anche molte fregate per la Marina: 10 fregate del programma italo-francese FREMM, per una spesa di 6 miliardi di euro, e altre 12 navi più piccole, per altri 3 miliardi. Il programma FREMM, condiviso con la Francia, presenta anche qualche dubbio: pare che queste navi - identiche - siano costate più all'Italia che al partner transalpino. Nella mozione chiediamo di bloccare gli acquisti delle navi non ancora pagate. Potremmo ancora rinunciare a 4 fregate e a altre 12 mini-fregate: un risparmio di quasi 6 miliardi di euro. Le fregate attualmente operative hanno appena raggiunto, e non tutte, l'età minima di servizio: ci pare un po' prematuro dismetterle in blocco, quando la stessa Marina lamenta scarsa formazione per il personale. Parte di quelle risorse, eventualmente, si investano nella formazione del personale, anziché in inutili armamenti. La frase di Mario Mauro (porco ciellino ndr) "amare la pace, armare la pace" è demenziale. La pace si fa col dialogo e il rispetto. Non facciamoci fregare, Quei sei miliardi di risorse in un momento di crisi servono per le piccole imprese e i servizi sociali" Elisa Bulgarelli, M5S Senato

mercoledì 26 giugno 2013

Informare il Cittadino: Finanziamento all'editoria


Lo Stato ha speso nel 2011 circa 80 milioni di euro in fondi per l’editoria. Circa 40 milioni in meno rispetto al 2010.
Soldi girati ai giornali che grazie a questi contributi, nella maggior parte dei casi, riescono a stare in piedi, senza bisogno di misurarsi con il mercato e la concorrenza e vendendo anche un numero di copie molto basso.
 Il Movimento 5 Stelle vorrebbe abolirli ma anche il Governo Monti nei mesi scorsi potrebbe aver cominciato la strada verso l’abolizione. Il principio in teoria accettabile che aveva in animo di favorire il pluralismo in realtà è stato applicato male ed è servito per arricchire poche aziende private (di partito). 
Il decreto Salva Italia, all’articolo 29, ha abolito i contributi pubblici per l’editoria a partire dal 2014. Però questo non equivale a dire che ci sarà una interruzione di ogni finanziamento ai giornali da parte dei contribuenti.
Ma per quelli del 2011 c’è già chi protesta. Come Arturo Diaconale, giornalista Teramano, direttore del giornale L'Opinione delle libertà e presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (nominato da Chiodi tra le proteste). 
Diaconale, infatti, come riporta il settimanale L’Espresso avrebbe presentato un ricorso al Tar perché il suo giornale, di orientamento liberal da lui fondato e diretto, non ha ottenuto i contributi pubblici per il 2011. Così, tramite l'editrice del giornale Amici de L'Opinione, cooperativa di cui è presidente (vicepresidente, nonché condirettore de "L'Opinione" è Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano e cognato di Bettino Craxi) ha presentato ricorso al Tar, chiedendo di annullare il provvedimento del Dipartimento della presidenza del Consiglio più il risarcimento del danno.
TORTA RICCO MI CI FICCO
Ma la torta che ogni anno giornali e periodici si spartiscono è veramente enorme.
Contributi per i quotidiani di cooperative giornalisti, solo nel 2011, sono stati 21,5 milioni. Tra questi 2,2 milioni a Il Foglio di Giuliano Ferrara; 2,5 milioni al Manifesto; 1,5 mln al Corriere Mercantile, 1 milione a Metropolis; 1,1 milioni a La Verità per Sport, 944 mila euro al Sannio Quotidiano. (GUARDA TUTTA LA TABELLA)
COOPERATIVE E FONDAZIONI
Poi ci sono i finanziamenti per i quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale è detenuto da cooperative, fondazioni o enti morali. In questo caso nel 2011 sono stati distribuiti 23.091.607 euro: 3,7 milioni a Avvenire, 3,1 milioni a Italia Oggi, 1,5 al Cittadino, 2,1 a Conquiste del Lavoro, 838 mila euro a Corriere di Como; 2,4 milioni a Cronaca qui; 1,6 milioni a La Discussione, 1,4 Quotidiano di Sicilia.(GUARDA TUTTA LA TABELLA)
ORGANI DI PARTITO
Contributi vengono elargiti anche agli organi di partito: 17,9 milioni solo nel 2011. Tra questi 2,3 milioni sono andati ad Europa (ex Margherita ora Partito Democratico), 2 milioni a Liberazione (Rifondazione Comunista), 2,6 milioni a La Padania della Lega Nord, 199 mila euro a Democrazia Cristiana, 1,6 milioni a Cronache Liberal (oggi esclusivamente on line), 1,7 milioni al Secolo D’Italia (prima di area An poi Pdl), 1,5 milioni a Terra (Verdi); 3,7 milioni a L’Unità (nato come giornale di rifondazione ora resta vicino all’area ex Ds)(GUARDA TUTTA LA TABELLA)

QUOTIDIANI ITALIANI ALL'ESTERO
Poi ci sono i contributi per i quotidiani italiani editi all’estero: lo Stato ha ‘investito’ 5.972.009 euro: 1,9 milioni a America Oggi, 377 mila euro a Gente d’Italia, 1,5 milioni a Il Globo, 1,2 al Corriere Canadese(GUARDA TUTTA LA TABELLA)
COOPERATIVE DI GIORNALISTI
Per periodici editi da cooperative di giornalisti sono stati impiegati altri 5,4 milioni: 222 mila euro a ‘30 giorni nella chiesa e nel mondo’, 263 mila euro a Motocross, 145 mila euro al ‘Mucchio Selvaggio’, 54 mila euro a ‘Noi donne’, 67 mila euro a ‘L’Ago e il filo’, 61 mila euro a ‘Pane e acqua’, 202 mila euro a ‘Qui magazine’, 367 mila euro a Il Salvagente, 343 mila euro a ‘Sprint e sport’, 354 mila euro a ‘Tempi’. (GUARDA LA TABELLA)
ENTI MORALI E RELIGIOSI
Infine ci sono i 5,7 milioni per i giornali di enti morali e religiosi senza scopo di lucro (GUARDA LA TABELLA)
Nella lista mancano testate ben più famose come Il Corriere della Sera, Repubblica, Sole 24 ore che ricevono invece contributi indiretti ovvero pagano l'Iva al 4%,
Si tratta, dunque, non di soldi dati direttamente ai quotidiani o ai periodici ma di mancate entrate per lo Stato, il cui importo, secondo una recente inchiesta di Lettera 43, «è quasi impossibile conoscere visto che non risulta agli atti del bilancio della presidenza del Consiglio. È l'Agenzia delle Entrate che ha questi dati non li ha mai resi noti».
Se vale il principio che un'azienda privata deve camminare con le proprie forze la stessa cosa deve accadere anche per i giornali!

venerdì 21 giugno 2013

Informare il Cittadino : Tiket sanità regione Lombardia


Con la delibera approvata giovedì 20 giugno parte ‘l’operazione ticket’ in Lombardia. La sospensione fino a fine anno del pagamento su alcune prestazioni di chirurgia ‘a bassa intensità’ è solo il primo passo per una riforma complessiva dell’intero sistema. Entro la fine della legislatura vogliamo arrivare a ridurre e possibilmente azzerare i ticket sanitari”.
E’ quanto ha ribadito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni dopo il via libera della Giunta 
al provvedimento che blocca, fino al 31 dicembre 2013, il pagamento su 55 prestazioni “a bassa intensità operativa e assistenziale (Bic)”.
Il presidente ha anche confermato che, nei prossimi giorni, sarà nominata una Commissione di valutazione, presieduta da Umberto Veronesi, cui sarà assegnato il compito di formulare proposte sulla riforma del sistema sanitario lombardo.
Si tratta di interventi di chirurgia generale (come ad esempio riparazione ernia inguinale, riparazione di ernia ombelicale, asportazioni di cisti), ortopedia (rimozione di dispositivo impiantato, artroscopia), oculistica (inserzione di cristallino a seguito di estrazione di cataratta e altri), otorinolaringoiatria (turbinectomia e altri), odontostomatologia (alveoplastica), pneumologia (biopsia endoscopica del polmone), ostetricia e ginecologia (asportazione o demolizione di lesione dell’utero o della cervice), chirurgia plastica (innesto di cute o derma rigenerativo), gastroenterologia (litotripsia coliciste o dotti biliari), nefrologia (litotripsia del rene, uretere e vescica). Una novità di cui beneficeranno anche molti pazienti bresciani.
Attualmente, circa la metà dei cittadini lombardi non paga alcun ticket per motivi di patologia, di età o di reddito. Sono infatti esenti: tutti i cittadini di età inferiore a 14 anni, indipendentemente dal reddito; i cittadini di età superiore a 65, purché appartenenti a nucleo familiare fiscale con reddito lordo complessivo non superiore a 38.500 euro; i titolari di pensioni sociali e i familiari a carico; i titolari di pensioni al minimo ultrasessantenni e i familiari a carico a reddito basso; gli invalidi civili con percentuale superiore ai 2/3, con assegno di accompagnamento o con indennità di frequenza; i ciechi e i sordomuti; gli infortunati sul lavoro e gli affetti da malattie professionali per le prestazioni correlate; gli invalidi di guerra e per servizio e gli invalidi per lavoro con percentuale superiore a 2/3; cittadini esenti per patologia o condizione individuate dai Decreti del Ministero della Sanità 329/1999 e 296/2001, che definiscono le 51 condizioni e gruppi di malattie croniche e invalidanti, che danno diritto all’esenzione generale o solo per alcune prestazioni correlate; vittime del dovere e familiari; i cittadini colpiti dal sisma, che si trovino in situazioni di particolare disagio; i disoccupati, i cittadini in cassa integrazione straordinaria o in deroga o in mobilità; i cittadini cui è stato concesso il contratto di solidarietà.
Sono inoltre gratuite le prestazioni finalizzate alla diagnosi precoce dei tumori: Mammografia ogni 2 anni per le donne tra 45 e 69 anni e tutte le prestazioni di secondo livello, qualora l’esame mammografico lo richieda; Pap test ogni 3 anni per le donne tra 25 e 65 anni; Colonscopia ogni 5 anni oltre i 45 anni di età e per i gruppi a rischio; accertamenti specifici per neoplasie in età giovanile, secondo criteri determinati dal Ministero della Sanità. Sono infine escluse dal ticket diverse altre prestazioni erogate a fronte di particolari condizioni di interesse sociale come ad esempio screening, tutela della maternità. L’elenco completo delle esenzioni è disponibile sul sito
www.sanita.regione.lombardia.it.

giovedì 20 giugno 2013

Informare il Cittadino : scopriamo la Tares


COS'E'
Dal 1° gennaio 2013 la Tares - il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi indivisibili - sostituisce sia la vecchia Tarsu che la Tia. Mentre finora il gettito è servito esclusivamente a finanziare il servizio di gestione dei rifiuti urbani, la Tares coprirà anche i costi di altri servizi (polizia locale, anagrafe, illuminazione pubblica, manutenzione del verde e delle strade).
Si va di quindi in direzione contraria a quella stabilita dalla tariffa d'igiene ambientale (Tia) applicata nei Comuni è introdotta dal decreto-Ronchi del 1997 per sostituire la tassa rifiuti (Tarsu) con un prelievo proporzionale alla quantità del servizio reso, in base al principio europeo del «chi più inquina più paga».
La Tares, prima di tutto, dovrà finanziare integralmente il costo di raccolta e smaltimento rifiuti, garantendo una copertura piena che spesso non era ancora stata raggiunta nei Comuni in cui fino a ieri si pagava la Tarsu (sono 6.700, più dell'80% del totale). Oltre a questo, con la Tares si dovranno pagare anche i «servizi indivisibili», cioè quelli che il Comune eroga a tutti (per esempio l'illuminazione delle strade o la sicurezza) senza che ci sia una «domanda individuale» (come invece avviene per l'asilo nido o il trasporto scolastico). Morale della favola: la Tares finanzierà un ventaglio di attività maggiori rispetto alla Tia o alla Tarsu, e quindi costerà di più. La sola componente dedicata ai «servizi indivisibili», che di base chiederà 30 centesimi al metro quadrato dell'immobile o dell'area occupata dal contribuente, vale secondo il Governo un miliardo all'anno (già tagliati dalla dote statale per i sindaci): i Comuni, però, possono portare la richiesta a 40 centesimi, con un aumento del 33% che sarà probabilmente piuttosto diffuso e che potrebbe portare il conto totale a 1,3 miliardi di incassi "inediti" fino al 2012. Al resto ci penserà la quota di costi del servizio di igiene urbana che fino a ieri i Comuni non sono riusciti a finanziare con la vecchia tassa.
Si stima che la spesa a carico delle famiglie subirà un aumento medio di oltre il 20% rispetto all'anno precedente.
COME FUNZIONA
Per quanto riguarda il calcolo della Tares, di norma, sarà commisurata all'80% della superficie catastale di riferimento. L'entrata in vigore delle nuove regole potrebbe, però, comportare nuovi problemi gestionali.
Inizialmente, la base imponibile su cui calcolare la Tares sarà la stessa dell'attuale Tarsu e Tia, questa soluzione provvisoria sarà mantenuta fin quando i Comuni non entreranno in possesso del dato mancante che non gli consente di ricavare l'effettiva base imponibile del nuovo tributo: la superficie catastale delle abitazioni.
Nel momento in cui i Comuni sveleranno l'arcano quindi, provvederanno alla determinazione delle nuove aliquote e a quel punto la base imponibile Tares sarà rappresentata dall'80% della superficie catastale.
Inoltre, con la proroga obbligatoria degli attuali contratti di riscossione fino al 30 giugno fissata dal "decreto enti locali" (Dl 174/2012) non è chiaro chi potrà raccogliere l'imposta nelle migliaia di Comuni che oggi affidano gli incassi di Tia o Tarsu a gestori esterni, perché per legge la Tares può essere riscossa solo dal Comune.
COMPETENZE
Le tariffe della Tares devono essere approvate dagli enti regionali costituiti e disciplinati dalle normative di settore. Ai sensi dell'articolo 34, comma 23, della legge 221/2012, (conversione del secondo decreto sviluppo), sono infatti unicamente gli enti di governo degli ambiti o bacini territoriali ottimali a esercitare le funzioni di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica (rifiuti compresi), di scelta della forma di gestione e affidamento, di determinazione delle tariffe e di controllo.
La norma si pone in evidente contrasto con la disciplina istitutiva della Tares (articolo 14, Dl 201/11), secondo la quale il Consiglio comunale deve approvare le tariffe del tributo entro il termine fissato per l'approvazione del bilancio di previsione, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso e approvato dal l'autorità competente.
Poiché soggetto attivo del tributo è il Comune, deve essere il Consiglio comunale a deliberare eventuali riduzioni ed esenzioni, la cui copertura finanziaria deve essere assicurata con risorse della fiscalità generale.
La disciplina integrativa recata dalla legge di stabilità 2013 (legge 228/2012) non chiarisce la competenza in materia di approvazione delle tariffe, esponendo al rischio di impugnazione gli atti eventualmente adottati in violazione di legge per incompetenza assoluta dell'organo deliberante.

mercoledì 19 giugno 2013

Tares

La Tares interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti, ma peserà in modo particolare sulle famiglie numerose e sulle imprese. Il pagamento delle quattro rate annuali, che doveva iniziare a gennaio 2013, è slittato, secondo un emendamento alle legge di stabilità, prima ad aprile ed in seguito a luglio 2013 ex art. 1 bis del D.L. 1/2013.La Tares rispetterà due nuovi parametri che ne aggraveranno il peso sulle tasche dei contribuenti.
In primis la Tares dovrà coprire il 100% del costo del servizio sostenuto dai comuni, che oggi si ferma in media al 79% con picchi massimi che toccano il 91%. A questo si aggiunge il fatto che la Tares dovrà finanziare anche i “servizi indivisibili” forniti dall’ente locale come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, le aree verdi.
Le risorse necessarie per coprire tali spese verranno dall’aumento di 30-40 centesimi al metro quadro. In sostanza, il corrispettivo per i servizi indivisibili porterà un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di tre componenti, ma in caso d’adozione dell’aliquota massima può arrivare anche al 19%.

Pagliacci, risponderete anche di questo!


"Li stiamo guardando negli occhi mentre respingono il nostro emendamento(*) per rimandare il pagamento dell'IMU per le strutture turistico alberghiere, per la quale avevamo anche trovato copertura. Non esprimono nessuna emozione, nessun pentimento, nessuna remora. E quando chiediamo "Perché votate no? Come fate a non condividere?" rispondono alzando le spalle "ma si l'emendamento sarebbe anche condivisibile, ma la visione globale...". Ma che visione globale, commercianti e albergatori chiudono a decine, sono queste le categorie che dobbiamo aiutare, che sono la vera forza del nostro paese. Ma a questi non frega, l'importante è avere la poltrona sotto il sedere. "Matteo Mantero, M5S Camera

(*)il Parlamento, tranne il M5S, voterà anche contro l'abolizione dell'IMU sulla prima casa persino ai terremotati con le case inagibili, ai commercianti con i negozi vuoti, agli artigiani e alle imprese in crisi, ndr

lunedì 17 giugno 2013

Ripudiare la guerra

"Evitare la partecipazione dell'Italia al programma F35 è uno degli obiettivi annunciati del M5S. Da quando siamo entranti in Parlamento fino ad oggi i nostri sforzi si sono concentrati nel tradurre in atti legislativi le proposte costruite assieme ai cittadini. Il 30 maggio 2013 abbiamo presentato una mozione che impegni il governo a non acquistare i 90 cacciabombardieri che costerebbero ai cittadini italiani 12,9 miliardi di euro (costo destinato a salire). La suddetta mozione è stata sottoscritta dai 109 deputati del M5S, da Sel e da soli 13 parlamentari del pdmenoelle. Inizialmente gli "onorevoli" del pdmenoelle erano favorevoli alla mozione ma una volta firmato l'inciucio con il pdl molti hanno cambiato idea, alcuni hanno addirittura ritirato la firma già depositata e nessuno di loro si è presentato in conferenza stampa. L'Italia vive una crisi senza precedenti e neanche 15 giorni fa il governo del Partito Unico ha respinto una mozione del M5S che voleva il ripristino dei fondi a scuola, università, ricerca e cultura. In quell'occasione non avete accolto la nostra richiesta per mancanza di copertura finanziaria, vedremo se riuscirete a trovarla per l'acquisto di queste armi da guerra che vanno contro l'art. 11 della Costituzione."M5S Camera

Consiglio Comunale

Mercoledì 19 giugno, alle ore 21, presso l'Auditorium G. Verdi in via Manzoni 6, si terrà la seduta straordinaria di prima convocazione del Consiglio Comunale sul seguente ordine del giorno:
  1. Lettura ed approvazione verbali della seduta precedente.
  2. Approvazione bilancio consuntivo 2012 dell'Azienda Speciale Multiservizi Gerenzano.
  3. Approvazione scadenze e modalità di pagamento TARES per l'anno 2013.
  4. Adozione Variante 1 al vigente PGT relativa a modifiche cartografiche del Piano delle Regole (elaborato PR1) e del Piano dei Servizi (PS 3.3) finalizzata all'ampliamento del Cimitero Comunale.
  5. Modifica art. 78 del Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria.
Vedremo, per quanto riguarda il punto 3, come i nostri amministratori troveranno il modo di fare "Cassa" sulle spalle dei cittadini.

venerdì 14 giugno 2013

Disinformazionione


Io penso che tutti i sostenitori del movimento debbano iniziare una strategia comune per delegittimare i "falsi" informatori di professione che spargono fango sul M5S, SBUGIARDANDOLI .
Suggerirei di "inondare" di e-mail tutti i siti di cui veniamo a conoscenza, da dove vengano diffuse notizie false e tendenziose.
E-mail NON DI INSULTI, ma che mettano in risalto le attività svolte dal M5S, come a titolo di esempio:
La rinuncia ai 42 milioni di euro per i rimborsi elettorali;
I 420.000 euro dati al comune di Mirandola;
La rinuncia del neo presidente della commissione Rai, FICO, alla sua indennità, che se rapportata alla durata dell'intera legislatura , supera abbondantemente i 130.000 euro;
Oppure evidenziare l'attività parlamentare del M5S che ha presentato negli ultimi 2 mesi:
una mozione per rinunciare all’acquisto degli F23;
una mozione per la riduzione dei parlamentari;
una mozione per il dimezzamento dei consiglieri provinciali;
una mozione per la soppressione delle province;
una proposta per il limite massimo di due mandati per i parlamentari;
una proposta per l'incandidabilità per chi sia stato condannato in via definitiva;
la proposta per l'eliminazione del PORCELLUM;
TUTTO BOCCIATO DAL GOVERNO
E chi più ne sa più ne invii.
Oppure si possono adottare altre iniziative similari per fronteggiare questo attacco mediatico in atto per screditare e far naufragare il progetto M5S.

mercoledì 12 giugno 2013

Rivolto ai pochi giornalisti seri....


Rivolto ai pochi giornalisti seri che esistono in Italia. Se volete fare informazione seria, e non avete il tempo di

informarvi vi elenco su 44 progetti di legge, già presentati dal M5S, solo i 9 più importanti:


C.939 "Modifiche agli articoli 114, 117, 118, 119, 120, 132 e 133 della Costituzione, in materia di

abolizione delle province, e disposizioni per la destinazione delle risorse rese disponibili al finanziamento di 

opere per la messa in sicurezza degli edifici scolastici" http://www.camera.it/leg17/126?

tab=1&leg=17&idDocumento=939&sede=&tipo=

S.453 "Disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all'editoria" 

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00699436.pdf

S.653 "Norme per l'abolizione dell'imposta municipale propria (IMU) sulla prima casa" 

http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/Ddliter/40883.htm

S.452 "Riforma della disciplina per le elezioni della Camera e del Senato, concernente i criteri di 

candidabilità ed i casi di revoca e decadenza del mandato nonché l'espressione del voto di preferenza da 

parte degli elettori" http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00699320.pdf

S.702 "Iniziativa quorum zero e più democrazia" 

http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/Ddliter/41018.htm

C.953 "Temporanea impignorabilità delle unità immobiliari adibite ad abitazione principale o a luogo di 

lavoro, nonché norme in materia di tutela dei compensi di lavoro dal pignoramento" 

http://www.camera.it/leg17/126?tab=1&leg=17&idDocumento=953&sede=&tipo=

C.1059 "Disposizioni in materia di conflitti di interessi" http://www.camera.it/leg17/126?

tab=1&leg=17&idDocumento=1059&sede=&tipo=

C.1050 "Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio" 


C.664 "Abolizione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici" 


al posto di continuare ad interessarvi del movimento solo per sputtanare , parlate di quello che 

veramente i cittadini eletti stanno proponendo.








lunedì 10 giugno 2013

Una nuova "Gestapo"


Il 14 maggio del 2010, veniva convocata l'assemblea di Montecitorio per esprimersi sulla ratifica del “Trattato di Velsen”. I deputati presenti in aula furono 443. Votarono a favore del provvedimento 442 rappresentanti, con 1 astenuto. Il Parlamento si espresse pertanto all'unanimità. Poco più tardi, anche il Senato dava il suo parere favorevole. Sempre all'unanimità! Il 12 giugno dello stesso anno, il “Trattato di Velsen” entrava in vigore in Italia.
Ma cosa contemplava in concreto quel Trattato? Esso si proponeva come lo strumento necessario per dar vita a un insolito organismo: la Forza di Gendarmeria Europea, conosciuta anche come Eurogendfor o EGF, la quale viene ora a proporsi come il primo corpo militare dell'Unione Europea, e quindi con valenza sovranazionale. Sostanzialmente, si tratta di una forza di polizia dell'Unione Europea, alla quale appartengono, finora, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l'Olanda, la Romania e, naturalmente, l'Italia.
La gestione di questo super organismo di polizia è affidata a due istituti centrali: uno di natura politica e l'altro essenzialmente operativo. Al primo, appartengono i ministri degli esteri e della difesa dei paesi membri; il secondo, che ospita il quartier generale permanente della struttura, ha sede in Italia, precisamente a Vicenza.
La Gendarmeria Europea viene pertanto a configurarsi come una inquietante forza armata, con carattere sovranazionale e dotata della più assoluta autonomia, al punto da non rispondere a nessuno del proprio operato. Non ne risponde ai parlamenti nazionali, così come non ne risponde al parlamento europeo.
I compiti assegnati dal Trattato a Eurogendfor sono assai ampi: vanno infatti dai compiti di pubblica sicurezza e dell'ordine pubblico, all'espletamento delle funzioni di polizia giudiziaria; al controllo, alla consulenza e alla supervisione della polizia locale, comprese le afferenze penali; alla direzione della pubblica sorveglianza; all'assolvimento delle operazioni di polizia di frontiera, oltre che alla acquisizione delle mansioni di intelligence.
Quel che preoccupa maggiormente di questa struttura, a dir poco “sui generis”, è la sua assoluta autonomia: sono inviolabili i suoi locali, i suoi beni e i suoi archivi,come sancito dagli articoli 21 e 22 del Trattato; le sue comunicazioni non sono intercettabili per nessun motivo, come recita l'articolo 23; non le compete l'indennizzo dei danni eventualmente arrecati alle proprietà e alle persone, come si legge nell'articolo 28; i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti, come previsto dall'articolo 29, e tanto altro ancora. Tutto in stridente violazione delle più elementari norme del diritto internazionale.
In questa nuova e folle idea dell'Europa, la costituzione di un simile organismo desta non poche preoccupazioni. Assumendo la prerogativa della più assoluta autorità e prospettandosi impunibile e inviolabile, esso non somiglia tetramente e terribilmente alla Gestapo nazista più che a un normale corpo militare?
Uno tra i più preoccupanti interrogativi suscitati da una siffatta istituzione riguarda le autentiche ragioni che ne giustifichino la nascita. Quali interessi reali essa è effettivamente chiamata a tutelare? Inoltre: perché nessuno ne parla? E, ancor più: quando diventerà pienamente operativa? Forse quando i popoli sovrani, oberati dalle esose pretese economiche dei banchieri, proveranno a ribellarsi? Forse allora ne scopriremo il vero volto?