giovedì 2 ottobre 2014

Noi difenderemo l'articolo 18 con tutte le nostre armi!

Matteo Renzi ha dichiarato guerra ai lavoratori. Il movimento operaio deve raccogliere e rilanciare la sfida con uguale durezza. Non sono possibili pareggi. O si vince o si perde. E la posta in gioco è molto alta. 
Il Capo del governo si presenta come difensore dei giovani e bandiera del “nuovo” contro il “vecchio”. Mente nel modo più spudorato. Non c'è nulla di più “vecchio” che voler distruggere l'articolo 18 sulla scia di Berlusconi ( e con il plauso di Berlusconi). Non c'è aggressione più squallida ai giovani che sommare il loro libero licenziamento illegittimo con la liberalizzazione dei “contratti a termine” senza causale. Altro che “superamento del precariato”! E' precariato per tutti, a partire proprio dai giovani. E' la morte sociale della giovane generazione. 
Il Capo del governo recita la parte dell'oppositore ai “poteri forti” che tramerebbero contro di lui. Strano. Visto che Fiat e Confindustria plaudono entusiasti al suo attacco frontale al lavoro. E che il fior fiore di vecchi e nuovi ricchi frequenta i salotti mondani dei suoi amici. La verità è che Renzi vuole presentarsi come “amico del popolo” solo per ottenere il suo consenso drogato. E vuole il suo consenso sia per soddisfare al meglio gli interessi dei capitalisti “contro il popolo”, sia per coltivare le proprie ambizioni di nuovo Bonaparte “nel nome del popolo”. Già oggi il più forte dei “poteri forti” è esattamente il suo. I capitalisti si affidano al suo populismo in attesa dell'incasso. 
Questo progetto reazionario va fermato. 

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