giovedì 1 agosto 2013
In attesa della sentenza
Da vent'anni il Paese Italia e gli italiani sono ostaggio, in qualità di sequestrati, di un grande vessatore che risponde al nome di Silvio Berlusconi.
Molti ci sono invecchiati all'ombra della sua leadership di carismatico (in italiano bruttissima parola e nefasta!), altri ci sono - poveri loro - nati e cresciuti.
La sentenza sull'affare Mediaset-evasione sarà quel che sarà,
ma nessuno ridarà mai agli italiani i vent'anni rubati da un falco criminale e senza scrupoli che ha sempre camminato col tallone sulle sorti di un intero popolo. Se un gesto del genere (vedi la foto del mitra), in pubblico, ad una giornalista che mi poneva una domanda com'era nel suo diritto, l'avessi fatto io... Che mi sarebbe potuto capitare?
E se avessi frequentato e pagato minorenni, e se avessi corrotto, vessato e comprato e... Oh, basta.
Ma l'azione più infame del cavaliere apocalittico è stata quella di piangere persecuzione per decenni. Che dovrebbero dire milioni di italiani CHE NON HANNO MAI AVUTO UN CAZZO DI VOCE?
La sentenza sarà quel che sarà; tanto il crimine è già stato compiuto e protratto per decenni e legislature.
Forse più che Egli-Lui (lo stronzo), andrebbero processati quegli italiani che per vent'anni hanno continuato a votare, inneggiare e difendere uno che della legalità, del vivere civile, e soprattutto dell'umanesimo e della sorte degli altri se ne è sempre fatto un baffo.
Quelli (e quelle) che pure davanti alle telecamere hanno detto che sarebbero stati/e onorati/e se la loro figlia (o figlie) avesse giaciuto col cavaliere. Quelli che... "La legalità, l'onesta?... Oh, ma che moralista che sei!".
Se davvero vogliamo cambiare la cultura in Italia... Allora forza col sovvertimento del modo di ragionare, e con il cestino della carta straccia.
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