Un fine settimana di verità agghiaccianti
"Italia per sempre", questa è la minacciosa proposta che Silvio "gloria mundi" brandisce sulle teste degli italiani al posto del logoro "popolo della libertà". Ovviamente nel senso "Italia sarai per sempre cosa mia", perchè semmai avesse pensato al futuro della nazione questi ultimi 18 anni sarebbero stati ben diversi. E probabilmente il suo patrimonio personale non sarebbe passato da -5.000 miliardi di lire a +5 miliardi di euro.
"Toghe rosse". Avvicinandosi la fine della legislatura e la campana elettorale ecco che riparte la "giustizia ad orologeria", come al solito la magistartura politicizzata di sinistra attacca il premier Silvio Berlusconi, con il solito ben collaudato meccanismo degli avvisi di garanzia: D'Alema indgato per i voli Rotkopf, se la manovra delle toghe rosse avrà successo il PD questa volta potrebbe davvero farcela.
"Un'emozione che porterò nel cuore tutta la vita", disse Silvio baciando la mano di Gheddafi, forse perchè quella stessa mano aveva appena accarezzato le 500 fanciulle che i dittatore aveva richiesto (organizzazione del ministro pari opportunità, Mara Carfagna, non è il Bagaglino bensì la verità). Pensando alla vita del dittatore (che per decenni, oltre alla criminale repressione interna, ha foraggiato e sostenuto il terrorismo internazionale di ogni genere, tanto che la Libia è risultata coinvolta nelle peggiori stragi pre Bin Laden), al suo corpo di amazzoni (alcune di loro alla caduta del regime hanno denunciato di essere state violentate da Gheddafi e dai suoi figli), le tende e le residenze sprofondate nel lusso estremo e cafone, fino arrivare ad una squallida e miserabile fine (il topo che si dibatte, sotto una chioma cotonata e tinta, chiedendo pietà) con l'epitaffio finale del nostro ducetto (ugualmente avvezzo al potere, alla "gnocca" ed al lusso cafone) "sic transit gloria mundi"... tutto ciò è così patetico, squallido e volgare che ci vorrà molto sforzo per smaltire l'odore del disgusto che sale dal profondo.Anche per colpa di un sempre più frainteso "giornalismo", che spaccia immagini con la stessa criminale indifferenza di chi spaccia eroina nei giardinetti della scuola.
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